Prosegue la famiglia Kodak con la T-max 400 in formato 120 sviluppata in D-76 1+1 con agitazione intermittente.
COME LEGGERE I GRAFICI
Il primo grafico è la famiglia di curve caratteristiche in cui è possibile vedere come si comporta la pellicola al variare dell'esposizione e dello sviluppo.
Maggiori informazioni su come leggere e interpretare la famiglia di curve caratteristiche si possono trovare qui
Il secondo grafico è in realtà composto da due grafici interdipendenti; a sinistra è riportata la curva del gradiente di sviluppo, cioé come aumenta il contrasto della pellicola all'aumentare del tempo di sviluppo. A destra è riportata la sensibilità effettiva della pellicola.
Per chi preferisce un approccio più rapido e semplice ho inserito anche una leggenda colorata che permette di avere in maniera più intuitiva dati per fasce d'utilizzo che sebbene "arrotondati" sono sempre meglio di quello che in genere si riesce ad ottenere dalle tabelle di sviluppo dei fabbricanti.
Per finire allego anche un file pdf con gli stessi grafici per chi voglia averli in formato vettoriale e per la stampa.
Come sempre sono graditi i vostri feedback sulla bontà dei tempidi sviluppi derivati da questi grafici. Grazie
Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Eccola!
Questa è l’accoppiata che utilizzo più spesso.
Difficilmente la espongo per la sua sensibilità nominale.
Solitamente sto sui 250 sviluppandola da 6’45” a 7’30” a seconda del contrasto medio dei 36 scatti.
Infatti spesso nell’intero rullo c’è di tutto...
Francamente non ho mai incontrato difficoltà o problematiche con questa accoppiata.
Mi capita però, alcune volte, di esporre per 800asa.
Con questa sensibilità, per scene di contrasto medio, spesso ho utilizzato d76 1+1 con il tempo che il bugiardino Kodak da per l’esposizione a 400.
Anche qui, per quelle che sono le mie limitate esperienze, non mi sembra di aver riscontrato grossi problemi legati alla stampa... però...
La mia domanda è: questo ragionamento è migliorabile?
Se si, come?
E se espongo per 800 con scena ad alto contrasto, mantengo sempre lo stesso tempo di sviluppo?
Questa è l’accoppiata che utilizzo più spesso.
Difficilmente la espongo per la sua sensibilità nominale.
Solitamente sto sui 250 sviluppandola da 6’45” a 7’30” a seconda del contrasto medio dei 36 scatti.
Infatti spesso nell’intero rullo c’è di tutto...
Francamente non ho mai incontrato difficoltà o problematiche con questa accoppiata.
Mi capita però, alcune volte, di esporre per 800asa.
Con questa sensibilità, per scene di contrasto medio, spesso ho utilizzato d76 1+1 con il tempo che il bugiardino Kodak da per l’esposizione a 400.
Anche qui, per quelle che sono le mie limitate esperienze, non mi sembra di aver riscontrato grossi problemi legati alla stampa... però...
La mia domanda è: questo ragionamento è migliorabile?
Se si, come?
E se espongo per 800 con scena ad alto contrasto, mantengo sempre lo stesso tempo di sviluppo?
- chromemax
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Silvia Zawadzki, la madrina dell'X-tol ma ha fatto anche parte al team di sviluppo delle pellicole T-Max, una volta in pensione scrisse edgli articoli per la rivista "Darkroom Techniques". In uno di questi articoli raccontò che quando furono presentate le T-Max decisero di fornire delle indicazioni di sviluppo anche per il tiraggio perché era una cosa richiesta da molti utenti; fecero quindi una serie di studi sul push delle pellicole e videro che gli utenti tendevano a sviluppare sempre in maniera esagerata anche in tiraggio e che la qualità dei negativi era tale da non consentire una buona stampa. Sulla scorta di queste analisi decisero quindi di non consigliare nessun aumento di sviluppo per un push di +1 stop dato che la moderata sottoesposizione avrebbe restituito dei negativi più stampabili di un aumento di sviluppo.elettrico ha scritto: ↑26/11/2022, 15:42Mi capita però, alcune volte, di esporre per 800asa.
Con questa sensibilità, per scene di contrasto medio, spesso ho utilizzato d76 1+1 con il tempo che il bugiardino Kodak da per l’esposizione a 400.
Anche qui, per quelle che sono le mie limitate esperienze, non mi sembra di aver riscontrato grossi problemi legati alla stampa... però...
La mia domanda è: questo ragionamento è migliorabile?
Se si, come?
E se espongo per 800 con scena ad alto contrasto, mantengo sempre lo stesso tempo di sviluppo?
