Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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michele96
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da michele96 »

Lollipop ha scritto:
07/09/2021, 21:52
michele96 ha scritto:
07/09/2021, 21:41
Il fatto del doppio bagno con chimici diversi sta nel fatto che i due lavorano in modo diverso, ho usato questo procedimento per un lungo periodo durante il secondo anno di università, a memoria, se non erro, la tecnica si basa sul lavoro di concentrazioni diverse di metolo e idrochinone che vanno poi ad agire quindi sulle diverse tonalità dell'immagine. Uno per la gamma tonale dei grigi, uno per il contrasto.
Grazie, non conoscevo questa cosa, sai come posso approfondire l'argomento?
Potrei sentire il mio vecchio professore di università, nel frattempo posso dirti che a memoria forse Ansel Adams lo tratta in uno dei suoi tre libri, "la stampa".



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Dart
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Dart »

Lollipop ha scritto:
Lollipop ha scritto:
07/09/2021, 21:57
Dart ha scritto:
07/09/2021, 21:42
Allora niente :) ma com’è che il filtro rosso ti ha appiattito la scena?


Emanuele
Posso risponderti solo con un grande BOH! Ricordo che la scena aveva un contrasto medio (ahimè, non uso neanche prendere appunti) e posso solo immaginare che il filtro abbia scurito proprio e selettivamente i toni al momento più luminosi. Il negativo non è sottoesposto, anzi è piuttosto denso, ma piatto nel contrasto.
Sapevo già che il filtro rosso come il verde sono bestie nere, che richiedono profonda conoscenza sia del loro uso in funzione della temperatura colore della scena che l'abbinamento con la pellicola ma ho peccato di presunzione.
Mi autocito per riprendere la cosa della presunzione riportando queste sagge parole post203237.html#p203237
Ma vorrei vederlo Andrea [mention]Silverprint[/mention] con la moglie sotto l'albero, con quasi 40 gradi all'ombra e che dice "allora?". :)
ImmagineImmagineImmagine


Emanuele

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

Pensavo, giusto per non darsi per vinto, di usare per questa foto un’altra carta. Al momento ho usato la Fomabrom Variant III con il Fomatol LQN. Mi ricordo di aver letto della omologa Ilford multigrade fb come dotata di un maggior contrasto sulle luci, abbinata poi ad un rivelatore molto energico (ma non ho idea di quale).
Avrebbe senso?
Lorenzo.

effegi61
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da effegi61 »

Buongiorno
Ti lascio comunque al tuo sport estremo :) .....
Dopo i 60 qualsiasi sport è estremo....comunque per la cronaca: due vittorie su tre partite nel singolo ed altrettanto nel doppio.
Tornando a noi...
interessante comunque la tecnica, l’hai mai provata?
Visto che goghelare è alla portata di tutti e che in rete si trova veramente di tutto, mi sono sempre imposto di parlare solo di cose che ho provato personalmente e non di cose solo lette o sentite dire. (di questo io ne farei un MUST del forum; e non sto ad elecarne i vantaggi sennò vado ancora più lungo).
Comunque si, con questa tecnica ho stampato un intero lavoro, non perchè avevo dei negativi deboli, ma per sfruttare il fatto di poter intervenire chimicamente e/o graficamente su ogni passaggio (sia in negativo che in positivo), ottenendo comunque alla fine una stampa fotografica. Nel mio caso l'aumento del contrasto ad ogni passaggio era un evento indesiderato, infatti cominciavo sempre con un negativo a contatto fatto con filtro 00, ma nel tuo caso potrebbe essere la soluzione. Credimi, intanto che stiamo qui a parlare, una prova l'avresti già fatta ed avresti già deciso se possa fare o meno al tuo caso.
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

