Sinceramente non riesco a capire il significato di alcuni aggettivi che vengono associati ad alcuni specifici obbiettivi,: pastosità, tridimensionalità, "apertura delle ombre", plasticità, "morbidezza dei toni". Quando, per amore di razionalità e chiarezza, cerco di circostanziare meglio queste qualità, in breve mi ritrovo più sul piano dello "spirito" che a evidenze oggettive e misurabili: che è e come si misura la plasticità di un obbiettivo per esempio?
Giuro che ci ho provato, ad osservare con più attenzione stampe e i negativi, per cercare di arrivare a vedere lì dove altri arrivavano e io no, e sì differenze c'erano, ma non era possibile associarle in maniera univoca ad una lente o ad una marca. Mi sono convinto quindi che tutto sto parlare di animismo ottico fosse più il frutto di una suggestioni diffuse e tramandate che un effetto tangibile sull'immagine fotografica.
Poi qualche giorno fa leggo qui che c'è chi riesce a capire la marca degli obbittivi a colpo d'occhio sui negativi bagnati appena usciti dalla tank.
Lo dico sincermente, sono in crisi. Non solo una crisi fotografica (sarebbe il meno) ma anche una crisi professionale, dato che il mio lavoro prevede anche una valutazione sulla resa qualitativa di immagini. Perché io non vedo niente? E, soprattutto, c'è qualcosa da vedere?
Vorrei capire
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Re: Vorrei capire
Beh... diciamo che la maggior parte delle volte si va di.... supercazzola!
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Re: Vorrei capire
Non ti so rispondere, ma "animismo ottico" mi ha molto divertito.
Andrea - le mie foto analogiche sul digitalissimo Flickr
A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro... che ti epura.
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Re: Vorrei capire
Questo è semplicissimo da fare, si mette l'obbiettivo in forno, per 10 min. a 180°C, se s'ammoscia, la "plasticità" è evidente.chromemax ha scritto:come si misura la plasticità di un obbiettivo per esempio?
Io, da negativi bagnati, ma pure asciutti, manco capisco che ...azzo c'è fotografato.chromemax ha scritto:Poi qualche giorno fa leggo qui che c'è chi riesce a capire la marca degli obbittivi a colpo d'occhio sui negativi bagnati appena usciti dalla tank.
Hai pagato le bollette della corrente?chromemax ha scritto:Perché io non vedo niente?
Stasera, sulle reti maggiori, causa referendum, solo facce di bronzo, sulle private, piccole, dopo la mezzanotte qualcosa c'è sempre.chromemax ha scritto: c'è qualcosa da vedere?
Diego, continua a svolgere la tua professione in tutta tranquillità ;)
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Re: Vorrei capire
Si è discusso su un altro forum poco tempo fa di un argomento differente che poi ha portato a opinioni in merito di plasticità tridimensionalità e quant'altro.
Diciamo che si erano formate due fazioni... Colororo che sostenevano l'inesistenza di un parametro ottico inesistente in quanto non calcolabile in una scienza (quella dell'ottica) misurabile; sostenevano in soldoni che vale solo ciò che è misurabile.
L'altro gruppo invece sosteneva l'esistenza, sebbene non misurabile, di tali caratteristiche senza tuttavia argomentare come o dove cercare queste caratteristiche.
Personalmente credo che la tridimensionalità o la plasticità si possa riassumere come un ottimo compromesso o un ottimo connubio di caratteristiche note invece che uno squilibrio delle stesse...
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Diciamo che si erano formate due fazioni... Colororo che sostenevano l'inesistenza di un parametro ottico inesistente in quanto non calcolabile in una scienza (quella dell'ottica) misurabile; sostenevano in soldoni che vale solo ciò che è misurabile.
L'altro gruppo invece sosteneva l'esistenza, sebbene non misurabile, di tali caratteristiche senza tuttavia argomentare come o dove cercare queste caratteristiche.
Personalmente credo che la tridimensionalità o la plasticità si possa riassumere come un ottimo compromesso o un ottimo connubio di caratteristiche note invece che uno squilibrio delle stesse...
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Re: Vorrei capire
PS anche io sono uno di quelli che dal negativo riesce a mala pena a distinguere se è un BN o un colore...
