termocolorimetro

Discussioni sugli accessori per il formato 35mm

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flottero
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Re: termocolorimetro

Messaggio da flottero »

al termocolorimetro vintage ho rinunciato, il collezionismo va bene ma non posso esagerare :D
gli altri che mi avete indicato sono troppo cari per l'uso che ne farei io, continuerà a fidarmi dello stampatore (Sandro) :D :D



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Childe
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Re: termocolorimetro

Messaggio da Childe »

sandro:

"Il minolta color 2 è un termocolorimetro a tre canali, ma non legge la luce flash, l'impulso è troppo breve e non riesce a misurarlo, ed il recettore esterno serve solo per misure in zone irraggiungibili con tutto lo strumento; non ho mai visto termocolorimetri che possano misurare la temperatura cromatica di un flash."

Il color meter II non legge la luce flash, ma ha la testa intercambiabile. Tale testa originaria (che legge solo laluce continua) può essere sostituita con un'altra (Minolta Flash Color Receptor) che sembra uguale ma non lo è, e che permette al color meter II di misurare la luce flash come se fosse un color meter III F, eccola:

https://www.ebay.it/itm/Minolta-Flash-C ... 0033.m2042

Tali teste possono essere usate (una o l'altra) a distanza, staccate dal corpo e collegate ad esso tramite l'adattatore Adaptor Cord MA-1 che si innesta sopra il corpo (senza testa) tramite la spina a 18 contatti placcati in oro: in questo modo la testa esterna ora funge da recettore esterno e, a seconda della testa usata può misurare la luce flash o ambiente.

La parola che ha dato adito al fraintendimento è stata "recettore". Quello di cui parlo io è simile a quello standard e si usa attaccato al corpo del color meter II.

Poi esiste un altro recettore esterno che serve solo per misurare la luce incidente in zone irraggiungibili con tutto lo strumento e va collegato al corpo con un cavo (che, se non ho capito male, è quello di cui parli tu) e che si innesta su alcuni modelli di esposimetri (flashmeter e autometer) e non su termocolorimetri; questo è il mini receptor, eccolo:

https://www.ebay.it/itm/Minolta-Mini-Re ... Sw8JZbkvU5

Spero di essermi spiegato meglio ora.

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-Sandro-
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Re: termocolorimetro

Messaggio da -Sandro- »

Chiarissimo.

Giusto per spiegare, sono un fanatico degli strumenti minolta, ne ho un cassetto pieno (e fuori dal cassetto c'è anche l'auto spot 1°), ma ho sempre detestato le robe con display digitale e non mi ci sono mai applicato. :)
IMG_5839.JPG
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Childe
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Re: termocolorimetro

Messaggio da Childe »

Questo è il cassetto del tesoro, che spettacolo! E, visto che hai anche l'auto spot, direi un cassetto spaziale.
Ci sono tutti i protagonisti degli anni '70 (esclusi quelli con display ovviamente) e con i loro accessori, recettori compresi.
Una curiosità, quello tra il flash meter e l'autometer II, che modello è?

"ho sempre detestato le robe con display digitale"

assolutamente d'accordo infatti i display si anneriscono ma le lancette restano ...

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-Sandro-
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Re: termocolorimetro

Messaggio da -Sandro- »

L'oggetto misterioso è un rarissimo "nega time translator", esposimetro per la stampa del colore, nemmeno documentato, perfettamente funzionante, come tutti gli altri suoi fratellini.
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-Sandro-
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Re: termocolorimetro

Messaggio da -Sandro- »

Comunque, visto che apprezzi...
IMG_5841.JPG
La foto di ciò che si vede nel mirino meglio di così non mi riesce.
IMG_5842.JPG
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Pierpaolo B
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Re: termocolorimetro

Messaggio da Pierpaolo B »

Che bel cassetto Sandro!
Il problema è quando si passa dal cassetto al cassone che comincia a diventare non trascurabile alla moglie che comincia a fare domande... il più è superare i primi due cassoni.... il terzo comincia a far parte della famiglia e desta meno sospetti :D
Quel Minolta AutoSpot 1° mi piace... Il "dentro" m'affascina... non riesco però a capacitarmi delle dimensioni... è preciso o ha delle pecche come il 778?
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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-Sandro-
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Re: termocolorimetro

Messaggio da -Sandro- »

Caro il mio Paolo, non avendo moglie nessuno si permette di confutare il contenuto dei miei cassetti!

