Come da titolo, una serie di ritratti di persone trans* e genderqueer residenti in Inghilterra, scattata su commissione di una galleria in Francia per la mia prima personale.
Tutte le foto sono scattate su lastre 5x4 Fomapan 100, esposte a 50, e sviluppate con la Jobo in Microphen 1+1
Era la prima volta che usavo il banco ottico, le pellicole Fomapan, il rivelatore Microphen e la Jobo per sviluppare lastre bianco e nero (l'avevo giá usata in passato per sviluppare pellicole colore medio formato) e ovviamente ho combinato i peggio casini.
Molte lastre sono sovrasviluppate perchè ho calcolato male i tempi con la rotazione continua della Jobo ed ero in paranoia che non uscisse nulla.
Alcuni ritratti hanno un contrasto semi ingestibile in camera oscura a causa del mix di sovrasviluppo e luce laterale senza schiarita.
Ho utilizzato i movimenti della macchina per sfocare la zona del torso e creare quell'effetto "vignettatura" dove termina il cerchio di copertura dell'obiettivo.
Probabilmente faranno inorridire i puristi.
Sbagliando si impara, però un po' mi dispiace di non aver fatto esperimenti prima di buttarmi a pesce nel fare un progetto del genere con tutte queste incognite.
Che ne pensate?
Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderqueer
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Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderqueer
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Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
E' una bella serie... mi piace anche se credo di averlo detto altrove...
Senza polemica aggiungo solo che avrei tentato di uniformare le luci.
Senza polemica aggiungo solo che avrei tentato di uniformare le luci.
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Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Interessante... Anche se lo sfocato ultra selettivo mi disturba un pochino.
Personaggi inusuali, ma molto fotogenici.
Le luci non uniformi me lo fanno apprezzare ancor di più.
In generale mi danno l'impressione di scatti d'altri tempi.
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Personaggi inusuali, ma molto fotogenici.
Le luci non uniformi me lo fanno apprezzare ancor di più.
In generale mi danno l'impressione di scatti d'altri tempi.
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Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Non è un progetto facile, mi sembra che riesci ad avere un buon feeling col soggetto e questo è quello che conta; la tecnica si impara, l'empatia no
Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
secondo me ci sono i presupposti per una bella mostra:
-soggetti anti-bigottismo.
-qualità esecutiva
-stile che ammicca alla tendenza del momento(la sfuocatura selettiva non è mai stata sfruttata come in questo periodo con istangram...)
-soggetti anti-bigottismo.
-qualità esecutiva
-stile che ammicca alla tendenza del momento(la sfuocatura selettiva non è mai stata sfruttata come in questo periodo con istangram...)
marco guerriero
Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Io la prenderei come un'offesa.guerié ha scritto:-stile che ammicca alla tendenza del momento(la sfuocatura selettiva non è mai stata sfruttata come in questo periodo con istangram...)
La mostra l'ho vista dal vivo e i complimenti che ti ho fatto erano sinceri Claudia.
Secondo me i soggetti sono forti al punto da mettere la tecnica in secondo piano.
Ciao
Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
se uno vuole offenderti non deve fare molta fatica alloraPacher ha scritto:Io la prenderei come un'offesa.guerié ha scritto:-stile che ammicca alla tendenza del momento(la sfuocatura selettiva non è mai stata sfruttata come in questo periodo con istangram...)
La mostra l'ho vista dal vivo e i complimenti che ti ho fatto erano sinceri Claudia.
Secondo me i soggetti sono forti al punto da mettere la tecnica in secondo piano.
Ciao
cmq averla vista dal vivo deve essere stato molto bella...
cmq io non volevo sminuire ila scelta tecnica... ho dato la mia opinione riferito a una tendenza diciamo espressiva che a me piace ma che ora come ora è innegabile che sia molto inflazionata tra i frequentatori di fb e socialnetwork in genere.
marco guerriero
Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Complimenti. A me le foto piacciono molto. Nei ritratti conta molto il feeling che si instaura tra fotografo e soggetto e dalle espressioni che hai ritratto mi pare tu abbia fatto un buon lavoro. Brava
ciao
Giorgio
Giorgio
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Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Ciao Claudia,
Ci parleresti del lavoro anche dal punto di vista artistico e non solo tecnico?
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- claudiamoroni
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Re: Ritratti col banco ottico di persone trans* e genderquee
Innanzitutto, grazie a tutti per i commenti, siete molto gentili.
In effetti anch'io prenderei l'accenno ad instagram un po' come un'offesa In realtà questa sfocatura del torso l'avevo notata in un libro di fotografia, in un ritratto fatto col banco 8x10, quindi non c'entra proprio niente con instagram!
Tutto è iniziato grazie al curatore della galleria, Santi Oliveri, che, dopo aver notato i miei ritratti online, ha deciso di commissionarmi un lavoro da esporre sul tema "borderline gender", senza alcun parametro o limite nella realizzazione.
