E' un fatto però, che il grande Maestro californiano aveva un notevole senso dell'umorismo, cosa che in vari lidi manca, tra gli adepti del sistema che lui aveva messo a punto:
("
Ansel Adams and the Ten Commandments", 1977 - Courtesy, the Estate of Ka Morais)
Va ricordato e sottolineato, che Ansel Adams ed Andreas Feininger si conoscevano e stimavano reciprocamente, pur con un diverso approccio alla fotografia.
Per questo, personalmente non metterei la frase di Feininger nello "stupidario" trattandosi del punto di vista sicuramente anche un po' umoristico -com'è normale nel meno ascetico mondo anglosassone- di un maestro, nei confronti di un collega.
E si tenga presente che io sono da sempre un grande ammiratore dell'opera di Adams e della sua interessante, intensa vita artistica, non solo dedicata alla fotografia.
E' un vero peccato a tal proposito, che non sia mai stato tradotto il bel volume di Jonathan Spaulding "
Ansel Adams and the American Landscape - a Biography"; Berkeley, UCP, 1995, ma forse è meglio gustarselo nella lingua originale, pensando alla mediocrissima traduzione della "trilogia" adamsiana e della seguente autobiografia, editi da Zanichelli anni fa.
Buona domenica,
Enzo (E.L.)