Sviluppo vecchia tri x

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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valgian
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Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da valgian »

Questa mattina ad un mercatino di antiquariato ho acquistato una Ferrania Eura con all'interno una pellicola Kodak Tri x parzialmente esposta il contapose indicava 10 fotogrammi esposti.
Come si vede dalla foto allegata si tratta di una vecchia tri x, di non so di quale epoca.
Vorrei provare a svilupparla cercando di ottenere il meglio possibile anche se non sono molto ottimista sul risultato finale.
Voi come fareste?
Grazie
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20180715_160021-01.jpeg


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chromemax
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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da chromemax »

Un rivelatore con una buona energia e una buona dose di antivelo, come l'HC-110. Anche il Microphen potrebbe essere una possibilità. Il rodinal non mi convince anche se qualcuno che ti consiglia lo stand lo trovi sempre.
Come tempo di sviluppo... farei una media oppure cercherei nella letteratura d'antan della kodak.

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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da valgian »

Grazie per la risposta Chromemax
Una esperienza simile mi capitò una trentina di anni fa quando venne a mancare il nonno di mia moglie il quale aveva lasciato una Kodak 6x9 caricata, mi sembra, con pellicola 620 che sviluppai con d76 ottenendo tutto sommato un buon risultsto. In realtà avevo proprio intenzione di cucinarla proprio con HC110 1+31 poiché non uso più da tempo il d76 e simili.
Incrocio le dita e vado di HC110!
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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da chromemax »

Fammi sapere come ti va, anch'io avrò un problema simile tra qualche settimana :)

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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da valgian »

Ok
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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da valgian »

chromemax ha scritto:Fammi sapere come ti va, anch'io avrò un problema simile tra qualche settimana :)
Resoconto senza pretese di scientificità.
Le prime cose ho ho notato caricando la pellicola sulla spirale sono:
supporto più sottile di quello attualmente comunemente in uso, direi simile al supporto di alcune Rollei.
Secondo aspetto da segnalare:
La rigidità dello stesso con sensazione tattile di secchezza, sensazione confermata dal fatto che al momento di separare la carta dalla pellicola quest'ultima si è parzialmente spezzata.
Sviluppo HC110 1+31 preparato con acqua a 24°, non ho di abbassato la temperatura perché ho ritenuto che potesse essere di aiuto per ammorbidire l'emulsione sensibile di questa pellicola che da una ricerca ho appreso essere della seconda metà degli anni 70.
Tempo di trattamento 4' con agitazione Ilford, arresto e fissaggio standard.
Risultato: Dei 10 scattati all'epoca si sono salvati i primi 8 il fotogramma 9 e 10 sono completamente neri, gli ultimi 2 li ho scattati io per finire la pellicola ed allo stesso tempo per verificarne la resa dopo così tanto tempo.
Impressioni finali: La pellicola risulta esposta correttamente in periodo estivo con scene di vita familiare in un giardino con zone in ombra e soleggiate. Situazione di luce che ho cercato di replicare nei 2 scatti rimanenti da me effettuati. il supporto risulta abbastanza velato con effetto leggermente maculato ma niente di trascendentale. la cosa che più mi ha sorpreso è che la pellicola ha mantenuto la sensibilità, infatti anche i miei scatti si sono rivelati come resa in linea con quelli effettuati verosimilmente 40 anni fa.
Sono molto soddisfatto del risultato e non avrei potuto aspettarmi di meglio.
Se interessati posso aggiungere foto del negativo sviluppato.
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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da chromemax »

valgian ha scritto:Se interessati posso aggiungere foto del negativo sviluppato.
Sarebbe interessante, magari qualche scatto senza volti troppo riconoscibili, non si sa mai :)

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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da valgian »

Ecco 2 fotogrammi del negativo, con la speranza che siano utili
Allegati
20180718_174955-01.jpeg
20180718_174942-01.jpeg
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Re: Sviluppo vecchia tri x

Messaggio da Silverprint »

Millenni fa un famoso tecnico mi citò uno studio della Fuji (che non ho mai saputo ri-trovare) in cui sostenevano che l'immagine latente sia molto più resistente di quanto si pensasse... forse è vero. :D
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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