Work in progress, il dizionario di sangugòl traduce così: " lavoro che si caratterizza per il perpetuo apporto di dati sopraggiunti e di esperienze sempre nuove".
Un po' quello che mi ha chiesto un ragazzo l'altro giorno mentre inquadravo un vicoletto a Santo Stefano di Sessanio: "Fotocamera a nastro?"
"Sì", ho risposto, "fotocamera a nastro senza dati digitali sopraggiunti, in cerca però di esperienze sempre nuove..."
La fotocamera in questione è rimarchiata Porst (grossa catena di distribuzione della Germania capitalista negli anni antecedenti il crollo del Muro), in quanto i Crucchi non amavano portare appese al collo fotocamere giapponesi. E così le mascheravano con un nome nuovo, come fossero tedesche di Germania. E nemmeno tolleravano l'invasione di Praktica che producevano i cugini comunisti. Ecco perché esisteva il muro.
Oggi che il muro è caduto grazie all'acquisizione di nuove esperienze, quanto scritto sopra non ci azzecca con le immagini che seguono, coda del rullino iniziato a Santo Stefano, work in progress...
work in progress
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