Leggendo e studiando la sensitometrina, che é un po complicata per me ma volevo capire come funziona , in grandi linee, ma prendiamo una curva caratterestica di una pellicola sull'asse y c'é la densità e va bene fino qui ci siamo che é la capacita di annerimento della pellicola. Ma sull'asse x e riportata il logaritmo dell'esposizione (Log.0,3= 1 stop) e anche qui ci siamo che a 0,9 si parla di 3stop ma questi stop come le devo quantificare in tempo? O servono solo per far capire quanti stop riesce a contenere una contenere una pellicola da una massima desinsita a una minima in cui c'é sempre dettaglio?
Non so se mi sono spiegato bene
Tipo il log e delle pellicole parte da un minimo di 0,1 mentre la scala delle log e delle carte parte da 2.. non mi riesce capire il funzionamento.
Grazie
Curva caratteristica
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Re: Curva caratteristica
Anzitutto ti consiglio di leggere gli articoli sul blog e seguirne l'uscita fino all'ultimo:
http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... apitolo-1/
L'esposizione è sempre riferita ad un flusso luminoso, immaginalo come se fosse una pioggia di fotoni, per unità di tempo, quindi si misura in lux/secondi.
Anche l'esposizione riferita come coppia tempo/diaframma è riconducibile ad una quantità lux/sec attraverso il sistema APEX.
In senistometria non è importante che l'asse delle x dell'esposizione sia riferito in qualche modo ad una precisa coppia tempo/diaframma, a quello ci pensa l'esposimetro, anche perché nelle curva caratteristica non sono comprese una serie di variabili che invece esistono quando si scatta una fotografia. Insomma la curva caratteristica è solo uno dei tanti fattori che contribuiscono a fare una foto.
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Anche l'esposizione riferita come coppia tempo/diaframma è riconducibile ad una quantità lux/sec attraverso il sistema APEX.
In senistometria non è importante che l'asse delle x dell'esposizione sia riferito in qualche modo ad una precisa coppia tempo/diaframma, a quello ci pensa l'esposimetro, anche perché nelle curva caratteristica non sono comprese una serie di variabili che invece esistono quando si scatta una fotografia. Insomma la curva caratteristica è solo uno dei tanti fattori che contribuiscono a fare una foto.
Re: Curva caratteristica
É proprio leggendo questi articoli che mi sono venuti queste domande. A senda dell'altezza della curva si puo vedere l'aumento della densita, a seconda della rapidita del tratto rettilineo il contrasto e a seconda della curva piu spostata verso destra piu sensibile e spostata verso sinistra una pellicola meno sensibile. Pero ho capito lI.C, SE, D, ma proprio il Log E Non mi riesce capirlo perche non mi roesce quantificarlo in numero algebrico o tempo/diaframmachromemax ha scritto:Anzitutto ti consiglio di leggere gli articoli sul blog e seguirne l'uscita fino all'ultimo:
http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... apitolo-1/
L'esposizione è sempre riferita ad un flusso luminoso, immaginalo come se fosse una pioggia di fotoni, per unità di tempo, quindi si misura in lux/secondi.
Anche l'esposizione riferita come coppia tempo/diaframma è riconducibile ad una quantità lux/sec attraverso il sistema APEX.
In senistometria non è importante che l'asse delle x dell'esposizione sia riferito in qualche modo ad una precisa coppia tempo/diaframma, a quello ci pensa l'esposimetro, anche perché nelle curva caratteristica non sono comprese una serie di variabili che invece esistono quando si scatta una fotografia. Insomma la curva caratteristica è solo uno dei tanti fattori che contribuiscono a fare una foto.
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Re: Curva caratteristica
La cosa non è direttamente in relazione, è una materia abbastanza complessa. L'esposizione fotografica alla quale siamo abituati, cioé la coppia tempo/diaframma che rileviamo con l'esposimetro, è diversa dall'esposizione fotometrica, che è quella usata in sensitometria. Possono essere messe in relazione solo facendo gli opportuni distinguo e quindi non si può generalizzare. Se la materia ti interessa le pagine di wikipedia inglese sull'argomento sono abbastanza ben fatte.Log E Non mi riesce capirlo perche non mi roesce quantificarlo in numero algebrico o tempo/diaframma
In termini molto grezzi e facendo un sacco di semplificazioni si possono usare le seguenti equazioni:
lux=2,5*2^EV
EV=log(2) lux/2.5 (logaritmo in base 2 dei lux fratto 2,5)
Facciamo un esempio: in un grafico tarato in valori assoluti troviamo che per generare una densità di 0,1 sopra BV con quel dato sviluppo è necessaria un'esposizione di -2.68.
-2.68 è il logaritmo in base 10 dell'esposizione espressa in lux/s, quindi per trovare i lux/s effettivi bisognerà usare -2.68 come esponente della base del logaritmo, cioé 10^-2.68.
10^-2.68=0.00209, quindi la pellicola ha ricevuto 0.00209 lux per 1 secondo per generare una densità di 0,1 sopra BV con lo sviluppo usato.
Date le equazioni sopra:
EV=log(2) 0.00209/2.5= -10,225 EV
Ripeto che non è possibile estrapolare dei dati di esposizione fotografica (diaframmi e tempi) usando i valori di esposizione dati nei grafici delle curva caratteristiche.
