Ferrania P30 test... ancora

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

Moderatori: chromemax, Silverprint

anonimo_0001

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da anonimo_0001 »

chromemax ha scritto:
NNNN_AAAA ha scritto:Ora si lavora proprio così, il fatto che non lo faccia tu non vuol dire che tutti seguano il tuo esempio. Ciò non vuol dire che sia sparito chi per arrivare ad un file (che sia per una rivista, un catalogo, qualsiasi cosa necessiti di essere stampato) parte da una stampa in camera oscura.
Mi sa che hai le idee confuse, il procedimento ibrido non è roba che usano i professionisti, semplicemente perché questi non hanno tempo da perdere o un rischio inutile da accollarsi. Se lo fanno è per "vezzo" non certo per motivi tecnici (che poi vendano il vezzo a chi ci capisce poco ci sta tutto).
Se ti serve un file (ma anche se ti serve una stampa fine-art da quello che ho visto ultimamente) si lavora meglio, più velocemente e con risultati migliori col digitale, il resto sono "fanfalucche",
NNNN_AAAA ha scritto:E non ho mai detto che procedimento ibrido significa approssimazione.
No, ma hai fatto intendere che tutto sommato tuttto sto fare i test è abbastanza inutile se si usa lo scanner.
Ti rispondo e poi la chiudo qua.
Esistono professionisti, per esempio nel mondo della moda, che scattano ancora a pellicola. Ti potrà sembrare strano ma è così. Dai provini a contatto o ingranditi scelgono cosa pubblicare e poi si rivolgono a chi sa usare un Imacon o uno scanner a tamburo e producono un file (da negativo o diapositiva) da consegnare al cliente. Te lo dico perché qualcuno è un amico e so benissimo come lavora. Non si tratta di risultati migliori in "termini numerici" ma di pasta che la pellicola ha e il digitale no. E il punto non è il vezzo. Che non ho mai tirato in ballo in questa discussione. Ma per fortuna, anche se passa attraverso uno scanner, una foto a pellicola ha sempre una resa abbastanza inconfondibile.

Non ho fatto intendere un bel nulla. Ho solo detto che le pellicole ora sono ottimizzate per la scansione.

Ora non so chi tu sia, dove viva ecc. Però o menti sapendo di mentire o sei una persona pochissimo curiosa. Informati meglio e vedrai che la ragione non sta per nulla dalla tua parte. E non perché lo dico io.



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anonimo_0001

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da anonimo_0001 »

ilmioalias ha scritto:Non entro nella discussione, non sono un tecnico e manco un crociato.
chromemax ha scritto: Ora non "si lavora così" manco per niente, il procedimento ibrido è un nonsenso e, per evitare linguaggi che potrebbero essere considerati offensivi mi fermo qui, ma anche se fosse, a farlo bene il procedimento ibrido non implica affatto approssimazione, anzi richiede studio, competenza, prove e test
Le foto della mostra di Mitch Epstein a foto industria sono negativi scansionati (tra l'altro lui fa prima un sopralluogo - più immagino - con la macchina digitale), le foto della mostra Fink on Wharol a spazio damiani erano negativi scansionati, Alex Majoli fotografava e scansionava (ora a quanto ho capito è passato completamente al digitale), le foto di Paolo Pellegrin per la mostra Congo sono negativi panoramici scansionati e immagino gli esempi possano essere molteplici; scrivo solo i primi che mi vengono in mente, anche perché, è una mia colpa, poco mi interessa di tutti i passaggi di come un'opera d'arte sia stata prodotta.
Quindi il procedimento ibrido potrebbe essere un non senso, e penso la tua sia anche una posizione ragionevole, però penso anche che in molti ambienti si lavori così.

i miei due centesimi.
Ma guarda io potrei farti mille nomi in ambiti diversi. Ma vorrei che chi parla senza sapere studiasse un pochino (e non sei tu). Io non so nulla di procedimenti di sviluppo e stampa e non me ne vergogno. Però evito di parlare tanto per dire qualcosa.

