Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
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Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Bel video girato da Vivian Maier con una cinepresa:
http://www.nowness.com/day/2013/9/7?ecid=ema2445&CID
Che occhio aveva questa donna! E che bello è questo filmatino, con questi colori molto piacevoli e una impressionante tridimensionalita'!
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Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Personalmente trovo tutta la faccenda Mayer molto discutibile e troppo ben condotta marketing-wise.
Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Io non ho parlato di questo. Sulla sua bravura pero' non ci sono dubbi.
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Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Io ne ho parecchi...MarcoLeoncino ha scritto:Sulla sua bravura pero' non ci sono dubbi.

Non abbiamo idea di che sorta di editing avrebbe fatto, ne di come eventualmente avrebbe voluto le sue stampe. Quelle che vediamo sono digitali. L'approccio tenuto dai curatori (furbi) non mi pare sia frutto di adeguata ricerca, etc.
Il filmino è montato, in maniera molto moderna, con spezzoni scelti con non si sa quale criterio (visto che il resto non lo conosciamo), c'è anche la musichina

Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Per quello che riguarda la gestione dell'intera "faccenda" ci sono cose che lasciano perplesso anche me. Ho sentito che avevano messo occhio sulla sua roba prima che morisse, per poi comprare tutto dopo il suo decesso: bella trovata per portare a casa tutto il tutto a 300 dollari. Sull'editing non posso che darti ragione, Joel Meyerowitz ha espresso la stessa preoccupazione (chi è che fa l'editing? che esperienza ha? siamo sicuri che lei le averbbe volute vedere in questo modo?). Da quanto ne so, mi risulta che alcune stampe siano state fatte anche da negativo con tecniche argentiche. Al di la' di questo, la composizione e' composizione. Alcune (molte, ho visto i provini a contatto e aveva un rate di scatti buoni impressionanti) sue foto sono veramente splendide. Mi spiace solo che lei abbia fatto una vita di stenti e sia morta in miseria, ma per fortuna i negativi sono salvi (anche se forse nelle mani di persone troppo avide di fama e soldi).
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Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Ah, già. Per qualcuno conta qualcosa in "assoluto". Per me, invece, la composizione dipende da come si stampa, quindi in questo caso non so fare considerazioni in merito.MarcoLeoncino ha scritto:Al di la' di questo, la composizione e' composizione...
Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
senza estremismi, ma eccomi.Silverprint ha scritto:Ah, già. Per qualcuno conta qualcosa in "assoluto"
intervengo in realtà per contribuire con uno spunto di lettura al riguardo della paternità delle scelte di editing, a voi: http://pensierifotografici.wordpress.co ... otografie/
Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
penso che io, come tanti, ho l'occhio più allenato a valutare una composizione che la qualità di una stampa...che è come il vino buono; quando lo assaggi, anche se ne capisci poco, senti la differenza rispetto a un vino mediocre.Silverprint ha scritto: Ah, già. Per qualcuno conta qualcosa in "assoluto". Per me, invece, la composizione dipende da come si stampa, quindi in questo caso non so fare considerazioni in merito.
detto questo, gli ingrendienti che rendono una foto "buona" sono tanti e tutti indispendabili. Il valore che si da a ogni ingrediente dipende dalla nostra sensibilità. Uno stampatore con esperienza trentennale, sarà sensibile ad aspetti che io considero poco, così come a me fanno schifo certe foto fatte con il cellulare (sfuocate, sovraesposte, con dita mozzate e distorsioni inguardabili) e sento dirmi "guarda che bella" ;)
Per quanto riguarda la presentazione delle foto... mi viene una domanda, forse OT...I curatori di mostre sono un po' dei direttori d'orchestra che mettono insieme fotografie secondo una logica e una linea editoriale che loro scelgono. Spesso vengono esposte opere di fotografi che non ci sono più. In questi casi è sempre necessario essere coerenti con il pensiero dell'autore? è sempre univoca l'interpretazione delle foto? il curatore modello deve cercare sempre di rappresentare meglio possibile quello che è stato l'intento del fotografo?Silverprint ha scritto: Non abbiamo idea di che sorta di editing avrebbe fatto, ne di come eventualmente avrebbe voluto le sue stampe. Quelle che vediamo sono digitali. L'approccio tenuto dai curatori (furbi) non mi pare sia frutto di adeguata ricerca, etc.
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu
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Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Ammetto che sono stato subito affascinato dagli scatti della Maier, tant'è che ho preso i due libri usciti. La mia opinione è che a livello di marketing sembra tutto orchestrato talmente bene che qualche cattivo pensiero può sorgere (come diceva qualcuno con gobba e occhialini, a pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai), e anche se non sapremo mai come le avrebbe realmente stampate lei, secondo me ha prodotto buonissime fotografie (per definirle alla Gardin) e un grande patrimonio visivo che si potrebbe posizionare tranquillamente vicino a quello dei grandi del xx secolo. A proposito è in uscita il film documentario su tutta la vicenda, Alla ricerca di Vivian Maier, peccato che sarà distribuito in pochissimi cinema in Italia.
Re: Vivian Maier: alle prese con la cinepresa
Mah, permettimi di dissentire...Silverprint ha scritto:Ah, già. Per qualcuno conta qualcosa in "assoluto". Per me, invece, la composizione dipende da come si stampa, quindi in questo caso non so fare considerazioni in merito.MarcoLeoncino ha scritto:Al di la' di questo, la composizione e' composizione...
E' come dire che il contenuto della Divina Commedia (con le dovute differenze) dipende dal tipo di carta su cui si scrive...
Per me è proprio il contrario: tutte le altre fasi, dalla scelta della pellicola, allo sviluppo, alla stampa devono essere funzionali alla composizione dell'immagine, non viceversa.
Come se per un musicista fosse più importante lo strumento della musica. Mai sentita una cosa del genere.

