Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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eminad
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Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da eminad »

Ciao a tutti!
L'indice di contrasto è quel valore che ci può venire in aiuto quando... quando..... Mi manca la fine della frase :D

In alcuni datasheet molto ben fatti (tipo quello della Tmax 400) viene indicato l'indice di contrasto, un valore ottenuto in relazione ad alcuni rivelatori per determinati tempi di sviluppo.

All'interno del processo che determina un negativo correttamente esposto, e utile alla stampa, so che devo esporre per le ombre ed utilizzare i tempi di sviluppo trovati sperimentalmente per allargare o restringere la latitudine di posa, adattando così il contrasto del negativo a quello della scena ripresa (riassunto in maniera molto sintetica).
Fin qui tutto ok (o quasi).

Dato per assodato questo metodo di lavoro, in che modo può essermi utile conoscere questo valore?
Esempio (dati presi dal datasheet citato sopra): la Tmax 400 sviluppata in D-76 (1:1) per (circa) 9 min. mi da un indice di contrasto di 0.5.

In buona sostanza conoscere questo valore può facilitare in qualche modo il mio lavoro? In che modo?

Spero di essere riuscito a spiegarmi chiaramente.
Grazie a tutti


Emiliano

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Merambolin
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Merambolin »

Non sono il piú qualificato a risponderti, ma qualcosa la posso dire.

L'indice di contrasto ( o gamma) rappresenta il rapporto tra il contrasto della scena che viene ripresa e quello del negativo. Cosa significa? Significa che ogni scatto che facciamo non ha necessariamente lo stesso identico contrasto della scena ( anzi quasi mai è cosí). Questo rapporto si ripercuote poi nella stampa in quanto, a seconda del contrasto del negativo, potrai a vere piú o meno margine di manovra durante la fase di stampa. È molto importante perché in base a quello che si sceglie, si possono ottenere risultati molto diversi nel prodotto finale.
Ricordiamoci che un contrasto elevato significa una divisione netta tra i toni che compongono la scena, con un minor numero di toni medi che separano i toni piú chiari da quelli piú scuri.

Un negativo con indice di contrasto molto alto porterà, in fase di stampa, ad avere delle foto molto contrastate, drammatiche che molto difficilmente potranno essere riportate in un'altra maniera. Ci saranno molti piú neri e bianchi privi di informazione rispetto a quelli che magari erano presenti nella scena ripresa.
Ciò non è necessariamente un male, dipende da cosa si vuole ottenere e dal contrasto della scena. Ad esempio in una scena a bassissimo contrasto può essere utile lavorare per ottenere un negativo che ne abbia uno piú alto rispetto allo "standard" (es. 0.7-0.8) per ottenere un risultato dove siano presenti dei neri e dei bianchi piú marcati, rispetto a dei grigi molto vicini tra di loro.

D'altro canto, avere dei negativi un po piú morbidi (es. 0.5) ti permetterà di mantenere molte piú informazioni all'interno del negativo e di scegliere in fase di stampa attraverso la variazione deo filtri di contrasto, che effetto avere, cosa perdere e cosa lasciare, cosa accentuare e cosa no.



L'argomento è decisamente ampio e potrebbe essere trattato ancora lungamente, ma spero di essere stato utile

P. S
Se ho sbagliato qualcosa cazziatemi pure

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eminad
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da eminad »

...dei negativi un po' più morbidi (es. 0.5)...
Forse il dato che mi manca per poter utilizzare in maniera funzionale i valori dell'indice di contrasto all'interno del processo è questo.

In base a cosa posso dire che un I.C. 0.5 sul grafico della pellicola corrisponde ad un contrasto medio (e che di conseguenza i valori al di sopra e al di sotto di questo corrispondono a contrasti alti o bassi) ?

Se così fosse il valore in questione sarebbe molto utile per valutare i tempi di sviluppo in base al contrasto, ma come capisco a quali valori attribuire i diversi livelli di contrasto (basso, medio, alto)?