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Re: Vorrei capire
Ormai da qualche anno scatto e stampo quasi esclusivamente in 120 con l'80 mm Planar Hasselblad. L'anno scorso comprai una Rolleiflex e la differenza su carta era visibile anche ad un occhio inesperto. La nitidezza (o almeno la sensazione di nitidezza) sulle stampe dalla Rollei era piuttosto ben visibile. La mia umile esperienza si ferma li. Non ho mai comparato gli sfocati perchè non penso siano essenziali al mio modo di fotografare. La rivendetti poco dopo a causa del pozzetto e del fatto che avevo le mani abituate con la svedese.
A parer mio già solo il contrasto puo' cambiar talmente la percezione, che non ne vale la pena discuterne come se fosse vitale.
Trovo inoltre inutile star troppo a cercare...
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Re: Vorrei capire
Sono termini che detesto anche io e credo che siano quasi sempre utilizzati senza che abbiano un senso reale. Sono anche convinto che, le rare volte che vengono usati a proposito e non per suggestione, siano interamente sostituibili con adeguati termini tecnici.
Ho stampato tanto e visto roba uscire da un'infinità di ottiche diverse e ovviamente la differenza tra le ottiche esiste ed alle volte è particolarmente evidente. A malincuore ammetto anche che mi pare di riconoscere certe ottiche e che non troppo raramente ci piglio.
In passato ho anche fatto test in batteria di diversi esemplari della stessa ottica per trovare la meglio e spesso ho trovato una visibile variazione tra esemplari, credo (spero) sia meno frequente in certe ottiche blasonate anche se ho visto esemplari di ottiche famosissime e costosissime che non andavano bene per niente.
Comunque interpreto "tridimensionalità" (un paradosso su una immagine bidimensionale) come l'effetto che viene fuori tra piano a fuoco e resa dello sfocato in certe condizioni. Non credo che plasticità sia qualcosa di diverso. Chi ne parla raramente lo vede, comunque. Ho visto oggi dei notturni scattati a mano libera col summilux tutto aperto e avevano delle caratteristiche che potrebbero avere anche quei nomi, ma le stampe (30x40) erano abbastanza buone e infatti sono convinto che una buona stampa è quello che servirebbe a far diventare plastiche e tridimensionali pure le foto fatte con lo zoometto buio di serie delle Af plasticose (forse no, ma con un ottica che abbia raggiunto il limite della decenza, sì ).
Leggo "apertura delle ombre" come conseguenza di un diaframma mal tarato, o trattamento antiriflesso poco efficiente o peggio vetro scarso. Chi lo vede come un pregio secondo me non sa stampare perché saranno pure più aperte, ma sono anche meno contrastate e se cascano pure sul piede che va a cadere sulla spalla della carta il risultato è un impastamento odioso che fa penare assai per correggerlo, se ci si riesce. Per me il pregio è un contrasto elevato e una pellicola con l'antivelo più efficiente possibile.
Morbidezza dei toni... non so bene, però mi fa pensare ad alta definizione e micro-contrasto non troppo elevato. Rimango convintissimo però che sia al 99% questione di pellicola, trattamento e catena di stampa. Una T-max 100, per esempio, potrebbe avere queste caratteristiche, una Acros meno.
Ho stampato tanto e visto roba uscire da un'infinità di ottiche diverse e ovviamente la differenza tra le ottiche esiste ed alle volte è particolarmente evidente. A malincuore ammetto anche che mi pare di riconoscere certe ottiche e che non troppo raramente ci piglio.
In passato ho anche fatto test in batteria di diversi esemplari della stessa ottica per trovare la meglio e spesso ho trovato una visibile variazione tra esemplari, credo (spero) sia meno frequente in certe ottiche blasonate anche se ho visto esemplari di ottiche famosissime e costosissime che non andavano bene per niente.
Comunque interpreto "tridimensionalità" (un paradosso su una immagine bidimensionale) come l'effetto che viene fuori tra piano a fuoco e resa dello sfocato in certe condizioni. Non credo che plasticità sia qualcosa di diverso. Chi ne parla raramente lo vede, comunque. Ho visto oggi dei notturni scattati a mano libera col summilux tutto aperto e avevano delle caratteristiche che potrebbero avere anche quei nomi, ma le stampe (30x40) erano abbastanza buone e infatti sono convinto che una buona stampa è quello che servirebbe a far diventare plastiche e tridimensionali pure le foto fatte con lo zoometto buio di serie delle Af plasticose (forse no, ma con un ottica che abbia raggiunto il limite della decenza, sì ).
Leggo "apertura delle ombre" come conseguenza di un diaframma mal tarato, o trattamento antiriflesso poco efficiente o peggio vetro scarso. Chi lo vede come un pregio secondo me non sa stampare perché saranno pure più aperte, ma sono anche meno contrastate e se cascano pure sul piede che va a cadere sulla spalla della carta il risultato è un impastamento odioso che fa penare assai per correggerlo, se ci si riesce. Per me il pregio è un contrasto elevato e una pellicola con l'antivelo più efficiente possibile.