Devo ammettere che era un tema al quale non avevo mai prestato particolarmente attenzione in passato e mi sono trovata un po' spiazzata all'inizio.
Ho cominciato a fare ricerca partendo dall'idea più ovvia e banale, l'androginia, e partendo da queste basi ho messo un annuncio online, cercando persone androgine con le quali parlare ed eventualmente fotografare.
Tramite la mia ricerca sull'androginia, sono venuta a conoscenza della comunità trans* e genderqueer, costituita da persone che non si identificano pienamente nel genere sessuale assegnato loro alla nascita e/o non credono di rientrare nel sistema binario femmina/maschio.
Inizialmente l'idea era di seguire la transizione di un ragazzo trans che aveva risposto al mio primo annuncio e avrebbe cominciato a prendere gli ormoni subito dopo la prima serie di scatti in studio, facendo dei primi piani del suo viso, documentandone i cambiamenti.
Purtroppo questa idea non è andata in porto perchè la transizione è un processo lungo e non saremmo rientrati nei limiti dettati dalla data della mostra.
Nel frattempo ho continuato a documentarmi e a conoscere e ritrarre persone trans* e genderqueer, focalizzandomi nello scattare primi piani perchè qui in Inghilterra le persone trans* sono spesso rappresentate dai media come fenomeni da baraccone e volevo assolutamente evitare questa tendenza.
Infine ho ripensato a quel famoso ritratto 8x10 che avevo visto anni fa in un libro e ho avuto una sorta di illuminazione mistica! Ora però devo andare a lavoro, continuo dopo.
Grazie, per i primi scatti ho provato a mantenere lo stesso schema di luci, però mi sono resa conto che non funzionava per tutti e in generale rendeva la serie un po' "monotona", quindi ho preferito variare un minimo.zone-seven ha scritto:E' una bella serie... mi piace anche se credo di averlo detto altrove...
Senza polemica aggiungo solo che avrei tentato di uniformare le luci.
Grazie ancora di essere venuto alla mostra e per le belle parole, è stato un piacere conoscerti dal vivoPacher ha scritto:Io la prenderei come un'offesa.guerié ha scritto:-stile che ammicca alla tendenza del momento(la sfuocatura selettiva non è mai stata sfruttata come in questo periodo con istangram...)
La mostra l'ho vista dal vivo e i complimenti che ti ho fatto erano sinceri Claudia.
Secondo me i soggetti sono forti al punto da mettere la tecnica in secondo piano.
Ciao
In effetti anch'io prenderei l'accenno ad instagram un po' come un'offesa In realtà questa sfocatura del torso l'avevo notata in un libro di fotografia, in un ritratto fatto col banco 8x10, quindi non c'entra proprio niente con instagram!
Certo, con piacere.Silverprint ha scritto:Ciao Claudia,
Ci parleresti del lavoro anche dal punto di vista artistico e non solo tecnico?
Tutto è iniziato grazie al curatore della galleria, Santi Oliveri, che, dopo aver notato i miei ritratti online, ha deciso di commissionarmi un lavoro da esporre sul tema "borderline gender", senza alcun parametro o limite nella realizzazione.
Devo ammettere che era un tema al quale non avevo mai prestato particolarmente attenzione in passato e mi sono trovata un po' spiazzata all'inizio.
Ho cominciato a fare ricerca partendo dall'idea più ovvia e banale, l'androginia, e partendo da queste basi ho messo un annuncio online, cercando persone androgine con le quali parlare ed eventualmente fotografare.
Tramite la mia ricerca sull'androginia, sono venuta a conoscenza della comunità trans* e genderqueer, costituita da persone che non si identificano pienamente nel genere sessuale assegnato loro alla nascita e/o non credono di rientrare nel sistema binario femmina/maschio.
Inizialmente l'idea era di seguire la transizione di un ragazzo trans che aveva risposto al mio primo annuncio e avrebbe cominciato a prendere gli ormoni subito dopo la prima serie di scatti in studio, facendo dei primi piani del suo viso, documentandone i cambiamenti.
Purtroppo questa idea non è andata in porto perchè la transizione è un processo lungo e non saremmo rientrati nei limiti dettati dalla data della mostra.
Nel frattempo ho continuato a documentarmi e a conoscere e ritrarre persone trans* e genderqueer, focalizzandomi nello scattare primi piani perchè qui in Inghilterra le persone trans* sono spesso rappresentate dai media come fenomeni da baraccone e volevo assolutamente evitare questa tendenza.
Infine ho ripensato a quel famoso ritratto 8x10 che avevo visto anni fa in un libro e ho avuto una sorta di illuminazione mistica! Ora però devo andare a lavoro, continuo dopo.
"All animals are equal but some animals are more equal than others" George Orwell
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