Buongiorno a tutti.
Ho cercato sul forum ma non sono riuscito a trovare nulla. Quello che cercavo è una sintesi del funzionamento della variazione dei toni in stampa, perché ho un po' di confusione in testa.
Ho capito che cloruro -> caldo bromuro -> neutro
Poi che grani grossi -> freddo grani fini -> caldo
Mi sfugge però tutto il discorso complessivo, compresa la questione dell'energia.
Il tutto nasce da una esigenza. Ho della Fomatone a tono caldo, vorrei cercare di raffreddare un po' il tono se possibile usando il print NE che ho.
Grazie grazie e scusate se è un post doppio.. in caso anche un link va bene!
Variazione del tono di stampa
Moderatori: Silverprint, chromemax


Ciao Ragazzi!
Questo forum è veramente un isola nell'oceano!! sapere che si siete mi conforta tanto!!
Più leggo e più mi rendo conto di non sapere.. è agghiacciante!!
In ogni caso, tornando in topic, due sere fa ho fatto dei piccoli test, che hanno dato risultato nullo.
Ho stampato piccoli provini con differenti diluizioni (1+7 e 1+15) e differenti temperature ( 20° e 24 °)
differenze non notabili. Ho fatto anche l'errore di non lasciare un pezzetto del tutto bianco per vedere meglio, ma nei chiari presenti il tono caldo è uguale in ogni provino. Immagino che le condizioni erano poco differenti o che o lo sviluppo (print NE), o la carta ( Fomatone MG) si prestasse poco ? boh.
Rileggendo invece i vari topic se ho capito bene, ho trovato le seguenti informazioni.
più diluito = tono più caldo
più calda temp sviluppo = tono più caldo
Dunque per avere il tono più freddo sarebbe necessaria una soluzione
molto concentrata e molto fredda. E' corretto?
In ogni caso non so se farò altri test, quella carta l'ho presa per errore, e non non ha senso tentare di 'raffreddare' una carta nata per toni caldi
Al di la del tono invece mi pare di trovare che offra immagini molto più ricche di 'mezzi toni' insomma le foto escono con un filo di contrasto in meno ma con più roba dentro. Perdonate l'espressione poco corretta, spero di essermi fatto capire.
Grazie grazie, ciao a tutti.
Questo forum è veramente un isola nell'oceano!! sapere che si siete mi conforta tanto!!





Più leggo e più mi rendo conto di non sapere.. è agghiacciante!!


In ogni caso, tornando in topic, due sere fa ho fatto dei piccoli test, che hanno dato risultato nullo.
Ho stampato piccoli provini con differenti diluizioni (1+7 e 1+15) e differenti temperature ( 20° e 24 °)
differenze non notabili. Ho fatto anche l'errore di non lasciare un pezzetto del tutto bianco per vedere meglio, ma nei chiari presenti il tono caldo è uguale in ogni provino. Immagino che le condizioni erano poco differenti o che o lo sviluppo (print NE), o la carta ( Fomatone MG) si prestasse poco ? boh.
Rileggendo invece i vari topic se ho capito bene, ho trovato le seguenti informazioni.
più diluito = tono più caldo
più calda temp sviluppo = tono più caldo
Dunque per avere il tono più freddo sarebbe necessaria una soluzione
molto concentrata e molto fredda. E' corretto?
In ogni caso non so se farò altri test, quella carta l'ho presa per errore, e non non ha senso tentare di 'raffreddare' una carta nata per toni caldi

Al di la del tono invece mi pare di trovare che offra immagini molto più ricche di 'mezzi toni' insomma le foto escono con un filo di contrasto in meno ma con più roba dentro. Perdonate l'espressione poco corretta, spero di essermi fatto capire.

Grazie grazie, ciao a tutti.
Re: Variazione del tono di stampa
Inutile cercare di raffreddare una carta a tono caldo imho, anche perché la Foma non me la ricordo calda ma bollente. Non sono un grande esperto, anzi, pero' non penso si possa dare un tono neutro ad una carta a tono caldo.
Penso, si possano solo dare intonazioni calde o fredde ad una carta a tono neutro, o al limite raffreddare un po i toni ad una carta a tono caldo, ma non farla diventare un tono neutro.
Parlo per "intuizione" o per dar aria alla bocca se preferisci, nella speranza che qualcuno ci illumini...
Penso, si possano solo dare intonazioni calde o fredde ad una carta a tono neutro, o al limite raffreddare un po i toni ad una carta a tono caldo, ma non farla diventare un tono neutro.
Parlo per "intuizione" o per dar aria alla bocca se preferisci, nella speranza che qualcuno ci illumini...

Re: Variazione del tono di stampa
Si, si sono d'accordo dal basso della mia esperienza ovviamente!
Infatti non so se farò altri test, mi pare ovvio che sia inutile tentare di raffreddarla. Ormai me la tengo per eventuali lavori futuri e amen.

Infatti non so se farò altri test, mi pare ovvio che sia inutile tentare di raffreddarla. Ormai me la tengo per eventuali lavori futuri e amen.
- chromemax
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Re: Variazione del tono di stampa
Riuscire a raffraddare il tono, anche delle carte neutre, con il solo sviluppo è piuttosto difficile, ci sono variazioni ma sono abbastanza piccole, in pratica uno sviluppo per carte veramente a tono freddo non esiste (tranne forse il Muir che non ho mai provato ma che costa un botto). La Ilford ha recentemente introdotto la cooltone baritata che è un po' freddina (recensione nel blog di analogica).
Altrimenti le carte a tono caldo possono essere raffreddate anche tanto, fino quasi ad una tonalità bluastra, col costoso viraggio all'oro.
Altrimenti le carte a tono caldo possono essere raffreddate anche tanto, fino quasi ad una tonalità bluastra, col costoso viraggio all'oro.
"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
Lisette Model
Lisette Model
Re: Variazione del tono di stampa
Ah... beh bene a sapersi.
Grazie per l'aggiunta ;)
Grazie per l'aggiunta ;)

