ciao a tutti,
cerco un chiarimento su un metodo circa l esposizione di una pellicola...che non sia quello spot a luce riflessa. Mi spiego. Premetto che prediligo i ritratti , colore e bianco nero. Premetto che quello che scrivo è assolutamente tutto al condizionale, ben lieto di essere smontato in quelli che non sono dogmi ( altrimenti non avrei nemmeno chiesto).
Mi è abbastanza chiaro come si usa il sistema zonale, utilizzando la misurazione spot per cercare di non sottoesporre il negativo; per utilizzarlo come si deve, il sistema zonale, va conosciuta bene la catena di sviluppo, partendo dalla conoscenza della sensbilita effettiva, del film che si usa e la sua latitudine di posa. Nonostante i mille errori che continuo a fare, se uso luce naturale tutto funziona. Un anno con Silverprint tra corsi e lezioni , mi hanno decisamente aiutato.
I problemi nascono in studio, con luce flash: primo perche il mio sekonic 758 non legge spot le zone in ombra di una luce flash, siano i capelli neri, il collo in ombra , un vestito nero nel lato meno esposto. Fatica, anzi, non ce la fa proprio. ( troppa poca luce) Secondo perche pur essendo un metodo , quello a luce riflessa, anzi direi IL metodo corretto per esporre bene, non lo trovo particolarmente veloce in situazione di posa. Il mio cervello non ha ancora gli automatismi e due calcoli li deve pur fare. Questo mi distrae . Puo essere solo un mio problema. Guardando vari filmati di fotografi in studio, da Roversi a Ritts ad Avedon ( quando usava i flash e non luce ambiente o continua) , Testino etc etc, si vede sempre una manina ( di un assistente, ovvio) che misura la luce incidente sotto il mento o nella zona in ombra e via. Ho visto anche lavorare sul set Gianpalo Barbieri ( le sue stampe sono perfette) e la misurazione avviene in modo piuttosto veloce con luce incidente. Un click , lettura del daframma, nient altro . Chiaramente esisteva una catena e un know how che si è perso che partiva dalla esposizione e continuava con chi sviluppava e conosceva a menadito tutto della pellicola e del fotografo e terminava con chi stampava. Guardando dei video "attuali" di fotografi sul tubo che cercano di spiegare come esporre per le ombre a luce incidente, se ne vede di ogni. Ma la maggior parte di loro sviluppa e poi si ferma alla scansione. Vabbe, parliamo di nulla. Insomma, il tutto si risolve in una domanda: come facevano i fotografi a misurare a luce incidente, con luci che spesso erano dure e molto contrastate ( riflettori , mica tanti big softbox) e a produrre cose che sembrano perfette? Esponevano nella zona in ombra alla sensibilita effetiva poi davano un tot che loro sapevano in piu ? Cioe in effetti esiste un modo di misurare la luce che non sia riflessa , che non si basa sul sitema zonale, forse meno precisa ( ma mic tanto meno perche fare foto di moda i dettagli li devi pur vedere ) , ma che si basa sulla luce incidente e che produce neri bellissimi...esiste eccome. Ma in pratica...quale processo seguivano o si puo ancora seguire?
claudio
Alternative al sistema zonale.
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Re: Alternative al sistema zonale.
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Re: Alternative al sistema zonale.
Tutto sta nel trovare il giusto rapporto di illuminazione tra il lato del volto illuminato e quello in ombra. Se disponi le luci in modo di avere una differenza di 4 o 5 stop, una lettura incidente porrà il lato buio in zona 2 o 3, il lato illuminato in zona 6 o 7. Con rapporto di illuminazione meno accentuato, tipo 2 o 3 stop di differenza, la situazione è meno critica.
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Re: Alternative al sistema zonale.
Grazie Kiodo. Cerco di riassumere ,operativamente. Abbiate pazienza , ma quello che pensavo di aver capito in digitale , ( fai,vedi, correggi, impari), in pellicola è diverso, incluso il fatto che la lezione la impari dopo molto tempo. Dunque, possiamo dire che si tratta di disporre le luci in modo che la differenza di contrasto tra la zona piu in ombra e quella piu illuminata non superi i 5 stop ( o quella che sappiamo essere la latitudine di posa di quella pellicola). Per verificare il contrasto, è corretto misurare la scena puntando l esposimetro verso la/le singole sorgenti luminose con la sfera ritratta in modo che siano misurate singolarmente le luci ( se ce n e una sola rivolgi l esposimetro al suo lato opposto verso l'ombra )? E' cosi? Fatto questo , misuro la luce complessiva in un punto "medio" ( sotto il mento? ) puntando l esposimetro con la sfera estratta verso la macchina. Qualunque tricks o accorgimento operativo, benvenga.
