HP5+ in D76

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

Moderatori: chromemax, Silverprint

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Merambolin
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HP5+ in D76

Messaggio da Merambolin »

Buongiorno a tutti,
Ho intenzione di fare un ordine di chimici puri per poter "fare in casa" il d76/id-11. Lo userei quasi esclusivamente con l'hp5 appunto, pellicola che in un modo o nell'altro è la mia "go-to" quando si tratta di fare foto che devo assolutamente portare a casa.
Di solito la scatto a 200 iso ma, sorpresa sorpresa, guardando in giro a destra e a manca tra datasheet ilford e kodak, ho notato che per questa accoppiata pellicola rivelatore, l' I.E più basso per il quale vengono suggeriti dei tempi di sviluppo come punto di partenza è 400 iso. Per sensibilità più basse, Ilford consiglia di utilizzare il Perceptol stock, aggiungendo però che:
Obviously, the quality ofnegatives processed in this way will not be as high asconventionally processed ones

Tutto ciò mi sembra strano, ma il non aver trovato altre informazioni abbastanza affidabili a riguardo e (per me) l'incomprensibilità delle curve date da ilford e riportate sotto il bugiardino dell'HP5, mi hanno fatto ricorrere all'unica fonte di informazioni valida a riguardo che conosco: voi

Qualcuno di voi usa questa accoppiata pellicola rivelatore?
Con quale sensibilità?
Avreste dei tempi di partenza da consigliarmi (siano essi stock o 1+1)?

P.S
Ci tengo a precisare che per quanto riguarda lo sviluppo da un po di anni a questa parte ho usato solo l'Hydrofen Bellini e che per quanto riguarda la stampa, attualmente posso permettermi di stampare solo con ingranditore a condensatori ( perché questo ho e perché ancora non ho ben capito le differenze con quello a luce diffusa)

Grazie in anticipo :)



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kiodo
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

Merambolin ha scritto:
31/07/2021, 12:05

Obviously, the quality ofnegatives processed in this way will not be as high asconventionally processed ones

"obviously" proprio per niente, se prima non ci mettiamo d'accordo sulla definizione di "high quality negatives": spesso chi inizia cerca la ricetta per fare le cose "al meglio", con la paura di farle "sbagliate; ma in un ambito creativo, ciò che piace a me è "il meglio", non ciò che piace a chi redige i bugiardini Ilford. Quindi non preoccuparti di fare le cose "non al meglio": cerca piuttosto di ottenere un risultato che piaccia a te.
Stando più sul pratico: hai già sviluppato la HP5 in D76, a 400ISO? Se hai già definito un tempo di sviluppo, puoi partire da quello anche per esporla a 200ISO. Se impieghi lo stesso tempo di sviluppo, otterrai negativi un po' più densi (ossia spostàti a destra di uno stop sulla curva D logE), conservando lo stesso contrasto. Se invece decidi di conservare la stessa densità massima, nelle alte luci, allora dovrai ridurre il tempo di sviluppo in modo da ottenere una curva meno ripida, quindi risultati più morbidi. Due risultati differenti, quale ti piace di più? Prova!


Merambolin ha scritto:
31/07/2021, 12:05
...per quanto riguarda la stampa, attualmente posso permettermi di stampare solo con ingranditore a condensatori ( perché questo ho e perché ancora non ho ben capito le differenze con quello a luce diffusa)
Le differenze principali sono in due ambiti: 1) la sensazione di nitidezza, a livello di grana, è maggiore con i condensatori, mentre con luce diffusa ottieni maggiore pastosità delle sfumature. 2) il luce diffusa riproduce linearmente il contrasto del negativo sul foglio di carta, senza introdurre alterazione; il modello a condensatori invece tende ad aumentare il contrasto specialmente delle alte luci, a causa dell'effetto Callier ( https://en.wikipedia.org/wiki/Callier_effect , https://www.abspace.it/db/glossario.asp ... ER&id=6072 )

Un altra differenza importante è quello sulla visibilità sulla stampa finale delle particelle di polvere presenti sul negativo: con i condensatori non c'è tolleranza, tutto si vede; con la luce diffusa, le particelle restano molto meno visibili. Non richiesto, ti do anche il mio parere sfegatato: dovendo scegliere un solo tipo, luce diffusa tutta la vita!
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Merambolin
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da Merambolin »