Non so se è chiaro
Emiliano

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Merambolin
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Merambolin »

Allora, se non sbaglio la kodak afferma che un negativo buono per la stampa in una situazione di luce e contrasto normale della scena dovrebbe stare tra lo 0.5 e lo 0.6 (0.55-0.58 ma ecco è da ricontrollare). Si parla sempre e comunque di contrasto del negativo eh mi raccomando. Poi sul perché venga definito """"" medio """"" non lo so, ma effettivamente sopra si oarla di alto contrasto e sotto basso contrasto

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Andrea67c
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Andrea67c »

Ciao Emiliano. Il tuo problema è per me parzialmente chiaro. Forse dipende dal fatto che io non mi curo molto del gamma.

Prima però scusa la domanda personale, per capire.... quali sono i tuoi riferimenti teorici sulla questione? Io ad esempio ho come riferimenti teorici Il negativo di A.A., le lezioni di Andrea Silverprint e l'articolo tecnico di Diego chromemax sulla sensitometria. Con questi 3 riferimenti mi sono fatto l'idea che in prima istanza l'IC è un dato che non mi serve ad avere un negativo esposto e sviluppato adeguatamente alle mie esigenze.
Credo che in una prospettiva futura (se mai ci sarà), potrò servirmi del gamma per scegliere un'accoppiata pellicola+rivelatore adeguata alle esigenze specifiche del caso.
Essendo io in una fase di conoscenza di max 2-3 pellicole (e una sono in procinto di abbandonarla) e di soli 2 rivelatori, per ora mi appoggio ai soli test zonali e all'esperienza sul campo per selezionare pellicole, rivelatori e tempi di sviluppo.

Ciao!
A.

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eminad
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da eminad »

I miei riferimenti teorici sono gli stessi.
Chiaro che seguendo i procedimenti sperimentali da essi indicati l'indice di contrasto non è un valore fondamentale, ho capito cosa intendi e sono d'accordo.
La mia curiosità è solo rivolta a capire questo: nel momento in cui questo valore (che non so come venga ricavato e quale sia la sua unita di misura) mi viene fornito, posso sfruttarlo? Come?
Tutto qui

Per es. La curva caratteristica della pellicola mi fornisce dei valori di densità che, rapportati a determinate esposizioni, aumentano/diminuiscono in funzione di vari tempi di sviluppo. Non sono un mago a leggere i grafici delle pellicole, ma guardando la curva caratteristica posso intuire (a grandi linee) come quella determinata emulsione si comporta subendo un determinato trattamento.

Guardando invece il grafico dell'indice di contrasto non riesco a trarre deduzioni in quanto non associo la variazione di quei valori a quello che accade sulla pellicola.

Quello che scrive @Merambolin nell'ultimo intervento ad esempio già mi chiarisce qualcosa e mi da dei riferimenti.
Emiliano

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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Andrea67c »

Certamente. Anche Lorenzo @Lollipop è molto preso da lavori sensitometrici in questo periodo. Tutti fatti in casa foma. Io no, francamente, se mi metto a far grafici anche fuori dalla scuola, poi che mi succede? :D

Ciao!
A.

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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Lollipop »

Andrea67c ha scritto:
15/09/2021, 19:54
Certamente. Anche Lorenzo @Lollipop è molto preso da lavori sensitometrici in questo periodo. Tutti fatti in casa foma. Io no, francamente, se mi metto a far grafici anche fuori dalla scuola, poi che mi succede? :D

Ciao!
A.
Oddio, a riguardo ci sono veri esperti qua sul forum (ad esempio @chromemax), pertanto non posso che essere superficiale e incompleto nel tema però l’indice di contrasto, il contrasto medio e il gamma sono tre letture diverse di una stessa curva caratteristica.
Quello che posso dire è che non ha nemmeno, se non per i valori estremi, un significato universale. Cioè l’indice di contrasto, o più agevolmente il contrasto medio, va cercato in coerenza della propria catena, dei materiali in uso e del proprio gusto: uno può preferire un gradiente medio di 0,65, altri di 0,3.