Se ci sono zone piu buie queste , amen, non avranno dettaglio. ( basta sapere dove sono e cosa sono) .giusto?
Inoltre: la sensibilita effettiva, continuiamo a usare quella che conosciamo ( cioe trix a 200, ilford delta 3200 a 1000 etc etc) o ha meno senso in un concetto di misurazione di questo tipo?
ho altre domande , ma aspetto per vedere se sto andando nella direzione giusta.
millemille grazie
Se ci sono zone piu buie queste , amen, non avranno dettaglio. ( basta sapere dove sono e cosa sono) .giusto?
Inoltre: la sensibilita effettiva, continuiamo a usare quella che conosciamo ( cioe trix a 200, ilford delta 3200 a 1000 etc etc) o ha meno senso in un concetto di misurazione di questo tipo?
ho altre domande , ma aspetto per vedere se sto andando nella direzione giusta.
millemille grazie
Re: Alternative al sistema zonale.
Secondo me, tua domanda non riguarda il sistema di misurazione della luce, ma dei contrasti fra le zone di luce, ombra e del completo buio.
Prenda esempio dai film, dalla cinema. Mica i registi risolvevano tutto con la corretta esposizione del punto di interesse; aggiungevano dei fari e faretti per illuminare le zone troppo buie, o illuminavano con un fill-in le parti più vicine alla camera per eguagliarlo con l'illuminazione del profondo background.
Una volta appiattito il ventaglio delle luci e ombre in scena, o meglio dire, attenuato, sicuramente arriverai alle giuste esposizioni con esposimetro.
Prenda esempio dai film, dalla cinema. Mica i registi risolvevano tutto con la corretta esposizione del punto di interesse; aggiungevano dei fari e faretti per illuminare le zone troppo buie, o illuminavano con un fill-in le parti più vicine alla camera per eguagliarlo con l'illuminazione del profondo background.
Una volta appiattito il ventaglio delle luci e ombre in scena, o meglio dire, attenuato, sicuramente arriverai alle giuste esposizioni con esposimetro.
Re: Alternative al sistema zonale.
Grazie scordisk, forse non mi sono spiegato bene , ma il senso è, ovviamente , anche questo. Ripeto, cercando di essere piu chiaro: un esposimetro in luce incidente è una bestia completamente diversa da quello a luce riflessa. Entrambi misuramo la luce , ma il processo mentale è diverso. Il riusltato ovviamente deve essere uguale!! Il sistema zonale ha una sua struttura, la misurazione spot serve ad interpretarla secondo la nostra visione. Operativamnte mi è chiaro. Con misurazione della luce incidente, meno. Ovviamente si tratta di rendere la scena "ben illuminata" e successivamente misurarla dove ci interessa. Sto cercando di capire che processo un fotografo in studio usa con luce incidente. Come punta l esposimetro per misurare i contrasti e una volta sistemati , come misura il valore finale. Non chiedo cioe come illuminare una scena ( beh...), ma come valutarla utilizzando appunto l esposimetro con "pallina" fuori ( o dentro). Non ho il dono della sintesi , ne forse quello della chiarezza, ma questo è il punto .
Re: Alternative al sistema zonale.
Se vuoi essere preciso, togli la calotta emisferica e monti il disco i panini, se esiste per il tuo esposimetro. Con quello, misuri la luce incidente, prima la luce principale, poi quella di schiarita. Regolate le luci per avere il giusto rapporto, rimonti la emisfera e misuri l'esposizione, puntando verso la fotocamera. Esponi e vedi i risultati: se va bene, ok. Se hai i particolari scuri e in ombra vuoti (es. i capelli neri, dal lato illuminato solo dalla schiarita), adegua l'ha sensibilità, diminuendola.
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Re: Alternative al sistema zonale.
Se non disponi del disco opalino, misuri direttamente in luce riflessa, avvicinandoti, la pelle dei due lati del viso. Sistemi le luci per avere un rapporto di illuminazione che ti aggrada, poi misuri in incidente, come sopra.
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Re: Alternative al sistema zonale.
"I panini" sarebbe "opalino"
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Re: Alternative al sistema zonale.
La calotta rientrata corrisponde al diffusore piatto (disco)
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