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salve

vorrei provare questo sviluppo carta che ha la seguente formula

sodio solfito anidro 19 g
metolo 2.5 g
iposolfito di sodio 2.5 g
acido tartarico 0.75 g

non ho l'iposolfito di sodio e vorrei evitare di comprarlo perché viene venduto in confezioni da minimo 250 g, per giunta non sono nemmeno economiche, e anche perché oltre all'uso con questo sviluppo non saprei cosa farne.
escludo l'uso come agente fissante.

la domanda è questa: visto che nella pratica fotografica il tiosolfato di ammonio ha sostituito quello di sodio per la preparazione dei fissaggi, è possibile operare anche qui la stessa sostituzione?

ne approfitto anche per chiedere se qualcun ha già usato questo sviluppo e se può raccontare come è andata

grazie!

Sei sicuro della ricetta? Perché qui manca l'alcale, a occhio questo sviluppa poco o niente...

ciao chromemax e grazie per la risposta

sì, non presenta alcali. ho ricontrollato la formula e non ci stanno. il pH impartito dal solo solfito non è sufficiente?

restano comunque i dubbi sulla fonte di questa formula; ovvero il Foto Ricettario.

Il metolo da solo è un rivelatore a basso contrasto, in più senza alcali e con solo 19g di solfito non vai molto lontano (il D23 ne ha un etto e anche lui ha solo metolo), aggiungici l'azione solvente dell'iposolfito e in più sviluppaci pure la carta... Boh.
A me il Ghedina non ha mai convinto molto...

avevo lo stesso dubbio, tutti gli altri sviluppi che ho trovato hanno dosi importanti di carbonato di potassio e qui invece niente.
i dubbi sul Foto Ricettario credo siano dovuti anche all'età del testo: l'ultima edizione (se non sbaglio la quinta del '76) è praticamente uguale alla prima del '59. sono passati tanti, troppi anni.
oltretutto cercando altre formule mi sono imbattuto anche in errori di impaginatura (nell'ultima edizione): pagine con sviluppi carta in mezzo a quelli per pellicola che poi continuano 4-5 pagine dopo per poi tornare nuovamente indietro (!). solo con l'edizione del '59 affianco sono riuscito a fare ordine.

volendo spezzare una lancia a favore del Ghedina c'è da dire che le formule che ho incontrato e che ho confrontato con il CookBook di Anchell sono poi risultate tutte corrette.

andando avanti, visto che ormai il dubbio si era insinuato, ho cercato direttamente alla fonte citata da Ghedina, ovvero il Glafkidès (quarta edizione del '76) e anche su questo testo è riportata la stessa formula.
a questo punto non resta che provare...

Non so che caratteristiche abbia lo sviluppo in questione..... non è per caso un monobagno?
Se per caso cerchi uno sviluppo morbido usa il beers 1 che vai sicuro.

ciao Pierpaolo

sia il Ghedina che il Glafkidès lo riportano tra gli sviluppi a tono caldo e vista la formula penso che sì, sia uno sviluppo molto morbido. anche perché i tempi di sviluppo vanno dai 6' a 8'.

su i due libri c'è scritto che dovrebbe restituire un'immagine con una forte intonazione rossa che si può controllare tramite esposizione e tempo di sviluppo

vorrei comunque provarlo per vedere cosa esce fuori, ma senza iposolfito.
se lo trovo ad un buon prezzo userò il tiosolfato di ammonio. altrimenti metto solo acido tartarico e via così!

Leggendo il testo francese è tutto chiaro! È uno sviluppo indirizzato a rendere la grana della carta la più piccola possibile così da dare una colorazione rossiccia/violacea. Il contrasto sarà bassissimo e la perdita di sensibilità molto pronunciata, ma a questo punto la proverei anche se immagino che i risultati varino molto a seconda della carta usata.
Il tiosolfato di ammonio si trova praticamente solo in forma liquida in soluzioni al 60% (i sali sono molto idroscopici e si annacquano subito), se la purezza non è in problema si trova anche al consorzio dato che è usato in agricoltura. Chiaramente la sostituzione non deve essere fatta 1:1 ma va trovata provando, io comincerei con un rapporto da 1:5 a 1:10.

sì, leggevo che tra le variabili ci sta anche il rapporto bromo/cloro della carta. un po' come regola generale per gli sviluppi a tono caldo.

sono curioso di vedere l'effetto con carte FB semplici e quelle dichiaratamente a tono caldo tipo le Fomatone.

questo quello che ho trovato per l'Ammonio Tiosolfato
polvere
liquido
continuo a cercare

quello che non mi torna però è l'uso dell'iposolfito in questa formula.
da quello che so per ridurre la grandezza della grana si ricorre al solfito di sodio e all'iposolfito per mandare in soluzione l'alogenuro. perché aggiungerlo allo sviluppo e abbassare la sensibilità?
per permettere la sovraesposizione?

"For a given emulsion, the tone becomes warmer, that is more red, as the developer is diluted, contains more bromide, and as development is reduced"

Se il solfito riduce la grana per soluzione dell'alogenuro, pensa che può fare l'iposolfito