Paesaggi urbani

Racconta un tuo scatto, le scelte prese, l'inquadratura, il soggetto, la tecnica di sviluppo e la metodologia di stampa...

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Pierpaolo B
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Pierpaolo B »

claudiofanesi ha scritto:
20/12/2024, 14:36
@Silverprint Andrea in parole povere cos’è questa “amatorialità” che dicevi? Giusto per prendere spunto..
Penso che siamo noi B-)


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zone-seven
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da zone-seven »

Pierpaolo B ha scritto:
20/12/2024, 15:54
claudiofanesi ha scritto:
20/12/2024, 14:36
@Silverprint Andrea in parole povere cos’è questa “amatorialità” che dicevi? Giusto per prendere spunto..
Penso che siamo noi B-)
eh si Paolo B-)
per dire, quando fotografo il palazzo della civiltà e del lavoro (dove risiede anche ... lasciam perdere) cerco di inventarmi una qualche inquadratura strana, ma resta fine a se stessa per quanto poi possa essere accattivante. Anche se purtroppo ho visto nel web anche cose inaudite, altro che "un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”. Insomma le mie non sono certo foto di architettura ... anche se una relazione con lo spazio attorno cerco di relazionarla, malamente purtroppo perchè nun so bono.
Ma se la mettessi in relazione con altro ... allora potremmo, forse iniziare a parlare di Architettura.
-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]

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-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

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claudiofanesi
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da claudiofanesi »

effegi61 ha scritto:
20/12/2024, 15:29
Vediamo se c'azzecco.... un esempio eloquente è a mio avviso quel palazzo con il cielo ultra saturo e con la linea della torretta che svetta e che comincia proprio dall'angolo in basso a dx. La sensazione è che la foto sia stata fatta appunto inquadrando dal mirino alla ricerca di linee compositive standard ed alla ricerca dell'effetto wow, poco importa se davanti c'è un palazzo moderno o uno del '600, una sedia, un paio di occhiali o qualsiasi altro oggetto, l'importante è riempire il mirino in modo "piacevole", che poi spesso diventa stucchevole. Questa la mia personale interpretazione.....
MMMh si potrebbe peró dipende, secondo me “amatorialitá” è qualcosa che non ha alla base un’idea, un ragionamento, un proprio stile, un pensiero, un qualcosa da voler trasmettere.

Se credo che nel mio stile conti molto il rigore, la geometria, il tutto nello spazio giusto, perchè e per come, perchè li associo ad un pensiero, ecc. lì non posso parlare di ‘’amatoriale” secondo me.
È come dire magari, “anch’io só tagliare una tela come Fontana” Ok ma quello che rappresenta una tela tagliata per lui, il concetto dietro, la storia, difficilmente l’avresti potuto fare..

Io per ora sono molto “amatoriale” ma volutamente, o almeno credo ahah, ancora stó cercando di imparare la stampa, cercando di trovare la mia catena, in modo in futuro da avere gli strumenti pronti per poter esprimere un mio pensiero attraverso la fotografia, ma riconosco che è molto difficile, è inutile che la gente dice “quello lo só fare anch’io”

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pn83
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da pn83 »

Penso che il problema sia proprio quello: solo esercizi di composizione seguendo "le regolette" senza però che l'immagine sia capace di trasmettere una impressione a chi la osserva. Più specificatamente: geometrie senza scopo.

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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da P.Max87 »

claudiofanesi ha scritto:
20/12/2024, 14:36
cos’è questa “amatorialità” che dicevi? Giusto per prendere spunto..
Io penso che già guardando un libro del citato, in un altro post che non ricordo, Pino Musi, magari "Border Soundscapes", ma guardarlo come corpus e non la singola immagine, (https://www.pinomusi.com/polyph_333_nia ... 024-p27800) magari un poco di nebbia si dipani :ymblushing:

O Gerry Johansson.

Ma è solo una mia opinione personale.

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Silverprint
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Silverprint »

Dice bene Fabio - @effegi61 , comunque sinteticamente ripeto "... quella che ai miei studenti insegno ad evitare come la peste, il segno squalificante della "amatorialità", ovvero la composizione nel mirino, che in termini più tecnici sarebbe la relazione con un oggetto già reso bidimensionale. Sparisce l'esperienza dello spazio, che sarebbe uno dei tratti fondamentali.