Intanto grazie mille per la risposta! :D
Allora, no, purtroppo non l'ho ancora mai usato né con HP5 nè con nessun altra pellicola. Non ho tempi personali da cui partire...
L'obiettivo era quello di testarlo appunto e di vedere se poteva trovare posto nel mio arsenale di lavoro con questa pellicola a questa sensibilità.
Ci tengo a precisare che, nonostante il fantastico corso di @Silverprint , devo ancora farmi le ossa con gli strumenti a mia disposizione quindi preferirei avere dei negativi più morbidi per avere sessioni di stampa più semplici ( non che a qualcuno piacciano quelle complesse ma ci siamo capiti :)) ) .

Al di fuori di ciò io sono del tuo parere:
Dipende tutto da che effetto vuoi ottenere in fase di stampa. Qualcosa di fedele alla realtà? Qualcosa di più surreale? Contrasto più o meno marcato? Effetto drammatico? Effetto etereo?
Ma sono dell'idea che per arrivare ad avere una tale padronanza, bisogna prima capire e imparare a conoscere la pellicola che si vuole usare ( o le pellicole, ma sto divagando scusate)

Per quanto riguarda i due tipi di ingranditori, mi ritrovo di nuovo a ringraziarti. Finalmente ho le idee più chiare!!!
Dovrei fare un paragone tra la stampa con uno e quella con l'altro, ma per me che faccio prevalentemente ritratti, dalla tua descrizione opterei più per la luce diffusa! ma va beh, un passo per volta


P.S
Inoltre hai sollevato un'altra questione per me ancora abbastanza oscura: le curve. Esiste un thread in cui se ne è parlato in maniera un po più approfondita? Vorrei capirci un po di più su come si calcolano e come vanno interpretate perché penso siano uno strumenti di grande aiuto per chi vuole iniziare ad uscire dal semplice "sensibilità impostata--->tempo scritto" . Per ora so leggere solo quelle Foma

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kiodo
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

Merambolin ha scritto:
31/07/2021, 14:40


le curve. Esiste un thread in cui se ne è parlato in maniera un po più approfondita?
puoi cercare "sensitometria", @chromemax ne ha trattato approfonditamente. Anche se in quel thread forse non si spiega la cosa più basilare, ossia come si legge una curva sensitometrica. La sensitometria "usa" le curve, ma si suppone che il lettore le sappia leggere!
Merambolin ha scritto:
31/07/2021, 14:40
Vorrei capirci un po di più su come si calcolano
in realtà, non si calcolano: si rilevano con uno strumento (il densitometro), poi si tracciano.
Banalmente, una curva cartesiana mostra come variano reciprocamente due grandezze interdipendenti. Questa, per esempio, indica come varia la potenza erogata da un particolare motore a scoppio al variare del regime di rotazione:
Immagine

Puoi leggere, per esempio, che a 6400 giri/minuto, quel motore eroga un massimo di 70Kw. (Perchè dico "un massimo"? perchè la curva in questione, se non è specificato diversamente, viene rilevata a acceleratore completamente premuto. In caso di acceleratore parzializzato, puoi avere una potenza erogata più bassa, per ogni valore di RPM. Potresti tracciare altre curve, per lo stesso motore, a valori impostati di acceleratore: a metà gas, a un quarto, etc. . Se poi tu mettessi tutte le curve sullo stesso grafico, avresti la cosiddetta "famiglia di curve", molto più rappresentativa del reale utilizzo del motore.)
Ci siamo?
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

A saperla leggere, la curva qui sopra dice molte cose: per esempio, nota che sotto i 1600 giri/minuto non c'è valore di potenza erogata: significa che quel motore non è in grado di reggere l'acceleratore tutto aperto al di sotto di quel regime; immaginati la situazione: sei nella marcia più alta, a bassissima velocità, e schiacci completamente l'acceleratore. Il povero motore stenta, picchia in testa, soffre! al di sotto di una certa velocità (e del relativo regime di rotazione) potrebbe anche piantarsi e spegnersi... La curva te lo dice!
Poi nota cosa succede oltre gli 8000RPM: la potenza sale ben poco, resta quasi costante anche con un incremento di altri duemila giri/minuto.
E ancora: vedi invece che tra i 5600 e i 6000 rpm la potenza cresce addirittura di 15Kw?
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

kiodo ha scritto:
31/07/2021, 16:04

E ancora: vedi invece che tra i 5600 e i 6000 rpm la potenza cresce addirittura di 15Kw?
che comportamento indica ciò? immagina di star viaggiando con un filo di gas, col motore a 5600 giri, e di schiacciare tutto l'acceleratore: calcio nel sedere!

