Analogico e digitale: sfida in pista!

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elettrico
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Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da elettrico »

Ovvero di come sia possibile scattare ancora in analogico nei circuiti del motorsport.

La mattina mi frullava in testa una strana idea: cosa verrà fuori dalla punta di diamante delle analogiche Nikon in ambito sportivo.
Riuscirà a tenere il passo delle più moderne tecnologie digitali?

Ho preparato un piccolo confronto così, senza pretese, con alcune sensazioni d'uso ed un po' di annotazioni personali.

HA SENSO?
Beh, è la prima domanda che mi sono fatto.
In effetti è da pazzoidi mettere nello zaino già zeppo un mattone che pesa quanto una stufa di ghisa.
ma tant'è, la pazzia arriva laddove si ferma la ragione, quindi decido di buttare nello zaino la F5.

A fare compagnia alla vecchia signora c'erano due rivali molto agguerrite in campo sportivo: la D700 e la fidata D300 (alla sua ultima uscita prima della cessione... :cry: :cry: :cry: ).

le pellicole scelte erano due rulli che stavano ormai scadendo: una Kodak Elitechrome ed una Agfa CT Praecisa, entrambe, data la giornata di sole, 100asa.

Dopo aver usato per tutto il giorno le due digitali (diciamo che in pista il fattore di crop è ancora un toccasana per determinate inquadrature), ho deciso di seguire le ultime due gare appostandomi alla Casanova Savelli, la famosa S in discesa del Circuito del Mugello solo e soltanto con la F5 lasciando in macchina il resto.
Il motivo? prettamente pratico: l'obiettivo che ho utilizzato è lo stesso con il quale avevo scattato durante la giornata: il Tamron 70-300 VC.
Chiederete: funziona anche sulla F5? si, è completamente compatibile, sia come automatismi che come lettura esposimetrica.
Funzionerebbe anche la stabilizzazione, che è sull'obiettivo, ma come per il resto della giornata se ne è stata bella spenta.

ERGONOMIA E AUTOFOCUS
In mano la macchina calza come un pennello: è ergonomicamente identica alla D700 con il battery grip (chiaro, la digitale ne è diretta discendente) quindi non devo star lì ad impratichirmi con disposizioni dei pulsanti diversi o altre contorsioni delle dita.
in pratica mi rimetto subito a capofitto con l'occhio dentro il mirino.

Prima differenza: la D700 è molto più rapida ad agganciare il soggetto. Evidentemente il sistema a 51 punti reagisce molto prima di quello a 5 della analogica. Inoltre ho la sensazione che anche l'obiettivo, a livello di elettronica, parli la stessa lingua delle digitali. ciò si traduce in un leggero ritardo che può rischiare di far perdere lo scatto.
Poco male: sono bastate un paio di prove prima di premere a fondo il pulsante di scatto... così non si buttano via scatti inutili.
Tanto se non prendi il primo del gruppo, poi ne passano altri 30... :lol2:

Ma.
C'è un ma.
la F5 una volta agganciato il soggetto non lo molla in nessun modo. come un molosso che stringe la mascella fino a quando non sente i denti battere insieme, la macchina continua ad assecondare il mio movimento e quello delle moto che in quel tratto, ricordo, sfiorano i 120 kmh ed il muretto è a non più di 5 metri dalla pista.
la D700, invece, con un AF molto reattivo, se non si ha la mano ferma (da chirurgo direi) rischia di perdere il soggetto.
Ora: la colpa è più del fotografo che della macchina, chiaramente.
però le 72 foto fatte su pellicola sono tutte a fuoco.
ed il 'fotografo' era lo stesso. per giunta stanco di una giornata iniziata con l'acqua e finita sotto un sole torrido...

ALTRE CARATTERISTICHE
Entrambe le macchine oggetto della contesa hanno una raffica di tutto rispetto anche se oggi, a leggere certi valori, ci scappa da ridere come davanti alle comiche di Stanlio & Ollio: fanno i 6fps con la dotazione di batterie standard.
Ora: la raffica è utile ai panning quanto il libro di religione alle medie. In pratica non te ne fai nulla.
Però, per non farsi scappare i rari casi in cui serve davvero (inseguimento frontale, oppure per recuperare un piccolo ritardo nell'inquadratura) la si lascia inserita.
C'è un problema di sensibilità: consideriamo che in soli 6 secondi si 'scarica' un rullo da 36 (leggasi 36) foto.
Ed indugiando con il dito è facile sparare 3/4 scatti: siamo nell'ordine di una frazione di secondo!
Cero, succede anche con il digitale ma riempire una scheda è più difficile!