Se si fa una ricerca sul forum si trovano interventi ben più completi e autorevoli.
Lorenzo.

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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da chromemax »

Provo a dare una risposta veloce sperando di riuscire a spiegarmi, tenendo conto che tutti i numeri che riporto, benchè formalmente corretti, sono solo semplificazioni per spiegare il concetto e non devono essere presi come riferimenti da seguire assolutamente.
Partiamo da una situazione fotograficamente "normale" (amesso e non concesso che la definizione di "normale" abbia un senso in fotografia); un soggetto è normale quando tra ombre e luci c'è una differenza di 7 stop (in altri termini, se a 7 stop aggiungiamo il nero e il bianco abbiamo tutte le nove zone del sistema zonale).

Una carta di gradazione normale ha un ISO-R da 95 a 115.
L'ISO-R inidca il range di densità, moltiplicato per 100 (e arrotondato), che deve avere il negativo per essere stampato dal bianco al nero su quella carta. In altri termini un negativo una volta sviluppato deve avere tra Zona II e Zona VIII una differenza di densità da 0.95 a 1.15 (la media è 1.05) per poter essere stampato con completezza di toni su una carta di gradazione normale.
Da queste definizioni deriva, semplificando, che lo sviluppo N di un soggetto N (con 7 stop di contrasto) è quello che produce una differenza di densità di 1.05 tra il quasi nero (zona II) e il quasi bianco (zona VIII).
Ora la densità è un valore di per sè logaritmico, invece in termini logaritmici uno stop è 0.3 (log 2=0.30103), quindi un negativo di un soggetto N sviluppato per uno sviluppo N deve avere uno scarto di densità pari a 1.05/0.3=3.5 stop

Il gradiente infine si calcola dividendo lo scarto di densità del negativo per lo scarto di esposizione, cioè il contrasto del soggetto

Ora siamo alla fine del ragionamento:
soggetto N = 7 stop
carta ISO-R 105 (scarto di densità che deve avere il negativo 105/100=1.05)
il negativo N deve essere sviluppato in modo da avere uno scarto di densità di 3.5 stop per essere stampato con la carta sopra (1.05/0.3)
Gradiente 3.5/7=0.5

Proviamo ad ampliare il ragionamento:

Soggetto ad alto contrasto che si vuole stampare su carta morbida
Soggetto 10 stop
carta ISO-R 120 --gradazione 1-- (scarto di densità che deve avere il negativo 120/100=1.2)
il negativo deve essere sviluppato in modo da avere uno scarto di densità di 4 stop per essere stampato con la carta sopra (1.2/0.3)
Gradiente di contrasto a cui deve essere sviluppato 4/10=0.4

Soggetto a basso contrasto che si vuole stampare su carta di grado normale
Soggetto contrasto 5 stop
carta ISO-R 100 --gradazione 2--
negativo 3.3 stop
Gradiente di sviluppo 3.3/5 = 0.66.

Soggetto di contrasto normale ma che si vuole stampare su carta molto contrastata (magari si è trovato un fondo di magazzino di carta a gradazione fissa di grado 4)
Soggetto 7 stop
Carta ISO-R 70 --gradazione 4--
negativo 2.3 stop
Gradiente di sviluppo 2.3/7 = 0.33

Ho preferito fare i conti in stop perché più familiari ma identici risultati si ottengono usando i valori loagritmici.
Spero di essere stato in grado di spiegarmi.

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Merambolin
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Re: Come mi aiuta l'indice di contrasto?

Messaggio da Merambolin »

Per quanto io non abbia chiari alcuni termini (scarto del negativo, ISO R ecc..) a causa di alcune mie lacune in materia, sei stato veramente cristallino. Finalmente so da dove vengono questi numeri!

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