Da qui nasce il fatto che T-max 100 e 400 non "devono" essere tirate per un push di +1 stop, tutte le manfrine della incredibile latitudine di posa sono state poi partorite da giornalisti ed esperti che non si capacitavano del perché non si dovesse fare uno sviluppo spinto.
Scusa la pappardella.
Se esponi a 800 devi recuperare un po' di densità sui mezzi toni sapendo che le ombre saranno comunque penalizzate (alcune delle ombre più scure se ne andranno sotto soglia, le altre andranno sul piede in basso con contrasto e quindi visibilità inferiore) per cui anche con soggetti ad alto contrasto non diminuirei il tempo di sviluppo, piuttosto mi affiderei ad un rivelatore un po' compensatore (microphen stock oppure anche lo stesso d-76 ma stock, come del resto consigliano anche i produttori)
Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
@chromemax ... che dire...
Mi hai chiarito molti dubbi e sfatato il mito del tiraggio della TMax
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Grazie per il test @chromemax
davvero utile, ma da perfetto ignorante della materia trattata non ho capito come poter valutare i grafici, ovvero riportarli a dei test precedentemente fatti sulla hp5 e adattarli alla tmax 400 ( sempre se possibile).
So che sviluppando la pellicola a 200 asa ( hp5), per il tempo di tot minuti ( test fatto prendendo una parete uniformemente illuminata in penombra con una texture visibile...ecc. test preso da "il negativo" di A.A.) ottengo una densità del negativo adatta a ottenere un grigio medio collocabile nella zona V ( SVILUPPO N).
Quindi ho ripetuto il test contraendo o estendendo la scala tonale aumentando o diminuendo rispettivamente il tempo di sviluppo, (come ci ha spiegato Andrea al suo corso) ottenendo quindi dei negativi adatti a scene a basso o alto contrasto ( fin qui ok).
Ora, sulla base dei dati forniti sopra sulla tmax 400, c'è un valore riportato sulla scala ( ad ex su densità 0.5 corrisponde ad una densità del negativo) che permetta di avere una grigio 18% collocabile sulla scala zonale nella zona V, o in qualsiasi altra zona della stampa?
Magari non mi sono spiegato, più semplicemente, i dati dei grafici esposti da Chromemax possono essere utilizzati per collocare una determinata densità della pellicola all'interno di una scala tonale ( su carta).
Grazie per l'attenzione e la pazienza
Ale
davvero utile, ma da perfetto ignorante della materia trattata non ho capito come poter valutare i grafici, ovvero riportarli a dei test precedentemente fatti sulla hp5 e adattarli alla tmax 400 ( sempre se possibile).
So che sviluppando la pellicola a 200 asa ( hp5), per il tempo di tot minuti ( test fatto prendendo una parete uniformemente illuminata in penombra con una texture visibile...ecc. test preso da "il negativo" di A.A.) ottengo una densità del negativo adatta a ottenere un grigio medio collocabile nella zona V ( SVILUPPO N).
Quindi ho ripetuto il test contraendo o estendendo la scala tonale aumentando o diminuendo rispettivamente il tempo di sviluppo, (come ci ha spiegato Andrea al suo corso) ottenendo quindi dei negativi adatti a scene a basso o alto contrasto ( fin qui ok).
Ora, sulla base dei dati forniti sopra sulla tmax 400, c'è un valore riportato sulla scala ( ad ex su densità 0.5 corrisponde ad una densità del negativo) che permetta di avere una grigio 18% collocabile sulla scala zonale nella zona V, o in qualsiasi altra zona della stampa?
Magari non mi sono spiegato, più semplicemente, i dati dei grafici esposti da Chromemax possono essere utilizzati per collocare una determinata densità della pellicola all'interno di una scala tonale ( su carta).
Grazie per l'attenzione e la pazienza
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Certo che si può ma ci vuole la curva caratteristica della carta da stampa dato che la distribuzione dei valori di grigi dipendera dall'inviluppo della curva caratteristica per cui due carte diverse avranno distribuzioni tonali diverse, anche se la gradazione di contrasto è la stessa.Alepentacon ha scritto: ↑22/03/2023, 15:15Grazie per il test @chromemax
davvero utile, ma da perfetto ignorante della materia trattata non ho capito come poter valutare i grafici, ovvero riportarli a dei test precedentemente fatti sulla hp5 e adattarli alla tmax 400 ( sempre se possibile).
So che sviluppando la pellicola a 200 asa ( hp5), per il tempo di tot minuti ( test fatto prendendo una parete uniformemente illuminata in penombra con una texture visibile...ecc. test preso da "il negativo" di A.A.) ottengo una densità del negativo adatta a ottenere un grigio medio collocabile nella zona V ( SVILUPPO N).