effegi61 ha scritto:
08/09/2021, 8:32
Dopo i 60 qualsiasi sport è estremo....comunque per la cronaca: due vittorie su tre partite nel singolo ed altrettanto nel doppio.
Beh, complimenti. :)
Visto che goghelare è alla portata di tutti e che in rete si trova veramente di tutto, mi sono sempre imposto di parlare solo di cose che ho provato personalmente e non di cose solo lette o sentite dire. (di questo io ne farei un MUST del forum; e non sto ad elecarne i vantaggi sennò vado ancora più lungo).
Non ti offendere :) , lo dovevo chiedere. Pure io cerco di parlare solo di cose provate in prima persona.
Comunque si, con questa tecnica ho stampato un intero lavoro, non perchè avevo dei negativi deboli, ma per sfruttare il fatto di poter intervenire chimicamente e/o graficamente su ogni passaggio (sia in negativo che in positivo), ottenendo comunque alla fine una stampa fotografica. Nel mio caso l'aumento del contrasto ad ogni passaggio era un evento indesiderato, infatti cominciavo sempre con un negativo a contatto fatto con filtro 00, ma nel tuo caso potrebbe essere la soluzione. Credimi, intanto che stiamo qui a parlare, una prova l'avresti già fatta ed avresti già deciso se possa fare o meno al tuo caso.
Purtroppo gli autogrill non dispongono di camera oscura, pertanto devo attendere di trovare il tempo. :)
Comunque, ti ringrazio perché la tecnica è davvero interessante, sicuramente da provare e così farò.

Nel frattempo, se hai voglia, non è che riesci a postare la scansione di una delle tue stampe così ottenute?

Grazie.
Lorenzo.

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da effegi61 »

Purtroppo gli autogrill non dispongono di camera oscura,
Questo è male, molto male. Appena divento presidente del consiglio farò una legge che imponga ad ogni datore di lavoro la presenza di una camera oscura nel caso anche solo un suo dipendente sia stampatore di bianco e nero, (il colore alla prossima legislatura).
Comunque ti posto un esempio dove gli interventi fatti su negativo e positivo (attenzione, parlo sempre di carta) sono abbastanza evidenti, ti assicuro che il mantenere il tutto morbido ( come io volevo questa serie di immagini) è la cosa più difficile perchè ad ogni passaggio il contrasto schizza! Particolarità che, nel tuo caso, forse è risolutiva. La pastosità invece, è tipica della tecnica.
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

effegi61 ha scritto:
08/09/2021, 9:39
Purtroppo gli autogrill non dispongono di camera oscura,
Questo è male, molto male. Appena divento presidente del consiglio farò una legge che imponga ad ogni datore di lavoro la presenza di una camera oscura nel caso anche solo un suo dipendente sia stampatore di bianco e nero, (il colore alla prossima legislatura).
Comunque ti posto un esempio dove gli interventi fatti su negativo e positivo (attenzione, parlo sempre di carta) sono abbastanza evidenti, ti assicuro che il mantenere il tutto morbido ( come io volevo questa serie di immagini) è la cosa più difficile perchè ad ogni passaggio il contrasto schizza! Particolarità che, nel tuo caso, forse è risolutiva. La pastosità invece, è tipica della tecnica.
Ottimo, proverò a breve. Grazie.
Lorenzo.

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Pierpaolo B »

In questi casi (negativi piattissimi) l'unico e breve modo per cavarsela è......
.... hai presente Giacomelli?
.....ecco, fai una giacomellata completa.
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

Clicca qui! .....e qui, ...e anche qui!

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

effegi61 ha scritto:
08/09/2021, 9:39
Purtroppo gli autogrill non dispongono di camera oscura,
Questo è male, molto male. Appena divento presidente del consiglio farò una legge che imponga ad ogni datore di lavoro la presenza di una camera oscura nel caso anche solo un suo dipendente sia stampatore di bianco e nero, (il colore alla prossima legislatura).
Comunque ti posto un esempio dove gli interventi fatti su negativo e positivo (attenzione, parlo sempre di carta) sono abbastanza evidenti, ti assicuro che il mantenere il tutto morbido ( come io volevo questa serie di immagini) è la cosa più difficile perchè ad ogni passaggio il contrasto schizza! Particolarità che, nel tuo caso, forse è risolutiva. La pastosità invece, è tipica della tecnica.
Oggi, in pausa, ho stampato il primo positivo per tirare poi fuori in negativo.
Con sorpresa la politenata Variant 111, brandizzata Rollei, è di sua natura un pelo più contrastata della sorella baritata. Sempre col grado 5 già andare così e mi tengo l’opzione valida qualora la tecnica della stampa a contatto da carta non mi funzionasse o non gradissi il risultato.
La politenata non è la mia carta ma… a mali estremi…
Appena ho tempo ricavo il negativo.
Lorenzo.

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

impressionando ha scritto:
08/09/2021, 23:39
In questi casi (negativi piattissimi) l'unico e breve modo per cavarsela è......
.... hai presente Giacomelli?
.....ecco, fai una giacomellata completa.
Cioè? :)
Lorenzo.

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