Morbidezza dei toni... non so bene, però mi fa pensare ad alta definizione e micro-contrasto non troppo elevato. Rimango convintissimo però che sia al 99% questione di pellicola, trattamento e catena di stampa. Una T-max 100, per esempio, potrebbe avere queste caratteristiche, una Acros meno.
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Re: Vorrei capire
Aggiungo che trovo abbastanza detestabile quando questi termini assolutamente non tecnici e dal significato molto opinabile vengono usati da persone che conoscono bene l'ottica fotografica per aumentare l'aura mistica di certi oggetti.
- Pierpaolo B
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Re: Vorrei capire
Non so cosa tu (chromemax) ti trovi tra le mani o che strumenti voglia usare per misurare ciò che citi.
Comunque proprio oggi mi sono divertito a stampare diversi negativi provinati le settimane scorse. Sono rimasto ammirato dalla costante croccantezza dei negativi Hasselblad..... meravigliato dall'ariosità delle riprese con il Sonnar 150 e 250.... il graffio del 60.... i ritratti a TA del 150.... aperti e plastici.
Che dire poi delle riprese con Rolleiflex.... meno graffianti ma inconfondibili soprattutto se a diaframmi aperti. Rolleiflex sul colore ha una voce particolare ben visibile su diapositive.
Negativi Leica che tengono un 30x40 senza battere ciglio.... sono rari i 30x40 da piccolo formato che tengono..... ma un ritratto con il Nano..... o uno scatto ravvicinato con il 35 Summicron a TA hanno un carattere che sovrasta l'ingrandimento spinto.
Cosa vuol dire plasticità? Usa un Nano o un Sonnar a TA
Cosa vuol dire morbidezza dei toni? Usa una Rolleiflex 2.8
La suggestione.
La suggestione.
La suggestione.
La suggestione.
La suggestione.
La suggestione.
Sono anni che mi faccio suggestionare quando proietto diapositive... da queste escono proprio gli odori dello ottiche utilizzate.
Non sono freddo e non so essere freddo come Andrea..... non cerco spiegazione agli odori ma quando sento un profumo lo interpreto come profumo e lo so discernere dalla puzza.
Comunque Diego ritieniti fortunato perchè il non sentir le puzze consente di maneggiare robi che altrimenti troveresti sgradevoli
PS: anticipo la risposta a ciò che scriverà Nicola.....
si, le belle foto si fanno anche con le scatole da scarpe... ma io non faccio belle foto... mi diverto a far foto ;-)
Forza, fatemi nero....
...Ce n'è per tutti
Comunque proprio oggi mi sono divertito a stampare diversi negativi provinati le settimane scorse. Sono rimasto ammirato dalla costante croccantezza dei negativi Hasselblad..... meravigliato dall'ariosità delle riprese con il Sonnar 150 e 250.... il graffio del 60.... i ritratti a TA del 150.... aperti e plastici.
Che dire poi delle riprese con Rolleiflex.... meno graffianti ma inconfondibili soprattutto se a diaframmi aperti. Rolleiflex sul colore ha una voce particolare ben visibile su diapositive.
Negativi Leica che tengono un 30x40 senza battere ciglio.... sono rari i 30x40 da piccolo formato che tengono..... ma un ritratto con il Nano..... o uno scatto ravvicinato con il 35 Summicron a TA hanno un carattere che sovrasta l'ingrandimento spinto.
Cosa vuol dire plasticità? Usa un Nano o un Sonnar a TA
Cosa vuol dire morbidezza dei toni? Usa una Rolleiflex 2.8
La suggestione.
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Sono anni che mi faccio suggestionare quando proietto diapositive... da queste escono proprio gli odori dello ottiche utilizzate.
Non sono freddo e non so essere freddo come Andrea..... non cerco spiegazione agli odori ma quando sento un profumo lo interpreto come profumo e lo so discernere dalla puzza.
Comunque Diego ritieniti fortunato perchè il non sentir le puzze consente di maneggiare robi che altrimenti troveresti sgradevoli
PS: anticipo la risposta a ciò che scriverà Nicola.....
si, le belle foto si fanno anche con le scatole da scarpe... ma io non faccio belle foto... mi diverto a far foto ;-)
Forza, fatemi nero....
...Ce n'è per tutti
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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