Procedura di TEST dell'accoppiata CARTA - RIVELATORE
Inviato: 30/11/2012, 14:41
Come richiesto in altro thread scrivo (ri-scrivo) un metodo per testare le accoppiate carta-rivelatore. È un argomento di cui si è già parlato, ma non in un singolo argomento specifico per cui la ricerca risulta difficile... (mi sia di lezione! ) .
Il tempo di sviluppo della carta non è fisso, dipende dalla carta (e da ciò che da essa si vuole ottenere) e dal rivelatore, e varia anche in base alla concentrazione, alla temperatura ed al grado di esaurimento/ossidazione del rivelatore stesso.
La prima cosa da fare è quindi avere un metodo per annullare (o ridurre moltissimo) le variabili dovute al variare delle condizioni del rivelatore, questo metodo è lo "sviluppo fattoriale". Lo sviluppo fattoriale sarà poi anche lo strumento col quale potremo testare l'accoppiata carta-rivelatore.
La seconda cosa da fare sarà determinare il fattore minimo e massimo in cui una determinata carta può essere sviluppata in un certo rivelatore (i fattori min. e max. dipendono comunque più dalla carta che dal rivelatore).
- Lo sviluppo fattoriale.
Il tempo di sviluppo di "base" varia al variare dell'energia (attività) del rivelatore. L'attività di un rivelatore può essere valutata efficacemente dal tempo di comparsa. Il tempo di comparsa è il tempo che intercorre tra l'immersione della carta nel rivelatore e l'inizio dell'annerimento visibile (proprio l'inizio). Questo tempo è in relazione (ma non è la stessa cosa) con il "tempo di induzione" che è il tempo che occorre al rivelatore per iniziare la sua attività (rompere la barriera di elettroni) di riduzione, ovvero è in relazione con una cosa reale, "scientifica"... ;)
Per via di questa relazione Lo stesso grado di sviluppo si ottiene mantenendo il fattore invariato al variare delle condizioni del rivelatore.
Esempio: immaginiamo di aver sviluppato per 2' (120") un foglio di carta nel rivelatore appena fatto e che il tempo di comparsa fosse stato di 12", ovvero lo sviluppo avesse avuto un fattore 10 (12" dieci volte fa 120"). Dopo qualche ora e qualche stampa l'energia del rivelatore si sarà ridotta, sia per l'uso che per l'ossidazione e forse non avrà neanche più la stessa temperatura... Se sviluppassimo quindi la stessa stampa sempre per 2' (120") lo sviluppo sarebbe diverso, perché diversa è l'energia del rivelatore, e sarebbe diversa anche la stampa. Se invece applichiamo al nuovo tempo di comparsa (che sarà aumentato), per es. 18" e quindi sviluppassimo per 18"x10=180" (3') lo sviluppo e la stampa saranno uguali (quasi sempre).
Lo sviluppo fattoriale ci avverte anche delle condizioni del rivelatore, un rivelatore si considera esaurito quando il tempo di comparsa raddoppia rispetto al rivelatore appena fatto. Quando un rivelatore è esaurito andrebbe scartato.
Il seguito:
- Test per determinare il fattore minimo.
- Test per determinare il fattore massimo.
- Carte reattive e carte "gnucche".
Arriva tra poco...
Il tempo di sviluppo della carta non è fisso, dipende dalla carta (e da ciò che da essa si vuole ottenere) e dal rivelatore, e varia anche in base alla concentrazione, alla temperatura ed al grado di esaurimento/ossidazione del rivelatore stesso.
La prima cosa da fare è quindi avere un metodo per annullare (o ridurre moltissimo) le variabili dovute al variare delle condizioni del rivelatore, questo metodo è lo "sviluppo fattoriale". Lo sviluppo fattoriale sarà poi anche lo strumento col quale potremo testare l'accoppiata carta-rivelatore.
La seconda cosa da fare sarà determinare il fattore minimo e massimo in cui una determinata carta può essere sviluppata in un certo rivelatore (i fattori min. e max. dipendono comunque più dalla carta che dal rivelatore).
- Lo sviluppo fattoriale.
Il tempo di sviluppo di "base" varia al variare dell'energia (attività) del rivelatore. L'attività di un rivelatore può essere valutata efficacemente dal tempo di comparsa. Il tempo di comparsa è il tempo che intercorre tra l'immersione della carta nel rivelatore e l'inizio dell'annerimento visibile (proprio l'inizio). Questo tempo è in relazione (ma non è la stessa cosa) con il "tempo di induzione" che è il tempo che occorre al rivelatore per iniziare la sua attività (rompere la barriera di elettroni) di riduzione, ovvero è in relazione con una cosa reale, "scientifica"... ;)
Per via di questa relazione Lo stesso grado di sviluppo si ottiene mantenendo il fattore invariato al variare delle condizioni del rivelatore.
Esempio: immaginiamo di aver sviluppato per 2' (120") un foglio di carta nel rivelatore appena fatto e che il tempo di comparsa fosse stato di 12", ovvero lo sviluppo avesse avuto un fattore 10 (12" dieci volte fa 120"). Dopo qualche ora e qualche stampa l'energia del rivelatore si sarà ridotta, sia per l'uso che per l'ossidazione e forse non avrà neanche più la stessa temperatura... Se sviluppassimo quindi la stessa stampa sempre per 2' (120") lo sviluppo sarebbe diverso, perché diversa è l'energia del rivelatore, e sarebbe diversa anche la stampa. Se invece applichiamo al nuovo tempo di comparsa (che sarà aumentato), per es. 18" e quindi sviluppassimo per 18"x10=180" (3') lo sviluppo e la stampa saranno uguali (quasi sempre).
Lo sviluppo fattoriale ci avverte anche delle condizioni del rivelatore, un rivelatore si considera esaurito quando il tempo di comparsa raddoppia rispetto al rivelatore appena fatto. Quando un rivelatore è esaurito andrebbe scartato.
Il seguito:
- Test per determinare il fattore minimo.
- Test per determinare il fattore massimo.
- Carte reattive e carte "gnucche".
Arriva tra poco...