Messaggioda Elmar Lang » 09/11/2015, 10:10
Cito: "...perché non conviene...".
Se una macchina ci da buoni risultati e ci troviamo bene con essa, non vedo perché non debba venire riparata in caso di guasto.
Infatti, leggendo qui ed altrove, si può notare come alla fin fine "per risparmiare" si finisca per spendere soldi in una fotocamera usata dopo l'altra, man mano che la precedente si guasta e "non conviene farla riparare".
Noi ormai, quasi tutti, acquistiamo fotocamere a pellicola usate, delle quali in pratica sappiamo poco dei trascorsi e di come sia stata trattata in passato o in quale ambiente sia stata conservata prima che giungesse a noi.
E poi, ci meravigliamo se magari una Nikon-F3 ci muoia tra le mani o una Leica-M4 abbia la tendina che non tiene più la luce.
I fotoriparatori (bravi) saranno in via di estinzione più rapida della pellicola, se nessuno gli porterà più apparecchi da riparare. Ma temo -e mi spiace dirlo- che il "braccino corto" riguardi più noi italiani. In altri paesi, gli appassionati di fotografia su pellicola non si vergognano ad inviare anche una Kiev-4 a riparare, da un bravo tecnico.
Qualche anno fa, portai a Genova la mia Leica IIIg (ebbene si, ho anche una Leica) dai due "storici" riparatori, i Sigg. Casanova e Sammartino: era una macchina appena in grado di fare il soprammobile, ed in capo ad una quindicina di giorni, mi è tornato in mano un apparecchio praticamente nuovo.
Un anno e mezzo fa, ho conosciuto un noto riparatore tedesco, specializzato in Pentacon-Six: ha una lunga lista d'attesa ed esegue lavori ineccepibili applicando pure, a richiesta, un meccanismo di suo brevetto che risolve l'eventuale problema di spaziatura dei fotogrammi. Affidatagli la mia (pur tra risatine e quasi-pernacchie da parte di certuni conoscenti), mi è tornata una macchina magnificamente funzionante, con i meccanismi che non hanno mai "suonato" così bene e con perfetta spaziatura, pur senza bisogno di modifiche meccaniche.
Nell'ex-DDR esistono numerosi laboratori, specializzati in ogni tipo di apparecchio meccanico: un mio conoscente ha inviato, mi pare vicino a Görlitz una sua Praktina-FX con le tendine "cotte" e screpolate e gli è ritornata che par nuova, calibrata, tarata e rilubrificata.
Non lontano da Francoforte, anche un laboratorio specializzato in Contax (I-II-III-IIa-IIIa) e Contarex: da quello che mi riferiscono, lavora assai bene e chi gli ha affidato anche una esasperante Contarex-SE si è visto ritornare una fotocamera funzionante e ben calibrata.
Ovvio, il lavoro costa, ma tutti noi vorremmo la botte piena e la moglie ubriaca.
Senza fotoriparatori (e quelli bravi, se non lavorano, chiudono), a mio parere accelereremo la morte della pellicola, a meno di ritornare ai calotipi con tempi d'esposizione di decine di secondi, per cui basterà il tappo dell'ottica come otturatore e che rimangano in produzione la carta, il nitrato d'argento, lo joduro di potassio, il sale da cucina (e magari il tiosolfato di sodio) e la cera d'api...
Enzo (E.L.)
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Elmar Lang il 09/11/2015, 10:19, modificato 1 volta in totale.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)