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Buongiorno, primo giorno di viaggio in Islanda, al terzo scatto si blocca la Minolta XG2 che mi ero portato, subito mi pento di non aver scelto la fida Rolleicord
Avevo con me anche la XA con l'Ektachrome ed ho scattato con quella. Poi la sera con un po' di coraggio ho trascinato col victorinox la tendina e la Minolta è ripartita.
Adesso vorrei attrezzarmi per poter stampare RA4 o BN gli scatti di quel giorno, i duplicatori a soffietto funzionano sufficientemente bene? e se sì, quali pellicole colore e bianco e nero sono più adatte per la duplicazione?
Allo stesso tempo mi piacerebbe copiare su diapositiva bianco e nero qualche negativa BN dei giorni successivi, meglio fotografare il negativo oppure stampare e fotografare la stampa e poi invertire?
O.T. In Islanda una Portra 400 costa l'equivalente dei nostri 10 euro se rapportata al loro stipendio medio.
Aspetti ottici se vuoi fotografare un negativo o una dia
Se per duplicatori a soffietto intendi quelli che hanno già in dotazione la loro ottica, la qualità della stessa è di norma modesta, penalizza molto la qualità del risultato. Un paio di eccezioni costose, e poco reperibili già al tempo.
La soluzione più pratica è utilizzare un macro ottimizzato al rapporto 1:1 (non derivati Tessar/Elmar anche buoni, come gli Industar 61 L/Z o i SMC Takumar 50/4, ma schemi più complessi se possibile con elemento flottante), su soffietto adattato a una reflex che permetta di alzare lo specchio e usare l'autoscatto; e retroilluminare con piano luminoso NON a contatto col negativo ma distanziato alcuni cm (ovv. più grande). Attenzione alla percentuale di immagine visibile nel mirino... dovrai fare prove e comunque tenerti un pelo sopra l'1:1, di solito l'inquadratura lo consente.
Vanno bene ad es. (che ho provato) i Vivitar/Panagor/altro 55 f/2,8 (marcati Panagor dichiarano "dati di targa" più veri, 55 f/3), il Micro-Nikkor AIS 55/2,8 molto più del 3,5 ed il sovietico Volna-9 50/2,8 che utilizzavo su soffietto per riprodurre diacolor con la Slide Duplicating. Non chiudere il diaframma oltre f/8 se no inizia un lieve decadimento per diffrazione.
Alternativa è un buon 6 lenti da stampa di qualità, es. Componon f/2,8, Rodagon F/4 e f/2,8 diaframmando a 8 o 8-11.
Dinamica, scala tonale
Duplicando dia, problema principale è l'aumento indesiderato del contrasto; più morbido - per natura del soggetto e condizioni di illuminazione - l'originale, meno insoddisfacente il risultato.
Kodak offriva una pellicola specifica dedicata "quanto di meglio possibile", la Slide Duplicating, di utilizzo marginalmente complesso; si trova su eBay scaduta da così tanto tempo che... non ci perderei soldi, per cui non starò a tediarti con le sue modalità di utilizzo.
In assenza, criterio generale è scegliere una pellicola intrinsecamente non caratterizzata da contrasto brillante: per dire, no Velvia, Kodachrome (se esistessero ancora), casomai ad averne fresche Astia o Ektachrome 100N.
SECONDO PROBLEMA duplicando si enfatizza anche la "firma cromatica" dell'emulsione, spesso in generale del brand del film. Ciò in assenza della Duplicating si contiene utilizzando a parità di altri fattori una pellicola di marca diversa rispetto all'originale, per non esaltare ulteriormente le sue caratteristiche peculiari. In emergenza duplicavo ad es. la Provia F 100 con la Ektachrome 100N.
Per duplicare dia con negativo per C41+RA4 certamente meglio una Portra di un Ektar... bisogna vedere quello che realmente è disponibile. Pellicole gradite ai matrimonialisti, che devono bilanciare luce ambiente e flash e ammorbidire gli incarnati e le ombre sugli stessi sono in generale più papabili.
