Salve,
nei giorni scorsi ero con la famiglia dai miei suoceri, in Svizzera. Il 1° Gennaio, con mia moglie sono andato a Chiasso al Max-Museo Uno spazio espositivo moderno e funzionale, a visitare una bella mostra dedicata a Werner Bischof: erano esposte numerosissime stampe d'epoca, documenti e pubblicazioni, dedicate al famoso fotografo svizzero.
La mostra chiuderà domenica 11 gennaio: c'è quindi ancora una settimana per non perdere un evento molto interessante.
A presto,
E.L.
Werner Bischof a Chiasso (CH)
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Werner Bischof a Chiasso (CH)
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
grazie della segnalazione, A.
Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
rinnovo il mio ringraziamento a E.L. dopo avere fatto un salto ieri a visitare una mostra che definirei una chicca imperdibile.
vedrò di scriverci due righe ma vi anticipo che la chiusura è prorogata al 18.
vedrò di scriverci due righe ma vi anticipo che la chiusura è prorogata al 18.
Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
...ecco qui :-)bafman ha scritto:vedrò di scriverci due righe
http://pensierifotografici.wordpress.co ... a-chiasso/
davvero interessante, foss'anche solo per una filologia "argentica"
Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
bell'articolo, mi ha fatto venire una voglia matta di vedere la mostra, ci vado sabato!! grazie a entrambi per la segnalazione/recensionebafman ha scritto:...ecco qui :-)bafman ha scritto:vedrò di scriverci due righe
http://pensierifotografici.wordpress.co ... a-chiasso/
davvero interessante, foss'anche solo per una filologia "argentica"

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Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
Alberto mi confermi il 18 come ultimo giorno? Vorrei andarci sabato 17 ma sul sito non vi è traccia della proroga della mostra.bafman ha scritto:...ma vi anticipo che la chiusura è prorogata al 18.
Grazie
Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
ecco il comunicato stampa, Diego
(da qui leggo tra l`altro che domenica 11 alle 10am è prevista la visita guidata con la Ossanna Cavadini, che citavo, e ve la consiglierei sopra tutto)
quando ci andate fate attenzione al colore delle cornici, è il "codice" che hanno usato per differenziare al volo le vintage dalle postume e dalle Mangum (che poi queste son quasi tutti lenzuoli 70x90 e non vi potete sbagliare). I cartellini sono comunque esplicativi.
ciao
(da qui leggo tra l`altro che domenica 11 alle 10am è prevista la visita guidata con la Ossanna Cavadini, che citavo, e ve la consiglierei sopra tutto)
quando ci andate fate attenzione al colore delle cornici, è il "codice" che hanno usato per differenziare al volo le vintage dalle postume e dalle Mangum (che poi queste son quasi tutti lenzuoli 70x90 e non vi potete sbagliare). I cartellini sono comunque esplicativi.
ciao
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Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
Anche se questo post è abbastanza inutile, dato che la mostra chiuderà domani, devo dire che mi è proprio piaciuta; curata bene (non solo nel senso esteriore ma proprio nella scelta espositiva) si sforza di svelare a tutto tondo l'uomo e non il fotografo --è troppo facile cadere nella retorica del "marchio" Magnum--.
Come tutte le cose che mi sono piaciute e trovo fatte bene, tendo a sottolinearne i difetti più che i pregi, proprio perché il buono è tanto e ben visibile
Come al solito la prima nota dolente è la visione; foto sottovetro in uno spazio illuminato a luce diffusa, la situazione peggiore per i riflessi, anche se la cosa non è stata drammatica come in altre mostre, ma il riflesso dell'ambiente circostante infastidiva un po'.
Ho apprezzato veramente tanto tanto l'idea di presentare anche stampe "vintage" imho molto più belle di quelle "d'agenzia". Devo essere sincero, a me questo timbro da reportage, che tanto piace anche oggi, con stampe che graffiano, eccessive, sempre un po' sopra le righe per attirare l'attenzione, con la grana in bella vista e le mascherature scostumate mi ha proprio stufato (ed è il motivo per cui non posso più guardare Salgado); sono immagini che vogliono essere comunicativamente ipertrofiche, obese, con troppi grassi aggiunti e troppo glutammato; basta! Ho voglia solo di un pomodoro così com'è, maturo e appena staccato dalla pianta; è molto molto più buono, il sapore non stordisce la sinapsi ma si incolla al talamo e non ti lascia più. Peccato che all'inizio della mostra non ho trovato nessuna indicazione che dicesse che il colore delle cornici differenzia le diverse tipologie di stampe, ma forse è stata una mia svista.
Molto interessante il reportage sul campo dei profughi italiani di Chiasso che racconta una piccola pagina poco conosciuta dell'ultimo conflitto mondiale; ma se dapprima ho trovato curiosi i primi cartellini che accompagnavano le foto, alla fine della sala ho sentito un vero e proprio leggero fastidio nella continua reiterazione della nazionalità dei soggetti ripresi, (bambino italiano..., bambina italiana..., donne italiane... uomo italiano..., italiani..., ecc, per ogni singola foto esposta sul tema); nei cartellini delle altre fotografie non c'era altrettanta attenzione antropologica e geografica per i soggetti ripresi nelle diverse zone del mondo.
Peccato anche la mancanza di un catalogo o libro della mostra, "in stampa..." mi ha assicurato un'addetta, "...ma più avanti". L'utlima nota, positiva, il prezzo d'ingresso, che non è stato adeguato al recentissimo esagerato apprezzamento del franco svizzero rispetto all'euro
Come tutte le cose che mi sono piaciute e trovo fatte bene, tendo a sottolinearne i difetti più che i pregi, proprio perché il buono è tanto e ben visibile

