Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
Inviato: 25/05/2020, 11:43
Ciao a tutte/i,
esordisco sul forum con una riflessione e una domanda sulla street photography (o fotografia di costume, di reportage, documentaristica, insomma: l’etichetta che preferite) a pellicola. Non so nemmeno se sia necessaria quest’ultima precisazione, sia perché, be’, si tratta di questo forum, sia perché qualitativamente e quantitativamente la fotografia di strada è (stata) scattata per la maggior parte su pellicola.
Ciò nonostante, il digitale si è intromesso pesantemente nel modo di fare fotografia di strada. Da più lati: del fotografo, del pubblico e dei soggetti stessi. Parlando di questi ultimi, mi sembra di riscontrare, almeno in occidente, un rapporto diverso tra soggetti e fotografo rispetto a quanto raccontato in interviste e memorie dai (dalle) grandi fotografi del passato.
Nonostante la mia età (27) non mi permetta di sapere in prima persona come si comportasse la gente degli anni '50-'60-'70 se ripresa da uno sconosciuto, credo che l’affacciarsi massiccio della tecnologia del controllo (videosorveglianza ubiqua, tracciamento degli spostamenti ecc.) con tutte le conseguenze in tema di protezione dei dati nonché il timore, reale o presunto, che la propria immagine possa finire diffusa in rete con chi sa quali conseguenze abbiano mutato profondamente la reazione della gente davanti all’intrusione di una macchina fotografia. In Italia poi più che altrove; per non parlare del triveneto dove vivo.
E se da un lato il digitale ha democratizzato la possibilità di registrare immagini, dall’altro le ha svalutate, perché queste diventano un semplice flusso di bit di cui disporre a piacimento. Il mio non è un discorso morale, bensì materiale: se fotografo su pellicola l’unica copia della foto è in mano mia; al massimo potrò farne delle stampe da diffondere ma, di nuovo, sono oggetti materiali per giunta costosi. Una foto (o un video) su schermo è invece infinitamente copiabile, diffondibile o rimuovibile in poche operazioni. Tralasciamo per ora le scansioni (che richiedono comunque molto più tempo e sbattimento che non in un flusso di lavoro tutto digitale).
E qui, dopo questa luuunga premessa, veniamo alla domanda: che fare se ci si chiede di cancellare la foto, il che è normalissimo sul digitale ma impossibile a pellicola a meno di non gettare un intero rullo? A me la domanda è stata posta più volte e, a parte una volta che avevo per sbaglio fotografato degli spaccini e un’altra un matto, me la sono sempre cavata dopo una discussione più o meno stancante. Vorrei sentire però il vostro parere. E scusate la prolissità: è il mio primo post, lasciatemi ciacolare un po’
esordisco sul forum con una riflessione e una domanda sulla street photography (o fotografia di costume, di reportage, documentaristica, insomma: l’etichetta che preferite) a pellicola. Non so nemmeno se sia necessaria quest’ultima precisazione, sia perché, be’, si tratta di questo forum, sia perché qualitativamente e quantitativamente la fotografia di strada è (stata) scattata per la maggior parte su pellicola.
Ciò nonostante, il digitale si è intromesso pesantemente nel modo di fare fotografia di strada. Da più lati: del fotografo, del pubblico e dei soggetti stessi. Parlando di questi ultimi, mi sembra di riscontrare, almeno in occidente, un rapporto diverso tra soggetti e fotografo rispetto a quanto raccontato in interviste e memorie dai (dalle) grandi fotografi del passato.
Nonostante la mia età (27) non mi permetta di sapere in prima persona come si comportasse la gente degli anni '50-'60-'70 se ripresa da uno sconosciuto, credo che l’affacciarsi massiccio della tecnologia del controllo (videosorveglianza ubiqua, tracciamento degli spostamenti ecc.) con tutte le conseguenze in tema di protezione dei dati nonché il timore, reale o presunto, che la propria immagine possa finire diffusa in rete con chi sa quali conseguenze abbiano mutato profondamente la reazione della gente davanti all’intrusione di una macchina fotografia. In Italia poi più che altrove; per non parlare del triveneto dove vivo.
E se da un lato il digitale ha democratizzato la possibilità di registrare immagini, dall’altro le ha svalutate, perché queste diventano un semplice flusso di bit di cui disporre a piacimento. Il mio non è un discorso morale, bensì materiale: se fotografo su pellicola l’unica copia della foto è in mano mia; al massimo potrò farne delle stampe da diffondere ma, di nuovo, sono oggetti materiali per giunta costosi. Una foto (o un video) su schermo è invece infinitamente copiabile, diffondibile o rimuovibile in poche operazioni. Tralasciamo per ora le scansioni (che richiedono comunque molto più tempo e sbattimento che non in un flusso di lavoro tutto digitale).
E qui, dopo questa luuunga premessa, veniamo alla domanda: che fare se ci si chiede di cancellare la foto, il che è normalissimo sul digitale ma impossibile a pellicola a meno di non gettare un intero rullo? A me la domanda è stata posta più volte e, a parte una volta che avevo per sbaglio fotografato degli spaccini e un’altra un matto, me la sono sempre cavata dopo una discussione più o meno stancante. Vorrei sentire però il vostro parere. E scusate la prolissità: è il mio primo post, lasciatemi ciacolare un po’