Sviluppo stand

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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DanieleLucarelli
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da DanieleLucarelli »

Secondo me ci sono vari tipi di approccio alla camera oscura e direi che sono tutti degni anche se portano a diversi esiti.

Per me fare delle prove significa tentare di capire, con la pratica, come funziona qualcosa quindi ti ho descritto la procedura minima per cominciare a capire qualcosa di quella combinazione pellicola/trattamento procedura che tiene conto di tutta la tua attrezzatura e del tuo metodo di lavoro.

Se invece fare delle prove significa vedere se viene fuori qualcosa basta buttare qualsiasi pellicola in qualsiasi sviluppo e qualcosa verrà fuori sempre ma da tale prova non potrai imparare niente perché non saprai se le caratteristiche ottenute sul negativo sono da attribuirsi alla misura della luce, alla scelta dell'esposizione, al contrasto della scena, al tipo di sviluppo, alla contentrazione, al metodo di agitazione, alle caratteristiche della pellicola, ecc.

Mi ricordo di un mio scatto particolarmente ben riuscito su Hp5+ 400 sottoesposta di 2 stop (in gergo tirata a 1600iso) e trattata in Microphen che si stampava da solo su carta contrasto 2, convinto che fosse merito del trattamento ho buttato ettometri di pellicole e settimane di acrobazie con le mani sotto la luce dell'ingranditore perché avevo infinità di scatti sottoesposti e sovrasviluppati e solo quando sbagliavo a esporre e il contrasto era blando uscivano negativi stampabili.

Poi ho investito 2 giorni e alcuni rulli (pochi) in prove ed ho capito alcuni concetti.

Continuo comunque a sbagliare esposizioni come prima.



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kiodo
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da kiodo »

Lo sviluppo stand è un metodo particolare, adatto a "curare" condizioni particolari: con sviluppatori adatti (per esempio il rodinal ad alte diluizioni), che tendono ad esaurirsi in fretta, eliminare l'agitazione (come nello stand, appunto) porta a fermare lo sviluppo delle luci mentre le ombre ancora si sviluppano. Succede che l'agente sviluppatore che si trova a lavorare su zone del negativo molto illuminato (luci) lo riduce ad argento metallico, e così facendo si esaurisce; se non agiti, l'agente esaurito resta dov'è, impedendo a nuovo agente di sostituirlo e proseguire l'annerimento di quella zona del negativo. Nel frattempo, nelle zone che hanno ricevuto meno illuminazione (ombre), c'è meno argento metallico da ridurre, quindi lo sviluppo non si esaurisce e progredisce. Tutto ciò porta a negativi che non raggiungono mai densità eccessive, e questo è un bene, ma di converso tali negativi avranno un basso contrasto nelle luci.
Quindi: in linea di massima i casi in cui lo sviluppo stand è da preferire sono quelli dove non ti importa tanto di ottenere una estesa gamma tonale, con vivace modulazione sia nelle ombre che nelle luci, ma piuttosto preferisci salvare comunque il risultato, anche in caso di esposizioni sbagliate o variate sullo stesso rullo. Io l'ho impiegato per una serie di pellicole, esposte da un'amica a cui sto insegnando un po', scattate con una macchina manuale, con flash regolato in manuale e diaframma calcolato col numero guida, situazione in cui i soggetti si presentavano a distanze variabili, tra uno e cinque metri, e il diaframma era stato regolato per una distanza intermedia. Visto che evidentemente avrei trovato negativi moooolto sovraesposti, altri normali ed altri ancora sottoesposti, ho usato lo stand, col rodinal 1+100. In effetti le immagini si sono salvate, anche se la separazione nelle luci lascia un po' a desiderare, a volte. Del resto, se avessi usato, in quella situazione, uno sviluppo più energico (per esempio l'Xtol 1+1) le luci avrebbero preso, sul negativo, la densità di una moneta da due euro.
Tutta questa storia per dirti che lo sviluppo stand va bene, se sai quando usarlo, o se vuoi semplicemente vedere come va. Ma se lo impiegherai in situazioni "normali", probabilmente non ti darà la brillantezza di altri sviluppi. Poi, magari, a te non importa di avere negativi brillanti, ma dev'essere una tua scelta.
Please, please!
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PaTerson, una sola T! :wall: :wall: :wall: =))

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Ottavio Colosio
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da Ottavio Colosio »

Personalmente non amo affatto lo stand,
se si vuole sperimentare bene, e' tutta esperienza, ma non lo considero un metodo di sviluppo corretto.
Ultima modifica di Ottavio Colosio il 07/10/2016, 9:33, modificato 1 volta in totale.
Saluti

Ottavio


Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2

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MarvinRollei
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da MarvinRollei »

Siete stati tutti perfetti, ora continuerò così come ho sempre fatto poi, comincerò con qualche test per capire la sensibilità effettiva delle pellicole che uso e di capire bene i miei sviluppi prima di sperimentare in cose che manco sono sicuro che mi piacciano, comunque proverò un rullo 120 in stand con luci da studio e un ritratto, guarderò il risultato per poi valutarne se mi piacerà o meno... vi ringrazio davvero xe come sempre date consigli molto precisi!! Buona giornata a tutti


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salidargento
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da salidargento »

Buongiorno a tutti.
Rilancio il thread perché vorrei sviluppare una vecchia pellicola Gevaert che credo risalga ai '60, e avevo pensato di svilupparla con questa tecnica che non ho mai utilizzato. Ho letto i post precedenti ma non trattandosi di una prova tecnica né avendo la possibilità di fare test con altri rulli, volevo avere alcune delucidazioni da chi di voi ha avuto esperienza in merito.
Io lavoro quasi esclusivamente in TRI-X che sviluppo a seconda delle situazioni in D76 o Atomal49, entrambi 1+1, e questo nuovo tentativo mi mette un po' in difficoltà.
A parte i dettagli tecnici che emergono tutto sommato già nella discussione precedente, mi piacerebbe sapere che ne pensate di questa soluzione per il caso specifico e quale pensate sia lo sviluppo più indicato per l'operazione, assunto che già dalla discussione il Rodinal sembra quello che meglio potrebbe assolvere al compito.
Qualsiasi suggerimento è graditissimo!!
:)
Gaetano

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Aliaksei
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Re: Sviluppo stand

Messaggio da Aliaksei »

Non ho avuto dei gran risultati con stand in Rodinal. Un negativo esposto a 400 iso (in totale con stand ho fatto 10 rullini di Kentmere 400) e uscito sovraesposto, rullini esposti a 1600 uscivano sempre un po troppo trasparenti. 1 ora 1:100 con o senza agitazione a meta, risultati comunque erano piu che stampabili ma bisognava sempre alzare il contrasto. Io non userei comunque questo metodo senza necessita.

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