ESPOSIMETRO
Chi ha utilizzato le dia nei decenni del loro splendore, sa che hanno una tolleranza allo scarto espositivo pari a quella di un israeliano in un pullmann di palestinesi armati.
Prestare perciò la massima cura ad esporre bene è di fondamentale importanza.
immaginate poi di dover ovviare a colori che sparano più del dovuto e che metterebbero in difficoltà anche le macchine più moderne e sofisticate. perchè a fotografare il motoGP o la superbike son buoni tutti: i colori e l'opacità delle carenature sono studiate per rendere al meglio in TV quindi anche in fotografia c'è buon gioco.
nelle categorie minori invece... diciamo che c'è fantasia al potere.
immaginate una giornata con il sole a picco e di dover fotografare moto nell'ordine: giallo fluo, rosso arancione aragosta (roba da far andare dallo strizzacervelli qualsiasi esposimetro), verdi sparato, il rosa fluo delle pilotesse, e poi sua maestà il bianco.
si perchè molti nelle categorie minori corrono con moto travestite da taxi. non capisco come mai ma è così.
bene: la F5 non ha ciccato un colpo. vero è che le caratteristiche di luce erano stabili ma c'è da dire che non ho una dia che sia una con l'esposizione sbagliata.
segno che l'esposimetro fa ancora il suo sporco lavoro.

HA SENSO?
no, non è un errore. mi ripeto adesso la domanda iniziale dopo aver condiviso con voi alcune riflessioni.
si, ha senso.
le foto non sono immediatamente fruibili, certo.
l'articolo promesso al giornale e le foto chieste dall'autodromo sono andate tutte per mail direttamente dalla sala stampa.
cosa chiaramente impossibile con la pellicola.
però la F5 dice ancora la sua.
e la urla a gran voce.
in altri ambiti fa l'elicottero con il ***** in faccia alle moderne digireflex.
qui se la potteggia un po' meno ma se dovessi tirare le somme c'è un sostanziale pareggio tra i pro e i contro.

certo, poi... prendo in mano quelle diapositive... le metto in controluce... e spengo il computer.

grazie a chi avrà avuto la pazienza di arrivare fino a qua.
DiaMugello-2.jpg
DiaMugello-3.jpg
Questa, invece, l'ho inserita capovolta nello scanner... e non l'ho ribaltata! x_x
DiaMugello-1.jpg



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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da elettrico »

Due parole sugli scatti: le scansioni sono uscite così direttamente dallo scanner.
mettermi lì a fare miglioramenti e accrocchi su lightroom non mi andava...

le dia sono state sviluppate ed intelaiate dal grande [mention]-Sandro-[/mention]che penso conosciate tutti.

dato che anche per quest'anno mi hanno confermato l'accredito... mi sa che la F5 tornerà presto in pista!

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chromemax
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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da chromemax »

Chissà che magari anche qualche giornale trovi interessante pubblicare un servizio scattato in analogico... magari di moto vintage ))

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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da elettrico »

chromemax ha scritto:Chissà che magari anche qualche giornale trovi interessante pubblicare un servizio scattato in analogico... magari di moto vintage ))
boh, chissà!
Forse se riesco ad agganciare una gara di moto storiche....! ;)

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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da emmeffepi »

David Burnett coprì le Olimpiadi di Londra 2012 con una Speedgraphic facendo qualcosa come 350 lastre 5x4 ;)

https://www.davidburnett.com/gallery.ht ... lympics#/0
Massimiliano

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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da elettrico »

c'è anche un pazzo che ha seguito lo scorso mondiale di F1 con una Graflex (mi sembra).

diciamo che di esempi ce ne sono tanti.

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Softbox
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Re: Analogico e digitale: sfida in pista!

Messaggio da Softbox »

Sono andato a leggere qualcosa sulla Speed Graphic. Wikipedia la definisce una slow camera...però che foto ha scattato (il fotografo, non la camera).

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