Buon pomeriggio a tutti.
Grazie soprattutto ai begli spunti degli amici del forum mi sono cimentato anch'io in una piccola realizzazione domestica.
Questo post è solo di introduzione: foto, schemi e descrizione sono tutti nel pdf allegato.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Ciao a tutti
...Yet another enlarger led head...
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...Yet another enlarger led head...
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Re: ...Yet another enlarger led head...
Mi piace molto per l'eleganza del pensiero che ha ispirato l'efficace semplicità del progetto.
Per me bravissimo.
La taratura per l'IsoR (e mettici pure la parità di tono a scelta tra chiaro e scuro e un monitoraggio closed loop della luce) è tosta però. Ma la cosa davvero frustrante non è tanto la difficoltà di implementazione, ma che la taratura purtroppo è voltatile (tra lotto e lotto c'è differenza e conta pure l'invecchiamento della carta).
Alla fine per rimanere fedeli allo spirito del progetto mi sembra più coerente utilizzare un comando semplice, con fader, e percentuali ripetibili.
Per me bravissimo.
La taratura per l'IsoR (e mettici pure la parità di tono a scelta tra chiaro e scuro e un monitoraggio closed loop della luce) è tosta però. Ma la cosa davvero frustrante non è tanto la difficoltà di implementazione, ma che la taratura purtroppo è voltatile (tra lotto e lotto c'è differenza e conta pure l'invecchiamento della carta).
Alla fine per rimanere fedeli allo spirito del progetto mi sembra più coerente utilizzare un comando semplice, con fader, e percentuali ripetibili.
Re: ...Yet another enlarger led head...
Complimenti, sono un poco a digiuno di elettronica ma questa idee sono sempre da riconoscere.
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Re: ...Yet another enlarger led head...
Riprendo l'elogio della semplicità.
Ho usato e capito Ilford 500H, Durst Multigraph, Durst VLS (varie), Zone VI vc, Oriental-ZBE VC-CLS.
La ZBE e il Multigraph sono programmabili e lavorano closed-loop.
Alla fine quelle con cui è piacevole lavorare sono la Durst VLS e la Zone VI. Semplici e logiche, senza "semplificazioni" elletroniche che alla fine ottengono il risultato opposto di quello speratoe: complicano e non semplificano.
Ho usato e capito Ilford 500H, Durst Multigraph, Durst VLS (varie), Zone VI vc, Oriental-ZBE VC-CLS.
La ZBE e il Multigraph sono programmabili e lavorano closed-loop.
Alla fine quelle con cui è piacevole lavorare sono la Durst VLS e la Zone VI. Semplici e logiche, senza "semplificazioni" elletroniche che alla fine ottengono il risultato opposto di quello speratoe: complicano e non semplificano.
Re: ...Yet another enlarger led head...
Un giorno vorrei realizzare anch'io qualcosa del genere, ma non ho capito come si fa ad abbinare la quantità di luce blu/verde ad un determinato grado di contrasto.
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Re: ...Yet another enlarger led head...
Potresti specificare meglio la domanda?
Re: ...Yet another enlarger led head...
A quanto ho capito, miscelando la quantità di luce verde e luce blu ottengo un certo grado di contrasto. Solo verde contrasto basso e solo blu contrasto alto. Ma come faccio a determinare quanto di verde e quanto di blu mi occorrono per stampare con un grado 2 o con un grado 3?
Re: ...Yet another enlarger led head...
Se vuoi avere una corrispondenza numerica tra i due sistemi devi fare le prove di confronto. Ad esempio se hai fatto i test della pellicola e ti sei stampato un regolo coi vari filtri ilford, stampi gli stessi regoli con la nuova testa led. Troverai delle coppie di valori di blu e verde che daranno un regolo uguale a quello ottenuto coi filtri. Per fare così devi fissare un parametro che è la potenza totale: il mix di verde e blu deve variare in modo che la somma delle due intensità sia costante.
Se vuoi liberarti da questa corrispondenza numerica, semplicemente te ne freghi: tutto verde lo chiami 0, tutto blu lo chiami quanto vuoi (per esempio 5) e tutte le gradazioni intermedie saranno proporzionali.
Se vuoi liberarti da questa corrispondenza numerica, semplicemente te ne freghi: tutto verde lo chiami 0, tutto blu lo chiami quanto vuoi (per esempio 5) e tutte le gradazioni intermedie saranno proporzionali.
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Re: ...Yet another enlarger led head...
Il grado è il numero del filtro NON il contrasto che ottieni.
Basta cambiare carta o ingranditore e a parità di filtro il contrasto ottenuto è diverso.
La variazione di un sistema siffatto è continua, quello che serve è solo fissare dei punti per avere ripetibilità, non serve invece avere corrispondenze con altri sistemi.