Adesso guarda e confronta due intervalli di regime, e immaginati come va il motore: se passi da 4000 a 4800 rpm, la potenza aumenta di 6Kw (da 40 a 46), mentre per uno stesso incremento di 800 giri/min, da 5600 a 6400 rpm, si ottiene un incremento di 13Kw (57 a 70!), ossia più del doppio!
Vuol dire che attorno ai 4500 giri quel motore è un po' pigro, mentre verso i 6000 "spinge" molto di più!

Sto parlando di motori, e non di negativi, perchè il vero punto è... tradurre in sensazioni reali la lettura di un grafico cartesiano. Mi segui?
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

Ho trovato un grafico con la "famiglia di curve" a acceleratore parzializzato, la metto quì, verrà buona più in là:

Immagine
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da teofilatto »

Vi seguo.
Mi interessano più cose di questa discussione.
Innanzitutto molto utile la spiegazione delle curve di @kiodo. Complimenti. Poi, l'accoppiata hp5 - D76 (da qualche tempo ID 11,ma è lo stesso) è quella che uso al 99%. Infine, anche a me era venuto in mente di farmi il rivelatore a partire dai chimici, ma facendo i conti della serva ho concluso che non mi conviene. Tu hai trovato convenienza @Merambolin ?
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!

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Re: HP5+ in D76

Messaggio da kiodo »

Continuo a ragionare sulla lettura delle curve potenza/giri dei motori a scoppio. In questo grafico sono rappresentate le curve di due motori in grado di produrre la stessa potenza massima (500 hp), ma la forma delle due curve è molto diversa:

Immagine

Vediamo: innanzitutto balza agli occhi che il picco di potenza viene raggiunto dai due motori a regimi molto differenti, 8000 RPM per il benzina, 4500 per il diesel. All'atto pratico, ciò significa che per sfruttare su strada i due motori occorreranno delle trasmissioni con rapporti al cambio molto diversi, ma questo non è molto rilevante: ci penserà il produttore del mezzo, io dovrò solo guidarlo e selezionare la marcia addeguata tra quelle disponibili.

C'è altro, molto più indicativo della "personalità" dei due motori; guardiamo, ad esempio, le prestazioni ad un numero di giri dimezzato (rispetto a quello di potenza max): il motore a benzina produce circa 130 HP, ossia un terzo della propria potenza massima. Il diesel ne fa 250, cioè metà della max!
Continuo: ad un terzo del regime di potenza massima, il diesel pompa già 100 Hp, mentre il benzina è sui 70.
Se cerco di immaginare le sensazioni di guida, di prontezza alla risposta all'acceleratore, a come va guidato uno o l'altro motore, cosa ricavo da questi grafici? Il diesel tira come un trattore già appena in movimento, e continua a tirare forte fino a 3000 rpm. Dopo, cresce ancora, ma più pigramente (me lo dice la ridotta pendenza della curva da 3000 rpm in su), e se lo porto oltre i 4000 rpm non ricavo aumento di potenza: meglio cambiare marcia presto, senza imballarlo, tanto più di così non spinge.
Il benzina, invece, eroga potenza in maniera piuttosto pigra fino ai 6000 rpm, e una volta superato questo regime... viene il bello: da lì in su la potenza cresce rapidamente: a questo motore piace girare alto!

Ci siamo?

Tirando le somme, ciò che posso ricavare da una curva di queste, è questa prima nozione: il "carattere" del sistema descritto dalle curve (in questo caso un motore a scoppio, ma potrebbe essere altro ;) ) lo ricavo analizzando la pendenza della curva,, e in particolare la pendenza dei singoli tratti di curva.
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Andrea Ercolano
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Re: HP5+ in D76

Messaggio da Andrea Ercolano »

La migliore spiegazione che abbia letto sulle curve e di letture ne sto facendo molte. Bellissimo discorso Kiodo!! Grazie.

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