E' possibile tracciare una curva caratteristica esponendo in maniera crescente vari fotogrammi di una superficie uiformemente illuminata e leggere poi le densità con un densitometro; in questo caso l'asse delle esposizione del nostro grafico potrà essere tarato in EV o coppie tempo/diaframma, ma questi valori di esposizione non possono essere confrontati con valori di esposizioni pubblicati dai fabbricanti.
Re: Curva caratteristica
ecco ora ho capito cosa vuol dire, pratimante devo leggere solo la curva, ecco perche sull'esse della x dei grafici delle carte il Log E è maggiore di quella della pellicola, ora è tutto piu chiaro grazie
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Re: Curva caratteristica
Se ti riferisci ai grafici pubblicati sull'articolo, li ho presi un po' qua e un po' la, alcuni li ho fatti io, altri sono ripresi dai datasheet, altri ancora sono stat proprio inventati per descrivere meglio alcuni comportamenti. In genere quando si tratta di grafici dimostrativi, l'intestazione è "carta dummy" o "pellicola dummy" (dummy in inglese vuol dire finto, facsimile), se il grafico è quello di un prodotto reale di solito è riportato nel testo.
Per adesso considera l'esposizione come un "tot" di luce che la carta o la pellicola hanno ricevuto.
Il capitolo 10 è tutto dedicato all'analisi dei grafici reali.
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Re: Curva caratteristica
Ah ok ma cmq mi interessava lo stesso sapere cosa era, aspetto con molto piacere i seguenti articoli, e approfitto per farti i complimenti di un'ottimo lacorochromemax ha scritto:Se ti riferisci ai grafici pubblicati sull'articolo, li ho presi un po' qua e un po' la, alcuni li ho fatti io, altri sono ripresi dai datasheet, altri ancora sono stat proprio inventati per descrivere meglio alcuni comportamenti. In genere quando si tratta di grafici dimostrativi, l'intestazione è "carta dummy" o "pellicola dummy" (dummy in inglese vuol dire finto, facsimile), se il grafico è quello di un prodotto reale di solito è riportato nel testo.
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Re: Curva caratteristica
Non ho ancora avuto modo di ringraziare e fare i complimenti per l'articolo sulla sensitometria che sto seguendo appassionatamente.
Con l'occasione vorrei fare una domanda. Sto cercando di capire quale pellicola scegliere come standard per creare una catena con sempre meno variabili (vorrei arrivare al punto di utilizzare sempre, o quasi, la stessa pellicola e gli stessi chimici). Mi sto concentrando sul confronto tra Ilford e Kodak, e ho notato che le curve caratteristiche pubblicate da questi due produttori nei propri data-sheet riportano scale di grandezza differenti sull'asse delle ascisse (x):
- Ilford riporta "Relative log exposure" espressa in numeri interi da 0 a 5
- Kodak riporta "log exposure (lux-seconds)" espressa in numeri interi da -4.0 a 1.0.
Come devo intendere le due rappresentazioni? immagino che siano perfettamente comparabili, ma non capisco in cosa consista la differenza di notazione.
Grazie.
Con l'occasione vorrei fare una domanda. Sto cercando di capire quale pellicola scegliere come standard per creare una catena con sempre meno variabili (vorrei arrivare al punto di utilizzare sempre, o quasi, la stessa pellicola e gli stessi chimici). Mi sto concentrando sul confronto tra Ilford e Kodak, e ho notato che le curve caratteristiche pubblicate da questi due produttori nei propri data-sheet riportano scale di grandezza differenti sull'asse delle ascisse (x):
- Ilford riporta "Relative log exposure" espressa in numeri interi da 0 a 5
- Kodak riporta "log exposure (lux-seconds)" espressa in numeri interi da -4.0 a 1.0.
Come devo intendere le due rappresentazioni? immagino che siano perfettamente comparabili, ma non capisco in cosa consista la differenza di notazione.
Grazie.
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Re: Curva caratteristica
La differenza è dovuta principalmente a come sono stati condotti i test sensitometrici: nel caso di Ilford il grafico indica che al variare dell'esposizione (che però non è quantificata) la pellicola si comporta in questo modo; nel caso di Kodak il grafico indica che a queste esposizioni la pellicola si comporta così. Il fatto che i grafici hanno scale diverse però non ha molta importanza ai fini pratici, sarebbe come dire "questa fot è stata scattata a 1/125 f11" oppure "questa foto è stata scattata a 1/125 f11 con pellicola da 100 ISO" non so se è più chiaro adesso Comunque la cosa è spiegata negli ultimi due capitoli.Come devo intendere le due rappresentazioni? immagino che siano perfettamente comparabili, ma non capisco in cosa consista la differenza di notazione.
Per confrontare due pellicole bisogna concentrarsi soprattutto sulla forma della curva, non tanto sulle esposizioni, a quelle poi ci pensa l'esposimetro a darci le indicazioni che ci servono.
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Re: Curva caratteristica
È importante e cito per sottolineare!chromemax ha scritto:Per confrontare due pellicole bisogna concentrarsi soprattutto sulla forma della curva, non tanto sulle esposizioni...
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