Casomai può aver senso, una volta verificati gli IsoR che si ottengono con tutto verde, tutto blu, dividere l'intervallo in step comodi da ricordare e poi trovare il dosaggio che occorre, ma questo va un po' oltre, perché varrebbe per una carta e allora servirebbe calibrarlo, ma si rientra nelle cose complicate.
Basta cambiare carta o ingranditore e a parità di filtro il contrasto ottenuto è diverso.
La variazione di un sistema siffatto è continua, quello che serve è solo fissare dei punti per avere ripetibilità, non serve invece avere corrispondenze con altri sistemi.
Casomai può aver senso, una volta verificati gli IsoR che si ottengono con tutto verde, tutto blu, dividere l'intervallo in step comodi da ricordare e poi trovare il dosaggio che occorre, ma questo va un po' oltre, perché varrebbe per una carta e allora servirebbe calibrarlo, ma si rientra nelle cose complicate.
- luciano.xxk
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Re: ...Yet another enlarger led head...
La risposta di Andrea, ma anche quella di Valerio, dicono quasi tutto.
Aggiungo solo qualche considerazione relativa solo alla mia specifica realizzazione.
1) Nel mio pdf scrivevo "Da un alimentatore stabilizzato che ho disponibile, viene prelevata una tensione compresa tra 9 e 11 V; ciò dipende dalle caratteristiche tecniche dei led che ho approvvigionato"
Ciò introduce un possibile grado di variabilità: alimentare tutto il sistema ad una tensione maggiore aumenta la luminosità (e come effetto collaterale non gradito aumenta poi il calore da dissipare posteriormente); teoricamente ciò non dovrebbe avere effetti rilevanti sul contrasto, perché i led blue e verdi dovrebbero aumentare l'emissione in modo equivalente, ma non mi sento di garantirlo; la curva di emissione spettrale dei due tipi di led potrebbe infatti essere in qualche misura funzione della tensione di alimentazione o - più probabilmente - non è affatto garantito che l'incremento percentuale di quantità di emissione all'aumentare della tensione sia uguale tra le due tipologie; in generale dunque sarebbe saggio fissare questo parametro una volta per tutte, utilizzando un alimentatore stabilizzato a tensione fissa, e non regolabile come nel mio caso; è uno degli upgrade che mi riservo di applicare successivamente.
2) Sempre dal pdf: (di PWM diriver) "...ne ho realizzati due uguali, per regolare separatamente la luminosità dei led “royal-blue” e “green”, ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio aggiungere, sull’uscita del primo, un BJT (un semplice 2N2222), in modo da ottenere un’uscita negata, e pilotare il verde in modo complementare al blu, ottenendo di fatto, un fader cromatico"
Questo punto è rilevante: la prima soluzione (regolazione separata del blu e del verde) sembra più semplice, ma rende poi meno intuitiva la replica di un certo grado di contrasto: per intendersi: 30% di verde e 20% di blue, sarebbe equivalente a 60% di verde e 40% di blue al netto della maggiore luminosità complessiva? Temo di no.
Dunque la seconda soluzione, che pilota una delle due famiglie di led con il negato dell'altra consente di avere un solo punto di regolazione, e - per la finalità della replicabilità del contrasto, credo sia decisamente da preferirsi; se qualcuno decidesse di cimentarsi, la suggerirei senz'altro (tra l'altro è anche meno brigosa come cablaggi).
3) Se la regolazione fosse stata fatta tramite arduino, o altro sistema digitale, la quantizzazione verde / blue è perfettamente replicabile; con una realizzazione analogica, la precisione resta affidata al corretto posizionamento di un potenziometro, magari con una scala graduata posta intorno alla manopola; è evidente che risoluzione e ripetitività diminuiscono; è il motivo per cui ho aggiunto i microamperometri di lettura, che dovrebbero migliorare sensibilmente la ripetitività; aggiungo che un'altra soluzione che avevo valutato (ma poi scartato per le maggiori complessità circuitali e meccaniche ) potrebbe essere quella di sostituire il potenziometro con batterie di resistenze fisse selezionabili tramite un commutatore multi-posizione, lasciando magari la possibilità di inserire un solo potenziometro di valore minore, in serie o parallelo alle resistenze fisse, per taratura fine ed interpolazione dei gradi di contrasto fissi ottenibili tramite le resistenze.
Al momento attuale, comunque, quando metto "tutto verde", il secondo micro amperometro segna circa il 5% della sua scala angolare, quando metto tutto blu, segna il 90%.
