Piccole indicazioni sull'uso dei filtri colorati nel B/N
Inviato: 17/07/2010, 17:34
Spinto dalla voglia di migliorare ho acquistato dei filtri colorati economici per il bianco e nero. Convinto che potevano aiutarmi in diverse occasioni, ho effettuato degli scatti di prova e ne posto il risultato. Riporto in oltre una piccola guida che può aiutare nella scelta del filtro a seconda delle situazioni, ricavata da un interessantissimo articolo di Nadir Magazine proprio sui filtri colorati.
Le foto sono state scattate con una Pentax ME super caricata con Fomapan 100 ed esposte a f8. I tempi sono vari, a seconda ovviamente del filtro usato.
Come si può notare i filtri possono essere molto utili a seconda di quello che ci interessa, se dobbiamo enfatizzare un cielo importante o eliminarlo del tutto, aumentare la gamma tonale dei verdi, oppure enfatizzare o ammorbidire qualche dettaglio.
Filtro giallo. Rende la curva di risposta spettrale della pellicola molto simile alla curva della visuale umana. Questo è il motivo per cui molti fotografi lo lasciano permanentemente montato sull'obiettivo. Nel paesaggio, provoca un moderato scurimento del cielo e una migliore leggibilità delle nuvole. Nel ritratto schiarisce i capelli biondi e castano chiari, schiarisce moderatamente la pelle e migliora l'equilibrio tonale.
Filtro verde. Nel paesaggio schiarisce i toni della vegetazione e ne amplia la gamma tonale. Se a banda stretta, cioè denso, scurisce moderatamente il cielo. Nel ritratto "abbronza" la pelle e ne mette in evidenza i difetti: rughe, nei, efelidi. Scurisce i capelli biondi , rossi e castani. Adatto a ritratti drammatici di vecchi contadini o pescatori dalle mani nodose e dai volti scavati; assolutamente vietato nel glamour!
Filtro giallo-verde. Unisce i vantaggi di entrambi ed è adatto soprattutto al paesaggio. L'effetto è più moderato che non con il filtro verde propriamente detto.
Filtro arancio. Marcato scurimento del cielo. Se usato nella neve tende talvolta ad ingrigirla: di questo occorre essere consapevoli nella determinazione dell'esposizione e nella regolazione del contrasto. Scurisce la vegetazione di colore verde, ma crea effetti suggestivi in autunno, quando le foglie sono gialle, verdi e rosse. Nel ritratto schiarisce i capelli biondi, castani e rossi, schiarisce la pelle e ne nasconde i difetti (nei, efelidi, rughe). Ideale per il glamour e i ritratti femminili in genere.
Filtro rosso. Drammatico scurimento del cielo. La vegetazione appare nera sulla stampa. A volte però questa regola subisce un'eccezione clamorosa, rappresentata dal cosiddetto "effetto Wood". Usando filtri rossi molto densi, l'erba illuminata dal sole viene resa sulla stampa finale con toni di grigio molto chiari (quando non addirittura bianchi), invece che scuri come ci si aspetterebbe. Il fenomeno, che sembra dovuto a certe proprietà riflettenti della clorofilla, ricorda le immagini ottenute con pellicola sensibile all'infrarosso. Nel ritratto il filtro rosso schiarisce i capelli castani e rossi e rende la pelle lattea, quasi evanescente. Ideale nel glamour, unito a un sapiente uso del controluce e ad un filtro morbido.
Filtro blu. Nel paesaggio rende il cielo latteo e fa scomparire le nubi. Lo usavano a volte i fotografi di architettura per evitare che la visione di un cielo "interessante" distogliesse l'attenzione dal soggetto principale. Nella fotografia in studio riduce l'eccesso di rosso causato dalle lampade al tungsteno.
Le foto sono state scattate con una Pentax ME super caricata con Fomapan 100 ed esposte a f8. I tempi sono vari, a seconda ovviamente del filtro usato.
Come si può notare i filtri possono essere molto utili a seconda di quello che ci interessa, se dobbiamo enfatizzare un cielo importante o eliminarlo del tutto, aumentare la gamma tonale dei verdi, oppure enfatizzare o ammorbidire qualche dettaglio.
Filtro giallo. Rende la curva di risposta spettrale della pellicola molto simile alla curva della visuale umana. Questo è il motivo per cui molti fotografi lo lasciano permanentemente montato sull'obiettivo. Nel paesaggio, provoca un moderato scurimento del cielo e una migliore leggibilità delle nuvole. Nel ritratto schiarisce i capelli biondi e castano chiari, schiarisce moderatamente la pelle e migliora l'equilibrio tonale.
Filtro verde. Nel paesaggio schiarisce i toni della vegetazione e ne amplia la gamma tonale. Se a banda stretta, cioè denso, scurisce moderatamente il cielo. Nel ritratto "abbronza" la pelle e ne mette in evidenza i difetti: rughe, nei, efelidi. Scurisce i capelli biondi , rossi e castani. Adatto a ritratti drammatici di vecchi contadini o pescatori dalle mani nodose e dai volti scavati; assolutamente vietato nel glamour!
Filtro giallo-verde. Unisce i vantaggi di entrambi ed è adatto soprattutto al paesaggio. L'effetto è più moderato che non con il filtro verde propriamente detto.
Filtro arancio. Marcato scurimento del cielo. Se usato nella neve tende talvolta ad ingrigirla: di questo occorre essere consapevoli nella determinazione dell'esposizione e nella regolazione del contrasto. Scurisce la vegetazione di colore verde, ma crea effetti suggestivi in autunno, quando le foglie sono gialle, verdi e rosse. Nel ritratto schiarisce i capelli biondi, castani e rossi, schiarisce la pelle e ne nasconde i difetti (nei, efelidi, rughe). Ideale per il glamour e i ritratti femminili in genere.
Filtro rosso. Drammatico scurimento del cielo. La vegetazione appare nera sulla stampa. A volte però questa regola subisce un'eccezione clamorosa, rappresentata dal cosiddetto "effetto Wood". Usando filtri rossi molto densi, l'erba illuminata dal sole viene resa sulla stampa finale con toni di grigio molto chiari (quando non addirittura bianchi), invece che scuri come ci si aspetterebbe. Il fenomeno, che sembra dovuto a certe proprietà riflettenti della clorofilla, ricorda le immagini ottenute con pellicola sensibile all'infrarosso. Nel ritratto il filtro rosso schiarisce i capelli castani e rossi e rende la pelle lattea, quasi evanescente. Ideale nel glamour, unito a un sapiente uso del controluce e ad un filtro morbido.
Filtro blu. Nel paesaggio rende il cielo latteo e fa scomparire le nubi. Lo usavano a volte i fotografi di architettura per evitare che la visione di un cielo "interessante" distogliesse l'attenzione dal soggetto principale. Nella fotografia in studio riduce l'eccesso di rosso causato dalle lampade al tungsteno.