anonimo_0001

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da anonimo_0001 »

chromemax ha scritto:
NNNN_AAAA ha scritto:Molto spesso per motivi economici (anche il tempo richiede dispendio economico) si parte dal negativo.
Si usa la pellicola per motivi economici perché fa risparmiare tempo? Ma dici sul serio o trolleggi?
NNNN_AAAA ha scritto:Ma gli esperti rispondono come sopra.
Questa mi fai la cortesia di spiegarmela, grazie.
Fare l'editing di 12 fotogrammi medio formato è molto più veloce che farlo di 500 scatti in digitale. E ripeto, non sono cose che dico io, informati meglio prima di dire cose che secondo me non conosci. E leggi quello che ho scritto sopra.
Gli esempi non li metto nemmeno perché poi passiamo ad argomenti tipo: ha sottoesposto! Ha sovraesposto! Ha tagliato un piede! Orrore!
Non vengo a sindacare sui tuoi test, tanto di cappello sia chiaro, non ci capisco nulla. Proprio per quello sto zitto.

Potrà essere fonte di grande dispiacere per te ma il processo ibrido è vivo e vegeto, che tu ci creda o no. Tutto questo perché ho detto che le pellicole sono ottimizzate per la scansione, roba da matti! Non mi chiamo Kodak di cognome e nemmeno Fujifilm.

Buona continuazione!

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graic
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Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da graic »

Sempre queste lunghe estenuanti discussioni sull'ibrido e/o sullo scansionamento "Che noia, che barba, che barba, che noia!"
Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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chromemax
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Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da chromemax »

Io l'aveo detto in premessa che non volevo entrarci....
Quelli che fanno mostre sono una minoranza di una minoranza e non fanno testo in un analisi del mondo della fotografia professionale, perché non sono un campione significativo proprio a livello di numeri.

@NNNN_AAAA per favore finiscila qua, la perla della PP su 12 scatti anziché 500 (uno shooting di 12 scatti, ma chi, ma dove, ma quando!!!!) dà il metro di valutazione di tutto il resto che hai scritto, insinuazioni comprese.
La P30 non è ottimizzata per la scansione altrimenti Baldini me lo avrebbe detto dato che ci ho chiacchierato un'ora e mezza.
Chiunque è libero di fare quello che vuole coi propri negativi.
Io rimango dell'opinione che usare un procedimento ibrido nella produzione di qualità (non condivisione, web, ecc) sia una cosa senza senso e i risultati qualitativi di quello che si può ottenere dallo "sviluppo" di un ottimo un raw digitale stanno lì a darmi ragione.
E mo' basta sull'ibrido.
Grazie.

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Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da vngncl61 II° »

chromemax ha scritto: (uno shooting di 12 scatti, ma chi, ma dove, ma quando!!!!)
Come, non lo sai?, tutti quelli che fanno calendari, Pirelli compreso, 1 scatto per mese, alcuni di scatti ne fanno 6, mettono 2 mesi per pagina. :D
Io non sono moderatore, pertanto non ho l'obbligo d'esser moderato nello scrivere, il processo ibrido è come le bistecche di soia, la birra analcolica o i profilattici al profumo di fragola, na cagata pazzesca!!!!
Nicola


Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.

user20190605

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da user20190605 »

Un ragionamento perché dal negativo b/n o colori, si scannerizza nei file di altissima risoluzione:
- per il post-editing del file, nella maniera come post-editing delle foto digitali. Si possono rimuovere, spostare oggetti e soggetti, oltre alle operazioni di ritocco classico. Perché un fotografo che scatta in digitale e nel post-editing sposta, toglie, potrebbe essere accusato di falso (parlo di reportage). Mentre, dopo la conversione nei file e dopo il post-editing, i negativi possono anche sparire di vista. I soggetti sono quelli che sono e chi potrebbe rilevare che sono stati rimossi?

Un metodo pulito e senza tracce.

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Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da Lollipop »

Scordisk ha scritto:Un ragionamento perché dal negativo b/n o colori, si scannerizza nei file di altissima risoluzione:
- per il post-editing del file, nella maniera come post-editing delle foto digitali. Si possono rimuovere, spostare oggetti e soggetti, oltre alle operazioni di ritocco classico. Perché un fotografo che scatta in digitale e nel post-editing sposta, toglie, potrebbe essere accusato di falso (parlo di reportage). Mentre, dopo la conversione nei file e dopo il post-editing, i negativi possono anche sparire di vista. I soggetti sono quelli che sono e chi potrebbe rilevare che sono stati rimossi?

