andreasoft ha scritto:A me sta bene pure, non è detto che devi avere argomenti per rispondermi, magari non ce li hai, a me sta bene lo stesso, non c'è problema.Andrea Calabresi senza argomenti pare un'affermazione sulle scie chimiche. Sei sicuro di volerti disinnescare così?
Se io le leggo diversamente da te non leggo male, ed io non dico che tu leggi male.
Affermazione in stretta parentela con "ognuno ha i suoi gusti", il "Rhein II l'avrei saputo fare anch'io" e altre amenità. Il relativismo è uno dei mali contemporanei e abbi pazienza: una lettura può anche essere sbagliata.
Altrimenti soffermiamoci pure su Caravaggio perché bravo a valorizzare i tessuti o sulla Gioconda perché una discreta topa.
Ma che non si dica che quel fotografo non ha considerato il momento in cui scattare, l'attimo si cerca sempre, in qualunque fotografia, ed è quello il momento racchiuso nella fotografia, quello che ricorderà chi vede la foto, e che gli ricorderà o evochera' altre cose.
Tutte cose che avevo gia scritto.
E che mentre per te significano la prova provata del misticismo del Momento di una foto ben riuscita per altri equivalgono a una ovvietà (quando non a un fraintendimento di idee surrealiste, fino a sfiorare la truffa ideologica o a scopo di vanità e/o di marketing).
Una banale, ammesso di non dissertare sugli otturatori.
Una ovvietà della fotografia che peraltro Todd Hido, Sugimoto, J. Wall, Crewdson e una caterva d'altri DA MO' hanno rinchiuso nel cassetto ognuno a suo modo.
Il momento
Moderatore: etrusco
Re: RE: Re: Il momento
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato
- Ottavio Colosio
- guru
- Messaggi: 352
- Iscritto il: 05/08/2014, 22:54
- Reputation:
- Località: Bergamo/Milano
Re: Il momento
Ultima modifica di Ottavio Colosio il 04/02/2017, 23:08, modificato 1 volta in totale.
Saluti
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
- ilmioalias
- esperto
- Messaggi: 105
- Iscritto il: 26/09/2016, 12:47
- Reputation:
- Località: Bologna
- Contatta:
Re: Il momento
Grazie per il link.Ottavio Colosio ha scritto:http://www.treccani.it/magazine/cultura ... .html?nt=1#
Luigi -- Il problema non è la caduta ma l'atterraggio
https://www.flickr.com/photos/ilmioalias/
https://www.flickr.com/photos/ilmioalias/
- Ottavio Colosio
- guru
- Messaggi: 352
- Iscritto il: 05/08/2014, 22:54
- Reputation:
- Località: Bergamo/Milano
Re: Il momento
Daverio in questa intervista tocca un tasto fondamentale che e' quello del fattore tempo,ilmioalias ha scritto:Grazie per il link.Ottavio Colosio ha scritto:http://www.treccani.it/magazine/cultura ... .html?nt=1#
il momento fotografico prescinde da prima e dopo l'atto.
Nella pittura ( classica ) vi e' sempre il fattore tempo, la tela basa la sua rappresentazione con un prima ed un dopo, una storia praticamente.
Sono pochi e rari gli scatti nei quali vi e' una rappresentazione temporale, ovvero, con il tempo
dilatato e non compresso.
Saluti
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
Re: Il momento
Bell'intervista, grazie per la condivisione,
ci ragiono un pò su...
Il tempo è realtà, la realtà è tempo.
Ma se il tempo è una condizione mentale, è mera percezione, allora anche la realtà sarà tale.
Dunque la fotografia risulterà più o meno reale in relazione alla percezione di chi la osserva.
La realtà è soggettiva: è percezione, dunque coscienza.
Il reale è oggettivo, è inconscio, dunque impossibile da osservare. Ma non da catturare!
(Ecco, secondo me, dove risiede la vera essenza, seppur concettuale, del mezzo fotografico.)
Che non ci sia gnosi senza la sommatoria dei sensi è vero.
Ma laddove la fotografia elimina gran parte dei sensi (ovvero elimina un certo disordine e di conseguenza una maggiore quantità di informazioni che nel caos andrebbero forse anche perse), dall'altra essa riordina un certo numero, seppur minore, di dati.
Quindi la conoscenza è meno estesa e meno ricca di probabilità (probabilità non significa certezza), ma più capillare.
E siccome a livello microscopico le leggi fisiche del mondo reale sono spesso inapplicabili, ogni qual volta ci si concentri su un argomento specifico sarebbe bene utilizzare strumenti adatti e ben calibrati.
Secondo me in questo articolo, in parte interessante e condivisibile, Daverio sta misurando con un sofisticatissimo metro da carpentiere il micron: mischia pittura, fotografia, spazio/tempo, umidità (Ah... st'umidità che va e viene: ci fece anche una puntata su Passepartout se non sbaglio), percezione, nature morte...
Così, sul filo del tutto e del niente, anche il momento di una natura morta non è mai reale, poiché nella lunghezza infinitesimale di un istante il disordine incombe anche sugli oggetti: è impercettibile, ma avanza. Però l'esposizione di una fotografia può durare e perdurare anche mesi, anni; e, contrariamente alla pittura, con essa il flusso del tempo lo si cattura direttamente dal reale.
Questo è un concetto apparentemente banale ma importante, poiché quando parliamo di fotografia tendiamo a concentrarci solo sul prodotto e quasi mai sul processo. Mentre proprio nel processo e nel mezzo , io credo, risieda un potenziale elevatissimo, artistico e non.