Come al solito la prima nota dolente è la visione; foto sottovetro in uno spazio illuminato a luce diffusa, la situazione peggiore per i riflessi, anche se la cosa non è stata drammatica come in altre mostre, ma il riflesso dell'ambiente circostante infastidiva un po'.
Ho apprezzato veramente tanto tanto l'idea di presentare anche stampe "vintage" imho molto più belle di quelle "d'agenzia". Devo essere sincero, a me questo timbro da reportage, che tanto piace anche oggi, con stampe che graffiano, eccessive, sempre un po' sopra le righe per attirare l'attenzione, con la grana in bella vista e le mascherature scostumate mi ha proprio stufato (ed è il motivo per cui non posso più guardare Salgado); sono immagini che vogliono essere comunicativamente ipertrofiche, obese, con troppi grassi aggiunti e troppo glutammato; basta! Ho voglia solo di un pomodoro così com'è, maturo e appena staccato dalla pianta; è molto molto più buono, il sapore non stordisce la sinapsi ma si incolla al talamo e non ti lascia più. Peccato che all'inizio della mostra non ho trovato nessuna indicazione che dicesse che il colore delle cornici differenzia le diverse tipologie di stampe, ma forse è stata una mia svista.
Molto interessante il reportage sul campo dei profughi italiani di Chiasso che racconta una piccola pagina poco conosciuta dell'ultimo conflitto mondiale; ma se dapprima ho trovato curiosi i primi cartellini che accompagnavano le foto, alla fine della sala ho sentito un vero e proprio leggero fastidio nella continua reiterazione della nazionalità dei soggetti ripresi, (bambino italiano..., bambina italiana..., donne italiane... uomo italiano..., italiani..., ecc, per ogni singola foto esposta sul tema); nei cartellini delle altre fotografie non c'era altrettanta attenzione antropologica e geografica per i soggetti ripresi nelle diverse zone del mondo.
Peccato anche la mancanza di un catalogo o libro della mostra, "in stampa..." mi ha assicurato un'addetta, "...ma più avanti". L'utlima nota, positiva, il prezzo d'ingresso, che non è stato adeguato al recentissimo esagerato apprezzamento del franco svizzero rispetto all'euro

Re: Werner Bischof a Chiasso (CH)
Le foto di Bischof mi hanno sempre toccato in modo particolare. Mi dispiace molto non esser potuto andare alla mostra. Nel tuo bell'articolo, Alberto, accenni all'accostamento espositivo che mostra la differenza fra le stampe curate da lui e quelle successive (degli stessi fotogrammi, intuisco) in cui si ravvisano nuovi orientamenti estetici della Magnum. Sono molto curioso: in che cosa, se si può sapere, differiscono gli "stili" delle stampe? Non sono riuscito a capire...bafman ha scritto:...ecco qui :-)
http://pensierifotografici.wordpress.co ... a-chiasso/
davvero interessante, foss'anche solo per una filologia "argentica"