L'ho imparato a mie spese, s'intenda. Tutti si è portati dalle caratteristiche stesse del mezzo fotografico, a ragionare nel mirino, MA è una trappola che ci porta a fare e rifare le solite cose (le regole di composizione che sono sempre idiozie, etc, per es). Si perde la relazione col mondo e non si affronta una delle principali difficoltà fotografiche, ovvero il fatto che se si perde una dimensione bisogna farci i conti e non star li a trastullarsi su come fare le cose "carine"... che è pure facile, però idiota.


Ho provato vari stratagemmi per sfuggire alla trappola, il più facile è forse quello che dicevo, ovvero fare prima esperienza dello spazio, muoversi dentro di esso, allontanarsi, avvicinarsi, rigirarsi, poi ad un certo punto, certe posizioni, certe direzioni potrebbero avere una forza che altre non hanno e solo trovate queste si tira fuori la macchina e si aggiusta (senza seguire alcuna regola di organizzazione dell'immagine) in modo da non perdere troppo di quella sensazione.
Nel mio lungo fotografare a zonzo mi sottoponevo ad una disciplina crudele dello sguardo, ovvero girovagavo ore tenendolo fisso di fronte a me concentrando tutta l'attenzione mentale sulla visione periferica. All'inizio mi provocava nausea e giramenti di testa, ma poi ha prodotto in me una percezione dello spazio completamente nuova. Non so, magari funziona anche per altri.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Dart »

Personalmente trovo molto interessante fotografare i luoghi dei quali posso fare esperienza, che posso conoscere e frequentare.
Faccio spesso foto negli stessi posti, ormai da qualche anno, poiché mi sono reso conto ( o forse mi sono convinto ) di aver bisogno di tempo per capire cosa mi interessa, cosa mi attrae di un posto, di un certo spazio.
È curioso notare come cambia lo sguardo nel tempo.


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Julius
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Julius »

dylandog32 ha scritto:
31/01/2020, 17:11
darkrat ha scritto:
31/01/2020, 10:33
Scherzi a parte è molto bella. Ne hai fatte diverse o solo questa?

Andrea
Ne ho fatte 7 in tutto, per una mostra collettiva delle periferie di Bolzano
sempre multiesposizione, 16 scatti per ogni foto.
sempre foto da cellulare di stampe 30x30
@dylandog32
Molto belle, veramente, complimenti.
Come ti sei orientato con l'esposizione facendo tutti questi scatti sullo stesso fotogramma?

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Valerio Ricciardi
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Valerio Ricciardi »

effegi61 ha scritto:
20/12/2024, 15:29
Vediamo se c'azzecco.... un esempio eloquente è a mio avviso quel palazzo con il cielo ultra saturo e con la linea della torretta che svetta e che comincia proprio dall'angolo in basso a dx. La sensazione è che la foto sia stata fatta appunto inquadrando dal mirino alla ricerca di linee compositive standard ed alla ricerca dell'effetto wow, poco importa se davanti c'è un palazzo moderno o uno del '600, una sedia, un paio di occhiali o qualsiasi altro oggetto, l'importante è riempire il mirino in modo "piacevole", che poi spesso diventa stucchevole. Questa la mia personale interpretazione...
@effegi61 ...vedo ora... ciao e anzitutto Buon Anno di cuore!

Ora: poiché capisco che fai riferimento a una foto mia postata poco sopra (l'unica compatibile con la descrizione), ti fornisco qualche dato:

1) è stata presa dal marciapiede abbastanza stretto dell'altra parte della strada: trattasi di via Giolitti, una delle due strade che costeggiano la Stazione Termini di Roma, più freneticamente affollata del lungomare di Napoli il giorno della festa di Pulcinella
2) su detta strada, se indugi al lungo alla ricerca NEL MIRINO (sic... penso di aver terminato di farlo già ai tempi della Lubitel2, che avendo il mio "primo pozzetto" mi faceva venire, a 15 anni, proprio voglia e curiosità di provare a spazzolare il mondo nel mirino...) di uno scatto per te compositivamente ideale, probabilmente vieni travolto da qualcuno che cammina di fretta parlando al cellulare, o hai discrete probabilità di essere scippato. Di usare un cavalletto, senza andarci apposta accompagnato da qualcuno che ti "protegge" dagli urti involontari, nemmeno parlarne
3) l'obiettivo un 24 sicuramente col suo Skylight multicoated di protezione (che tolgo solo in condizioni ultraprotette), stavo tornando dove avevo parcheggiato la macchina e avevo con me solo il 24 e un macro 100, con cui stavo finendo un lavoretto (il 24 o il 35 se esco di casa con una fotocamera lo avevo, ed ho, sempre con me anche se so che per il lavoro NON mi servirà. Se per lavoro dovessi portarmi un forte grandangolo, allora di default aggiungo in borsa l'85).
5) NON ero a spasso in caccia di belle foto. Ho visto, passando, un bel contrasto fra il cielo pulito di tramontana e quella parte di edificio, al quale avevano appena smontato i ponteggi dopo profonda pulitura e restauro; l'ho visto; mi è piaciuto quello; nessun sofisticato progetto espressivo da portare avanti, nessun messaggio, nessuna tesi da dimostrare, nulla di nulla. Nessun polarizzatore, nessuna pellicola speciale: una Provia 100F che era la mia dia a colori di riferimento al tempo quando ero fotoamatore. Borsetta piccola sulla spalla, la 24 ore tenuta stretta fra le ginocchia - se per fare la foto l'avessi posata per terra, finita la foto ne avrei trovate due.