Prossimi passi: tornando dunque a quanto suggerisce Andrea penso di procedere come segue:
- Fissare la tensione di alimentazione a 10V (vedi punto 1)
- fare alcune stampe della step wedge stouffer a - diciamo - 5/20/40/60/80/90 % della scala
- valutare che contrasti saltano fuori (argomento da approfondire, ma diciamo subito che - se non ci contenta di una valutazione visiva - servirebbe un densitometro a riflessione o almeno qualche suo surrogato)
- costruire una tabella di correlazione tra lettura del visore e gradi isoR ottenibili (valida per la specifica carta usata in prova, ma insomma abbastanza orientativa anche in termini generali)
- Magari, ma non obbligatoriamente, sostituire la scala dello strumento con una che riporti già i gradi isoR di cui sopra
Aggiungo solo qualche considerazione relativa solo alla mia specifica realizzazione.
1) Nel mio pdf scrivevo "Da un alimentatore stabilizzato che ho disponibile, viene prelevata una tensione compresa tra 9 e 11 V; ciò dipende dalle caratteristiche tecniche dei led che ho approvvigionato"
Ciò introduce un possibile grado di variabilità: alimentare tutto il sistema ad una tensione maggiore aumenta la luminosità (e come effetto collaterale non gradito aumenta poi il calore da dissipare posteriormente); teoricamente ciò non dovrebbe avere effetti rilevanti sul contrasto, perché i led blue e verdi dovrebbero aumentare l'emissione in modo equivalente, ma non mi sento di garantirlo; la curva di emissione spettrale dei due tipi di led potrebbe infatti essere in qualche misura funzione della tensione di alimentazione o - più probabilmente - non è affatto garantito che l'incremento percentuale di quantità di emissione all'aumentare della tensione sia uguale tra le due tipologie; in generale dunque sarebbe saggio fissare questo parametro una volta per tutte, utilizzando un alimentatore stabilizzato a tensione fissa, e non regolabile come nel mio caso; è uno degli upgrade che mi riservo di applicare successivamente.
2) Sempre dal pdf: (di PWM diriver) "...ne ho realizzati due uguali, per regolare separatamente la luminosità dei led “royal-blue” e “green”, ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio aggiungere, sull’uscita del primo, un BJT (un semplice 2N2222), in modo da ottenere un’uscita negata, e pilotare il verde in modo complementare al blu, ottenendo di fatto, un fader cromatico"
Questo punto è rilevante: la prima soluzione (regolazione separata del blu e del verde) sembra più semplice, ma rende poi meno intuitiva la replica di un certo grado di contrasto: per intendersi: 30% di verde e 20% di blue, sarebbe equivalente a 60% di verde e 40% di blue al netto della maggiore luminosità complessiva? Temo di no.
Dunque la seconda soluzione, che pilota una delle due famiglie di led con il negato dell'altra consente di avere un solo punto di regolazione, e - per la finalità della replicabilità del contrasto, credo sia decisamente da preferirsi; se qualcuno decidesse di cimentarsi, la suggerirei senz'altro (tra l'altro è anche meno brigosa come cablaggi).
3) Se la regolazione fosse stata fatta tramite arduino, o altro sistema digitale, la quantizzazione verde / blue è perfettamente replicabile; con una realizzazione analogica, la precisione resta affidata al corretto posizionamento di un potenziometro, magari con una scala graduata posta intorno alla manopola; è evidente che risoluzione e ripetitività diminuiscono; è il motivo per cui ho aggiunto i microamperometri di lettura, che dovrebbero migliorare sensibilmente la ripetitività; aggiungo che un'altra soluzione che avevo valutato (ma poi scartato per le maggiori complessità circuitali e meccaniche ) potrebbe essere quella di sostituire il potenziometro con batterie di resistenze fisse selezionabili tramite un commutatore multi-posizione, lasciando magari la possibilità di inserire un solo potenziometro di valore minore, in serie o parallelo alle resistenze fisse, per taratura fine ed interpolazione dei gradi di contrasto fissi ottenibili tramite le resistenze.
Al momento attuale, comunque, quando metto "tutto verde", il secondo micro amperometro segna circa il 5% della sua scala angolare, quando metto tutto blu, segna il 90%.
Prossimi passi: tornando dunque a quanto suggerisce Andrea penso di procedere come segue:
- Fissare la tensione di alimentazione a 10V (vedi punto 1)
- fare alcune stampe della step wedge stouffer a - diciamo - 5/20/40/60/80/90 % della scala
- valutare che contrasti saltano fuori (argomento da approfondire, ma diciamo subito che - se non ci contenta di una valutazione visiva - servirebbe un densitometro a riflessione o almeno qualche suo surrogato)
- costruire una tabella di correlazione tra lettura del visore e gradi isoR ottenibili (valida per la specifica carta usata in prova, ma insomma abbastanza orientativa anche in termini generali)
- Magari, ma non obbligatoriamente, sostituire la scala dello strumento con una che riporti già i gradi isoR di cui sopra
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