leggendo un post sullo split-grade mi sono imbattuto in questo passaggio di Silverprint
Una stampa a contrasti multipli a zone, non split, secondo, me è più pratica.
Sempre partendo dal tuo esempio, si sceglie il contrasto adatto alla parte più debole e scura (quelle parti che maschereresti durante l'esposizione con lo 00); poi essendo il contrasto alto per la stampa nel suo insieme, si bruceranno, ognuna col contrasto loro adatto, le varie parti, lasciando ultime quelle più chiare che verosimilmente verranno bruciate con contrasti più bassi.
Il vantaggi sono che non bisogna prevedere un livello variabile di sovraesposizione a seconda di quanto si maschera durante la prima esposizione, che si rimuove il limite quantitativo agli interventi, non dovendo rientrare nel tempo della prima esposizione, inoltre se si procedesse a zone con la stampa split ogni area richiederebbe due esposizioni e non una, raddoppiando gli interventi.
Non mi è ben chiara la frase:
. Si intende che come punto di partenza della stampa si cerca la tonalità scura ideale, attraverso filtri pesanti (dal 3 in su) e poi si va a bruciare le parti che necessitano perché troppo chiare?si sceglie il contrasto adatto alla parte più debole e scura (quelle parti che maschereresti durante l'esposizione con lo 00); poi essendo il contrasto alto per la stampa nel suo insieme
Ma poi questa tecnica consisterebbe, una volta trovata una filtratura di base corretta, nell'andare a bruciare (che è più comodo e controllabile di mascherare?) le parti che lo necessitano adeguando anche il contrasto per le singole zone, oppure si intende altro?
Grazie