Questa sotto è la foto originale come uscita dalla scansione collo scanner Nikon (molto buono), notare il tono un po' troppo caldo per l'1B che si sommava alla luce pomeridiana già calda; nota in basso il cavo elettrico sospeso, inquadrato di poco; nota che nell'angolo in basso a destra non converge ESATTAMENTE alcuna linea. E sai perché? Perché il mirino della MX non mostra il 100%, ma "ruba" qualcosina essenzialmente in basso. Perché se no ce l'avrei messa di sicuro, intenzionalmente, visto che era da quelle parti...
.
VALE0251full.JPG
VALE0251rit.JPG
Questa sopra invece è esattamente la foto come l'ho postata: alla quale, visto il file, ho alzato un poco con Lightroom la temperatura di colore per togliere quello che PER ME era un eccesso di tono caldo per come mi piaceva farla (non perché sia un obbligo correggerla: ma perché così il mio occhio, compensando, l'aveva vista a colpo d'occhio); più ho eliminato la striscetta - inutile con quel cavo che mi disturbava, due finestre tagliate e GIA' CHE C'ERO ho tagliato in modo che esattamente come hai notato tu, la linea verticale a destra dell'altissima torre (mica tanto torretta...) terminasse esattamente nell'angolo. Ho tolto questo:
VALE0251 ritaglio.JPG
Ho fotografato esattamente, al volo, quello che in quel momento mi era piaciuto. Bidimensionale? Mera composizione di linee? Volevo ottenere quello. Cielo ultrasaturo? Già il cielo terso di tramontana a Roma è particolarmente blu... più quanti EV di differenza avevo fra cielo e facciate? Volevi uscisse celeste>' se avessi avvitato (logisticamente impossibile) un PL sarebbe sembrato notturno...
Effetto "wow"? Scusa, con un 24? Per me a momenti il 24 mm è il "normale" per come vedo il mondo: l'ottica più utilizzata dal sottoscritto, seguita in ordine decrescente dall'85, il 35, il 135 e il 18.
Potevo tornare col 18, il 15, il 16 fisheye a pieno campo, usare magari un filtro graduato Cokin... se avessi cercato l'effetto "wow" dici che non avrei potuto cercare di tirarlo fuori?
A consuntivo: dammi una ragione per lasciare quella striscetta e evitare (per non sottomettermi acriticamente ai Poteri Forti o all'ordine costituito? Per ribellarmi tardivamente a mia zia che insisteva per farmi mangiare da piccolo le bietole ?...) che la linea finisca esattamente nell'angolo, e mi spieghi perché così uno scatto fatto praticamente camminando... sarebbe più bello e creativo, e sostituirò subito la foto con l'altra. Però me' devi da convince...

Un grande abbraccio ed ancora auguri di buon anno :ymhug:
Ultima modifica di Valerio Ricciardi il 13/01/2025, 18:35, modificato 1 volta in totale.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa"
. Pietro Metastasio (da La Libertà)

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Valerio Ricciardi
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Re: Paesaggi urbani

Messaggio da Valerio Ricciardi »

pn83 ha scritto:
20/12/2024, 17:08
Penso che il problema sia proprio quello: solo esercizi di composizione seguendo "le regolette" senza però che l'immagine sia capace di trasmettere una impressione a chi la osserva. Più specificatamente: geometrie senza scopo.
@pn83 Esattamente: geometrie senza scopo né messaggio. Per il piacere gratuito e libero di averle notate.
Senza l'idea di competere davanti a una giuria per commuovere qualcuno con l'abisso della profondità della mia analisi sociologica (che non c'è).
Per il resto ho già risposto nel messaggio appena sopra.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
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. Pietro Metastasio (da La Libertà)

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