Quindi ho ripetuto il test contraendo o estendendo la scala tonale aumentando o diminuendo rispettivamente il tempo di sviluppo, (come ci ha spiegato Andrea al suo corso) ottenendo quindi dei negativi adatti a scene a basso o alto contrasto ( fin qui ok).
Ora, sulla base dei dati forniti sopra sulla tmax 400, c'è un valore riportato sulla scala ( ad ex su densità 0.5 corrisponde ad una densità del negativo) che permetta di avere una grigio 18% collocabile sulla scala zonale nella zona V, o in qualsiasi altra zona della stampa?
Magari non mi sono spiegato, più semplicemente, i dati dei grafici esposti da Chromemax possono essere utilizzati per collocare una determinata densità della pellicola all'interno di una scala tonale ( su carta).
Grazie per l'attenzione e la pazienza
Ale
Senza la curva caratteristica della carta si può provare a fare una costruzione approssimativa usando una retta ma alla fine sono esercizi teorici senza nessun appiglio pratico. In stampa si interpreta il negativo, nessuno stampa usando il densitometro, a meno di non essere un laboratorio che stampa alla meglio i negativi di altri, per cui l'importante è che sul negativo ci sia il massimo di informazione possibile (giusta esposizione e contrasto), informazione che poi verrà gestita a livello artistico/espressivo in fase di stampa.
Spero con questo di aver soddisfatto le tue curiosità, anche se non ho risposto direttamente alla tua domanda, eventualmente se la curiosità prettamente tecnica ti rimane puoi consultare Sensitometria in 10 capitoli in cui sono riportati molti esempi in cui le curve caratteristiche delle pellicole sono messe in relazione con le curve caratteristiche della carta e, nell'ultimo capitolo è mostrata anche la differente distribuzione tonale.
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Grazie @chromemax
leggerò l'e-book, la cosa mi incuriosisce molto....
Giustamente come mi hai fatto notare, mi mancherebbe tutta la parte delle curve caratteristiche della carte che uso ( fomabrom e ilford fb Classic), senza dubbio la prove sul campo, con le varie combinazioni di sviluppo/esposizione è il modo più diretto per ottenere il risultato pre-visualizzato in fase di ripresa.
Grazie per l risposta e x tutta la documentazione condivisa in blog.
Alessandro
leggerò l'e-book, la cosa mi incuriosisce molto....
Giustamente come mi hai fatto notare, mi mancherebbe tutta la parte delle curve caratteristiche della carte che uso ( fomabrom e ilford fb Classic), senza dubbio la prove sul campo, con le varie combinazioni di sviluppo/esposizione è il modo più diretto per ottenere il risultato pre-visualizzato in fase di ripresa.
Grazie per l risposta e x tutta la documentazione condivisa in blog.
Alessandro
Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Possibile avere tutti 10 capitoli in un PDF?chromemax ha scritto:Certo che si può ma ci vuole la curva caratteristica della carta da stampa dato che la distribuzione dei valori di grigi dipendera dall'inviluppo della curva caratteristica per cui due carte diverse avranno distribuzioni tonali diverse, anche se la gradazione di contrasto è la stessa.Alepentacon ha scritto: ↑22/03/2023, 15:15Grazie per il test [mention]chromemax[/mention]
davvero utile, ma da perfetto ignorante della materia trattata non ho capito come poter valutare i grafici, ovvero riportarli a dei test precedentemente fatti sulla hp5 e adattarli alla tmax 400 ( sempre se possibile).
So che sviluppando la pellicola a 200 asa ( hp5), per il tempo di tot minuti ( test fatto prendendo una parete uniformemente illuminata in penombra con una texture visibile...ecc. test preso da "il negativo" di A.A.) ottengo una densità del negativo adatta a ottenere un grigio medio collocabile nella zona V ( SVILUPPO N).
Quindi ho ripetuto il test contraendo o estendendo la scala tonale aumentando o diminuendo rispettivamente il tempo di sviluppo, (come ci ha spiegato Andrea al suo corso) ottenendo quindi dei negativi adatti a scene a basso o alto contrasto ( fin qui ok).
Ora, sulla base dei dati forniti sopra sulla tmax 400, c'è un valore riportato sulla scala ( ad ex su densità 0.5 corrisponde ad una densità del negativo) che permetta di avere una grigio 18% collocabile sulla scala zonale nella zona V, o in qualsiasi altra zona della stampa?
Magari non mi sono spiegato, più semplicemente, i dati dei grafici esposti da Chromemax possono essere utilizzati per collocare una determinata densità della pellicola all'interno di una scala tonale ( su carta).