Quell'aggeggio è grosso, pesante e lento, ma ancor oggi preciso al terzo di stop. Per l'epoca deve essere stato una cosa che si potevano permettere in pochi, oggi lo tengo solo per affetto, il 778 lo surclassa in precisione, praticità e leggerezza, però la parte ottica è straordinaria, dispone di un 100 f/2 luminoso come non ne ho mai visti. Ho trovato un NOS completo di tutto, compresa la carta di calibrazione firmata dal preg. Sig. M. Suzuki e datata settembre 1971, quando cioè avevo 10 anni.

L'interno è veramente impressionante, un motore aziona una cascata di ingranaggi che fa girare una ruota in vetro fotoinciso (illuminata) che reca la scala EV, diaframmi/tempi, cine ed asa.
Allegati
IMG_0645.JPG
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Pierpaolo B
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Re: termocolorimetro

Messaggio da Pierpaolo B »

Un aggeggio completamente frutto della mente e delle mani umane
Se dovessero costruire Oggi un apparecchio del genere costerebbe (giustamente) una follia.
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Childe
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Re: termocolorimetro

Messaggio da Childe »

Sandro:
"L'oggetto misterioso è un rarissimo "nega time translator"

grazie, conoscevo solo il color analizer. Facendo solo dia di camera oscura non conosco nulla, ma passare in rassegna uno strumento del genere suscita sempre un certo interesse. Sarebbe interessante aprire un topic apposito sugli analizzatori di colore.

L' Auto Spot 1° è veramente spettacolare (grazie ancora di averlo messo qui). la foto nel mirino è leggibilissima, si legge perfettamente l'esposizione: EV 6 e 1/3, asa tra 100 e 125, 1/50, f/1,3. Ciò su cui vorrei soffermare l'attenzione è la grande scala circolare motorizzata illuminabile e visibile nel mirino che, con un solo colpo d'occhio consente di avere una panoramica completa dei valori. Questa fu una grande innovazione all'epoca e penso che sia stata montata solamente su 2 tipi di Auto Spot prodotti da Minolta (1° e II). La terza foto che ritrae il suo meccanismo interno è una vera chicca (ringrazio ad uopo nuovamente Sandro per il tempo dedicato a mostrare anche i particolari dello strumento), non si trova in rete e neppure si trova il manuale di riparazione con i vari pezzi. Anche se la cellula è un CdS, i componenti utilizzati sono di qualità (silicio) e stabili, il tempo lo ha dimostrato.
Sulla precisione di 1/3 di stop vorrei fare una considerazione: se non sbaglio (e chiederei per favore a Sandro di dirmelo) il terzo di stop è solo teorico ma la precisione è superiore; ora mi spiego meglio: una volta premuto il pulsante per prendere l'esposizione la scala gira gradualmente (e non a scatti) determinando i valori corrispondenti tramite i 2 indicatori che sono visibili in foto, poi rilasciato detto pulsante la scala si ferma. Ora dato che i movimenti sono continui e non discreti è possibile che gli indici si trovino in posizioni comprese tra un terzo di stop e l'altro determinando così un livello di precisione superiore (perchè continua e non discreta); nella foto sopra postata si vede chiaramente che l'indice dell'accoppiata si trova tra f/1,4 e la tacca (a sinistra rispetto ad 1,4) che indica il terzo di stop in +. Ora, dato che gli esposimetri digitali hanno tutti indicazioni discrete (anche se arrivano al decimo di stop, come l'auto spot II digital per esempio) questo in pratica è anche più preciso, perchè anche se non è facile determinare le frazioni dei terzi di stop data la vicinanza tra le tacche, la variazione continua, e non discreta, della scala fa si che essa possa fermarsi in qualsiasi punto e non solo in corrispondenza degli interi o dei terzi. In pratica non arrotonda mai, come invece fanno i digitali anche i più perfezionati di oggi. Questa prerogativa è unica e riscontrabile solo in pochissimi modelli.
E' vero all'epoca costava molto caro (più di una reflex pro), ma con un sistema del genere costituisce una realizzazione unica.

Se qualcuno dovesse aprire la sezione antiquariato con rassegna su vari pezzi d'epoca, questo scrigno di meraviglie con descrizione dei vari pezzi d'epoca non deve essere assolutamente escluso.

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