Un metodo pulito e senza tracce.
Oddio, la discussione si è piuttosto accesa e pertanto ho quasi timore a intervenire, però spostare soggetti e oggetti in PP non è cosa così semplice: ci vuole già un buon manico non alla portata di tutti. Le operazioni di ritocco, come fare le foglie arancione e il cielo rosso/azzurro, come in voga su un noto forum, sono invece più semplici.
Io capisco chi asserisce che l’ibrido è, tecnicamente parlando, un non-sense: fare e rimanere tutto nel dominio digitale è più semplice e pratico (magari ancora meglio con un paio di preset o art filter) mentre il full-analogico è gioia e dolore, il calice amaro da bere fino in fondo, dove ci vuole gavetta e competenza.
Esiste però un mondo di mezzo, una terra di nessuno, di appassionati (che per lo più posso immaginare tali e nei quali c’è pure il sottoscritto) che subiscono il fascino di macchine e processi “antichi” pure in un regime di pochezza di mezzi e capacità.
Nella sfera della passione, del puro piacere di dedicarsi a qualcosa, il razionale del sensato vacilla e perde di importanza o anche solo di priorità. C’e poi da considerare che molti (di sicuro il sottoscritto) tornano all’analogico, seppur nella forma ibrida, perché non trovano nel digitale riscontro a proprie aspettative.
Io ad esempio, prima di tornare dopo vent’anni a caricare rulli, ho fatto tutto il percorso nell’euforia bulemica del digitale: più pixel, più contrasto, più sharpening, più Iso, meno rumore, più saturazione e crop abbestia. Oggi mi trovo ad ammirare la meravigliosa seppur discreta plasticità di un planar 3.5 o di un elmar 2.8 su una rozza Foma 400. Insomma: faccio click e sono felice, duplico e non faccio male a nessuno.
Come ho scritto più volte, mi piacerebbe un mondo stampare ma oggi, quando tirò fuori dallo scatolone quelle che mia moglie chiama “ampolle”, e già non butta bene, mi devo sapere accontentare della duplicazione.
Cerco di farlo al meglio, nel rispetto di una cosa preziosa, il negativo, più “mia” di quanto sia mai stato un file nativamente digitale.
Non posso però non rimanere affascinato nel leggere di processi ed esperienze legate alla stampa analogica e capisco chi vuole preservarla nella sua integrità.
Non ci vedo “furbismo” nella via dell’ibrido ma solo dell’evidente praticità nella condivisione ma soprattutto necessità fatta virtù in mancanza di uno spazio privato dove imporre una no-fly zone a moglie e figli.
Lorenzo.

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Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da Tomash »

Non vedo l'ora di mettere le mani su questa Ferrania P30.
Ho la Leica IIIf che scalpita.
25iso sì sì sì.
Poi scansiono i negativi, guardo le foto migliori e le stampo alla vecchia.
Chi è che la vende ora ?

user20190605

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da user20190605 »

Lollipop ha scritto: Esiste però un mondo di mezzo, una terra di nessuno, di appassionati (che per lo più posso immaginare tali e nei quali c’è pure il sottoscritto) che subiscono il fascino di macchine e processi “antichi” pure in un regime di pochezza di mezzi e capacità.
Pienamente capisco e non mi è strano il ragionamento, o il metodo. Perché anch'io uso scanner per 11 mesi all'anno fino al mese di raccolta dei frutti migliori analogici.

Condivido e accetto tutti approcci, ma volevo essere un po' acuto nei confronti degli foto-artisti di alta classe, che passano i loro negativi o le dia nei scanners a 10.000 DPI, di cui i file permettono tantissime elaborazioni, molte di più di quanto uno sviluppatore da negativo sulla carta o cibachrome, possa mai creare con propri pochi mezzi. O "permettono e tollerano" le scannerizzazioni, perché è alla moda o è shic o facilita i lavoro dei grafici...

Tutta la fotografia non si divide sulla analogica, la digitale o la ibrida. Avevo intenzione soltanto di indicare che certe manipolazioni tecniche non producono delle foto né vere, ne verosimili, ma false.

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