Grazie per l'attenzione e la pazienza
Ale
Senza la curva caratteristica della carta si può provare a fare una costruzione approssimativa usando una retta ma alla fine sono esercizi teorici senza nessun appiglio pratico. In stampa si interpreta il negativo, nessuno stampa usando il densitometro, a meno di non essere un laboratorio che stampa alla meglio i negativi di altri, per cui l'importante è che sul negativo ci sia il massimo di informazione possibile (giusta esposizione e contrasto), informazione che poi verrà gestita a livello artistico/espressivo in fase di stampa.
Spero con questo di aver soddisfatto le tue curiosità, anche se non ho risposto direttamente alla tua domanda, eventualmente se la curiosità prettamente tecnica ti rimane puoi consultare Sensitometria in 10 capitoli in cui sono riportati molti esempi in cui le curve caratteristiche delle pellicole sono messe in relazione con le curve caratteristiche della carta e, nell'ultimo capitolo è mostrata anche la differente distribuzione tonale.
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
Come non detto.Amir ha scritto:Possibile avere tutti 10 capitoli in un PDF?chromemax ha scritto:Certo che si può ma ci vuole la curva caratteristica della carta da stampa dato che la distribuzione dei valori di grigi dipendera dall'inviluppo della curva caratteristica per cui due carte diverse avranno distribuzioni tonali diverse, anche se la gradazione di contrasto è la stessa.Alepentacon ha scritto: ↑22/03/2023, 15:15Grazie per il test [mention]chromemax[/mention]
davvero utile, ma da perfetto ignorante della materia trattata non ho capito come poter valutare i grafici, ovvero riportarli a dei test precedentemente fatti sulla hp5 e adattarli alla tmax 400 ( sempre se possibile).
So che sviluppando la pellicola a 200 asa ( hp5), per il tempo di tot minuti ( test fatto prendendo una parete uniformemente illuminata in penombra con una texture visibile...ecc. test preso da "il negativo" di A.A.) ottengo una densità del negativo adatta a ottenere un grigio medio collocabile nella zona V ( SVILUPPO N).
Quindi ho ripetuto il test contraendo o estendendo la scala tonale aumentando o diminuendo rispettivamente il tempo di sviluppo, (come ci ha spiegato Andrea al suo corso) ottenendo quindi dei negativi adatti a scene a basso o alto contrasto ( fin qui ok).
Ora, sulla base dei dati forniti sopra sulla tmax 400, c'è un valore riportato sulla scala ( ad ex su densità 0.5 corrisponde ad una densità del negativo) che permetta di avere una grigio 18% collocabile sulla scala zonale nella zona V, o in qualsiasi altra zona della stampa?
Magari non mi sono spiegato, più semplicemente, i dati dei grafici esposti da Chromemax possono essere utilizzati per collocare una determinata densità della pellicola all'interno di una scala tonale ( su carta).
Grazie per l'attenzione e la pazienza
Ale
Senza la curva caratteristica della carta si può provare a fare una costruzione approssimativa usando una retta ma alla fine sono esercizi teorici senza nessun appiglio pratico. In stampa si interpreta il negativo, nessuno stampa usando il densitometro, a meno di non essere un laboratorio che stampa alla meglio i negativi di altri, per cui l'importante è che sul negativo ci sia il massimo di informazione possibile (giusta esposizione e contrasto), informazione che poi verrà gestita a livello artistico/espressivo in fase di stampa.
Spero con questo di aver soddisfatto le tue curiosità, anche se non ho risposto direttamente alla tua domanda, eventualmente se la curiosità prettamente tecnica ti rimane puoi consultare Sensitometria in 10 capitoli in cui sono riportati molti esempi in cui le curve caratteristiche delle pellicole sono messe in relazione con le curve caratteristiche della carta e, nell'ultimo capitolo è mostrata anche la differente distribuzione tonale.
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Grazie.
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Re: Kodak T-Max 400 in D-76 1+1
chiamo in causa il buon @chromemax
ho un negativo di TMax 400 esposto per 800asa date le condizioni si scarsa luminosità nelle quali mi trovavo.
la scena ripresa è un interno a (relativamente) basso contrasto.
pensavo: per non ritrovarmi un negativo eccessivamente 'piatto' e cercando di evitare il sovrasviluppo, su che tempi potrei basarmi?
chiaramente sto parlando di D76 1+1 sempre a 20°
ho un negativo di TMax 400 esposto per 800asa date le condizioni si scarsa luminosità nelle quali mi trovavo.
la scena ripresa è un interno a (relativamente) basso contrasto.
pensavo: per non ritrovarmi un negativo eccessivamente 'piatto' e cercando di evitare il sovrasviluppo, su che tempi potrei basarmi?
chiaramente sto parlando di D76 1+1 sempre a 20°
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