Bene, qui mi fermo, sperando di non aver detto troppe boiate. Buona domenica a tutti.
ci ragiono un pò su...
Il tempo è realtà, la realtà è tempo.
Ma se il tempo è una condizione mentale, è mera percezione, allora anche la realtà sarà tale.
Dunque la fotografia risulterà più o meno reale in relazione alla percezione di chi la osserva.
La realtà è soggettiva: è percezione, dunque coscienza.
Il reale è oggettivo, è inconscio, dunque impossibile da osservare. Ma non da catturare!
(Ecco, secondo me, dove risiede la vera essenza, seppur concettuale, del mezzo fotografico.)
Che non ci sia gnosi senza la sommatoria dei sensi è vero.
Ma laddove la fotografia elimina gran parte dei sensi (ovvero elimina un certo disordine e di conseguenza una maggiore quantità di informazioni che nel caos andrebbero forse anche perse), dall'altra essa riordina un certo numero, seppur minore, di dati.
Quindi la conoscenza è meno estesa e meno ricca di probabilità (probabilità non significa certezza), ma più capillare.
E siccome a livello microscopico le leggi fisiche del mondo reale sono spesso inapplicabili, ogni qual volta ci si concentri su un argomento specifico sarebbe bene utilizzare strumenti adatti e ben calibrati.
Secondo me in questo articolo, in parte interessante e condivisibile, Daverio sta misurando con un sofisticatissimo metro da carpentiere il micron: mischia pittura, fotografia, spazio/tempo, umidità (Ah... st'umidità che va e viene: ci fece anche una puntata su Passepartout se non sbaglio), percezione, nature morte...
Così, sul filo del tutto e del niente, anche il momento di una natura morta non è mai reale, poiché nella lunghezza infinitesimale di un istante il disordine incombe anche sugli oggetti: è impercettibile, ma avanza. Però l'esposizione di una fotografia può durare e perdurare anche mesi, anni; e, contrariamente alla pittura, con essa il flusso del tempo lo si cattura direttamente dal reale.
Questo è un concetto apparentemente banale ma importante, poiché quando parliamo di fotografia tendiamo a concentrarci solo sul prodotto e quasi mai sul processo. Mentre proprio nel processo e nel mezzo , io credo, risieda un potenziale elevatissimo, artistico e non.
Bene, qui mi fermo, sperando di non aver detto troppe boiate. Buona domenica a tutti.
Enrico
- Silverprint
- moderatore
- Messaggi: 13144
- Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
- Reputation:
- Località: Faenza
- Contatta:
Re: Il momento
Daverio mi piace molto, e trovo molto interessanti e condivisibili molti punti di questa intervista, però mi da l'idea che applicandone alcune delle suggestioni in pratica ne venga fuori una fotografia un po' antica... un mix tra Emerson e Bragaglia (pittorialismo, ma mosso).
Andreasoft, guarda che ti ho risposto.
Ri-sintetizzo, quel FATTO, per te significativo e determinante, per me equivale a dire che i quadri si fanno coi colori.
Quel FATTO a mio vedere può essere considerato significativo e determinante solo all'interno di un certo sistema ideologico; sistema che ritengo superato e funzionale ad un uso del mezzo che eticamente non condivido.
Andreasoft, guarda che ti ho risposto.
Ri-sintetizzo, quel FATTO, per te significativo e determinante, per me equivale a dire che i quadri si fanno coi colori.
Quel FATTO a mio vedere può essere considerato significativo e determinante solo all'interno di un certo sistema ideologico; sistema che ritengo superato e funzionale ad un uso del mezzo che eticamente non condivido.
- andreasoft
- fotografo
- Messaggi: 77
- Iscritto il: 26/09/2012, 11:21
- Reputation:
- Località: Roma
- Contatta:
Re: RE: Re: Il momento
Quale FATTO? Che c'entrano i colori...? Non vedo ancora una risposta argomentata sulla mia analisi del momento SCELTO dal fotografo e che è presente in ENTRAMBI gli scatti da te citati e che è significante per il fotografo e l'osservatore (anche in termini di memoria e ricordo) ma ripeto, per me va benissimo anche cosìSilverprint ha scritto: ... quel FATTO, per te significativo e determinante, per me equivale a dire che i quadri si fanno coi colori.
Ciao e grazie!
Inviato dal mio GT-N8000 utilizzando Tapatalk
Andrea Conti - Photographer
==> https://contifoto.wordpress.com/ <==
==> https://contifoto.wordpress.com/ <==
- dispe
- guru
- Messaggi: 312
- Iscritto il: 27/06/2013, 14:29
- Reputation:
- Località: Svizzera - Ticino
- Contatta:
Il momento
Bella discussione ...
Se volessi approfondire questi argomenti cosa consigliate di leggere ?
Grazie
Alessio
Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Se volessi approfondire questi argomenti cosa consigliate di leggere ?
Grazie
Alessio
Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Re: RE: Re: Il momento
Ma ogni scatto implica coscienza, è quella che muove occhio, cervello, dito. Per catturare il reale lo scatto dovrebbe essere realizzato completamente a casaccio, che so gettando una macchina in aria e scattando in remoto|DDS| ha scritto: La realtà è soggettiva: è percezione, dunque coscienza.
Il reale è oggettivo, è inconscio, dunque impossibile da osservare. Ma non da catturare!
Andrea
Re: Il momento
Grazie anche da parte mia!Ottavio Colosio ha scritto:http://www.treccani.it/magazine/cultura ... .html?nt=1#
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato