Analogica.it

Ho comprato questo libro e stasera ho finito di "leggerlo". Il (giovane) fotografo è Matteo Bastianelli e il libro è dedicato ad un suo lavoro in Bosnia, dopo l'invasione e il genocidio operato dai serbi.
L'ho trovato molto interessante: le immagini sono a volte scarne, essenziali, ma molto potenti. In certi casi la grana della pellicola (ho letto che utilizza molto questo mezzo) è molto presente e tende
a rendere l'immagine ancora piu' ruvida, grezza. In certi casi le fotografie sono mosse o sfocate, fattore che le rende ancora piu' affascinanti.
Io lo consiglierei, è edito da Postcart e costa 35 euro, la qualità delle stampe e della carta è molto molto buona.

Grazie mille per la recensione, ho dato un'occhiata al sito dove si possono vedere sia il trailer del documentario che una breve video anteprima del libro.
Sembrano molto interessanti.
È un soggetto molto controverso quello della guerra nei Balcani, mi ricordo quando passai un estate in quelle zone facendo couchsurfing e ogni ospite mi raccontava la storia da un punto di vista diverso (sono stata da serbi, bosniaci, croati, albanesi, macedoni che a loro volta seguivano dottrine religiose diverse).

Grazie per la segnalazione. Ho passato qualche vacanza in Croazia e i racconti che ho sentito mi avevano fatto venire voglia di approfondire la storia della Jugoslavia... questo libro può aggiungere un tassello.

claudiamoroni ha scritto: mi ricordo quando passai un estate in quelle zone facendo couchsurfing e ogni ospite mi raccontava la storia da un punto di vista diverso (sono stata da serbi, bosniaci, croati, albanesi, macedoni che a loro volta seguivano dottrine religiose diverse).

sarei curioso di vedere le foto che avrai sicuramente fatto ;)

Ci son stato questa estate, e devo dire che a distanza di tanto tempo le cicatrici della guerra si indovinano ancora molto chiaramente. Da quel che ho potuto appurare le persone del luogo non amano parlarne. Specialmente in Erzegovina sembra una feraita tutt'altro che chiusa. Appena riesco ad allestire la CO, se riesxo anche a stampare condividerò senz'altro.

isos1977 ha scritto: sarei curioso di vedere le foto che avrai sicuramente fatto ;)

All'epoca scattavo molto sia in digitale che a pellicola e tutti i ritratti purtroppo li ho scattati in digitale per mostrarli subito alle persone.
Per la pellicola mi ero portata una biottica Seagull per restare leggera, se hai voglia puoi vedere una piccolissima serie di foto qui

http://www.claudiamoroni.co.uk/index.ph ... e-balkans/

allo490 ha scritto:[...] Da quel che ho potuto appurare le persone del luogo non amano parlarne.

Boh, forse a distanza di anni le cose sono cambiate, a me ne hanno parlato estensivamente tutti quelli che incontravo.

allo490 ha scritto:[...] Appena riesco ad allestire la CO, se riesco anche a stampare condividerò senz'altro.

Magari, sarei curiosa di vedere le tue impressioni del luogo.

Nel libro ci sono tante foto che (secondo me, dato che non ho trovato riferimenti alla strumentazione usata) sono state scattate con una Holga o qualcosa di simile. Direi che il fotografo ha una buona abilita' nell'usarla.

MarcoLeoncino ha scritto:Nel libro ci sono tante foto che (secondo me, dato che non ho trovato riferimenti alla strumentazione usata) sono state scattate con una Holga o qualcosa di simile. Direi che il fotografo ha una buona abilita' nell'usarla.

Trovato questo filone, cercavo qualcosa sulle fotocamere sovietiche.
Dici, parli di crimini commessi dai serbi - che stupidata!

Ti racconto cosa ho dovuto rispondere ad una cara persona che mi ha mostrato una monografia pubblicata, con le fotografie scattate in Bosnia durante il conflitto 92-95, forse è questo album che citi, forse no.

Il fotografo, mi sembra dalla parti di prov. di AL, ha potuto accedere agli asili mentali, agli ospedali, rifugi per i malati mentali e si sfogava al massimo, scattando di qua e di là. Mica gli avrebbero permesso ad entrare in qualche struttura di tale tipo in Italia, ovvero del tipo aperto in Italia, come lo sono oggi queste strutture! In quel paese là, lui poteva masturbare a volontà, ravvicinarsi alle persone inerme! Lui, il masturbatore!

Ebbene, io ti posso qui testimoniare che sono stato dentro le varie strutture sociali in Bosnia, non negli asili per i malati di questo tipo, e le persone di servizio erano altamente attente a non concedere nulla al di fuori dei regolamenti. Perché dei regolamenti ce ne erano, ci sono e ci sono sempre stati, probabilmente da qualche parte è partito tutto in rovina.

Ed infine, al caro conoscente, una bravissima persona che andava tante volte in Bosnia come volontario, veniva malmenato, bastonato, ho dovuto commentare il profilo dell'album fotografico. Mi ha capito, ha accettato, è rimasto sorpreso dal mio ragionamento, perché io, sai, ragiono diagonalmente e dialetticamente. Ma, essendo anche lui uno che ragiona allo stesso modo e non è uno cretino, mi ha capito benissimo ed ha accettato le mie spiegazioni sulle eiaculazioni di uno cretino fotografo!

E per favore, non usare i termini "crimini commessi dai Serbi". Ti parla un Jugoslavo, non serbo, sappi!