Duplicando un negativo BN, duplichi anche il velo di fondo dell'accoppiata pellicola/sviluppo, che si somma a quello successivo; comprimendo non poco la scala tonale. Se ai fini del miglior risultato sia meglio
A) affrontare il problema del velo cercando di compensarlo con un solo passaggio (scelta del film/dell'I.E./modalità di sviluppo), oppure
B) rifotografare una stampa molto curata e "compensata" con mascherature e bruciature in CO (se no sarebbe solo un passaggio in più con relativa riduzione del numero di zone riprodotte) e poi invertire il film usato, devi chiederlo a specialisti di grande esperienza che ci sono qui, mi stupirei non avessero mai affrontato il problema. Non è una filiera di lavoro che in BN ho direttamente sperimentato.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
Al netto del pistolotto il consiglio è uno solo: lascia perdere, procurati un proiettore e goditi le due diapositive a muro.
Qualsiasi tentativo di stampa, duplicazione, trasferimento su BN darà luogo ad un solo risultato: una gran schifezza, con enorme perdita di tempo, materiali, denaro ed entusiasmo. In alternativa falle scansionare e usale digitalizzate, che è sicuramente molto meglio di qualsiasi procedura tradizionale tu abbia in mente.
Non ha chiesto "voi al posto mio lo fareste"... fra le righe ho cercato di fare percepire sia il calo di qualità inevitabile, che la complessità del lavoro, di suo - se proprio necessario - non impossibile.
Sono stato più drastico nel caso dell'utente che voleva farsi la tank da 15 o più film perché lì il guaio era proprio "annunciato" e nella rampa di apprendimento della realtà operativa avrebbe assai facilmente potuto rovinare gli originali.
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Non è questo il punto, è che OGGI qualsiasi cosa di quelle che lui vuole fare viene una schifezza. E se fai ricerche sul forum vedrai che sulla stampa RA4 di una diapositiva ci siamo cimentati in diversi, io compreso; poi sulle diapositive BN ho investito ANNI di prove.
Quindi inutile menare il can per l'aia.
La stampa diretta di una diapositiva in RA4 non l'ho mai presa in considerazione, davo per scontata la necessità di un internegativo.
Con tutto lo sbattimento e scadimento che comporta.
La differenza con gli originali, anche duplicati a regola d'arte, era in 35 mm ben visibile ad un occhio attento già al tempo, pure con le Duplicating fatta fare da Ianni o Graphicolor; eri meno insoddisfatto di come venivano i (costosissimi) duplicati delle piane 4"x5", il formato aiutava.
Non conosco questo posto abbastanza da fidarmi troppo a pronunciare la parola "digitale" al di fuori dell'Open Space...
non voglio pestar calli a vuoto, anche perché necessariamente per il lavoro che ho, da dieci anni mi piaccia o no ormai uso solo quello.
Benedicendo ad ogni alzar del sole di essere nato e formato in pellicola: mi risparmio moltissime altrimenti inevitabili ingenuità.
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per stampare le diapositive la cosa più facile è stamparle su carta positiva bw tipo harman, io ho ottenuto risultati decenti. devi giocare un po con la diluizione del rivelatore per tenere il contrasto sotto controllo. o con il preflash.
la cosa delle dia bw non l'ho capita, vuoi fare delle copie bw positive dei tuoi negativi bw?
Grazie a tutti per i consigli. Non avevo pensato alla carta positiva, interessante!
Sì, il primo giorno ho realizzato alcuni scatti in dia che vorrei poter stampare, idealmente a colori (che a quanto pare è impossibile) ma forse qualcuno può venire bene anche in BN. I giorni successivi ho fatto alcuni scatti BN che oltre a stampare vorrei poter invertire ed aggiungere allo slide show, e qui mi accontenterei anche di un risultato mediocre
Ho provato ad usare un internegativo bn su pellicola piana 6,5x9 (Foma 100) che avevo in casa, è il massimo formato che riesco a gestire con l'ingranditore IFF Duogon. Ho semplicemente inserito una dia nel portanegativo dell'ingranditore M601 con testa a colori e "stampato" sulla pellicola appoggiata sul marginatore coperto da un cartoncino nero. Il tempo di esposizione è risultato essere giusto di 1 secondo con il diaframma a 22, non volevo tempi inferiori per praticità nè tempi troppo lunghi per non incorrere nel difetto di reciprocità. Ad occhio il negativo sembra un po' croccante (sviluppato in d76 1+1 per 8' a 21°) va ridotto lo sviluppo. Con i filtri dicroici della prima "stampa" si potrebbero simulare filtri colorati sull'obbiettivo, usati però in postproduzione (figo!). Unica grande incognita... la qualità finale della stampa