Stampa a contatta da negativo al collodio
Inviato: 14/01/2016, 14:05
Buona sera a tutti
Il quadro è questo: ieri ho realizzato un negativo al collodio (su vetro) e poi l'ho stampato su ilford FB a contrasto variabile (mi pare la deluxe), non avendo operato l'intensificazione del negativo con la tintura di iodio ma solo cambiando un po' i tempi e le diluizioni delle varie chimiche, dopo vari provini scalari, ho dovuto chiudere a f22 (il massimo) l'obiettivo dell'ingranditore con un tempo di esposizione di 16 secondi.
Domanda: essendo ancora in fase sperimentale (intendo dire per quanto riguarda i negativi al collodio) e non avendo obiettivi che chiudono di più il diaframma (sempre ammesso che per una stampa a contatto serva), che possibilità ho per aumentare il tempo di esposizione sulla carta sopracitata (in alternativa ho la ADOX)? Altra nota, so che esistono carte più "dure", ma essendo in fase sperimentale, e soprattutto volendo trasferire il procedimento ad altre tecniche di stampa, preferisco in questo momento concentrarmi sull'intensificazione del negativo piuttosto che cambiare carta.
Allego anche immagine
dai xrif banco ottico 13x18 costruito da me (ovviamente :-) ) e ottica petzval noname L=180 f 3,4 databile intorno al 1890
grazie mille
Il quadro è questo: ieri ho realizzato un negativo al collodio (su vetro) e poi l'ho stampato su ilford FB a contrasto variabile (mi pare la deluxe), non avendo operato l'intensificazione del negativo con la tintura di iodio ma solo cambiando un po' i tempi e le diluizioni delle varie chimiche, dopo vari provini scalari, ho dovuto chiudere a f22 (il massimo) l'obiettivo dell'ingranditore con un tempo di esposizione di 16 secondi.
Domanda: essendo ancora in fase sperimentale (intendo dire per quanto riguarda i negativi al collodio) e non avendo obiettivi che chiudono di più il diaframma (sempre ammesso che per una stampa a contatto serva), che possibilità ho per aumentare il tempo di esposizione sulla carta sopracitata (in alternativa ho la ADOX)? Altra nota, so che esistono carte più "dure", ma essendo in fase sperimentale, e soprattutto volendo trasferire il procedimento ad altre tecniche di stampa, preferisco in questo momento concentrarmi sull'intensificazione del negativo piuttosto che cambiare carta.
Allego anche immagine
dai xrif banco ottico 13x18 costruito da me (ovviamente :-) ) e ottica petzval noname L=180 f 3,4 databile intorno al 1890
grazie mille