Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

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Elmar Lang
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Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Salve,

è noto che amo usare le fotocamere dell'Est Europeo e che di esse sono un po' il difensore d'ufficio.

L'altra mia passione, sono le fotocamere Zeiss Ikon, in particolare le Contax a telemetro e la Contarex.

Varie ragioni, nessuna divertente, mi tengono lontano dalle passeggiate per scattare foto; allora val la pena impegnare il tempo leggendo e cercando letteratura sull'argomento. Tolti gli incontournables, ovvero i bei volumi di cui è co-autore Pierpaolo sulla Contarex e sulla storia e prodotti Zeiss (questo, in due preziose edizioni) e l'opera di H.J. Kuc, mi diverte trovare cataloghi, brochures pubblicitarie, libretti d'istruzione, ecc.: la loro lettura è sempre istruttiva ed affascinante.

Qualche giorno fa, ho acquistato un pacchetto di bel materiale cartaceo Zeiss in lingua italiana, tra cui i bei libriccini a colori sulla Contarex (uno sulla Ciclope, ed uno sulla Super e Super Electronic): interessantissimo leggere la prosa di quegli anni (nemmeno poi lontani... ma com'è cambiata la lingua italiana!) e le ragioni con cui la casa Zeiss spiegava come la sua Contarex fosse il meglio in assoluto.
Nel bel volumetto ad album che pubblicizzava la Contarex Ciclope, l'autore afferma: "Essa è una macchina fuori dal comune, e nello stesso tempo è la dimostrazione più alta dell'efficienza di una Casa, che da decenni detiene una posizione d'avanguardia nella storia della fotografia. Chi acquista una Contarex, diventa possessore di una macchina che anticipa di parecchio il futuro.".
Di tono meno enfatico, è il volumetto sulle nuove Contarex, ove riguardo la oggi rara Contarex Professional, dicono: "... apparecchio particolarmente adatto ai professionisti che possono fare a meno dell'esposimetro. E' comunque interessante anche per dilettanti che intendono sfruttare il corredo CONTAREX e risparmiare qualcosa sul prezzo.". Dilettanti che dovevano essere invero benestanti...
E via così, comprensibilmente glorificando il loro capolavoro (mentre in Giappone si gettavano le definitive basi per una vittoria totale nella "guerra" della foto-ottica).

Ma dei vari libretti che ho acquistato, uno che forse era il meno appariscente, una volta a casa, mi ha poi colpito più di tutti: un listino prezzi. Copertina rossa plastificata, con logo Zeiss Ikon nel mezzo. In basso, "CATALOGO LISTINO APRILE 1972". E' il catalogo della rappresentanza italiana, la "Carl Zeiss Srl" di Milano.
All'interno, impresso in oro il simbolo del "Mercurio d'Oro - Oscar del Commercio" per il 1968.

Ed ecco come inizia l'introduzione:
"Abbiamo il piacere di mettere a vostra disposizione il
nuovo catalogo-listino che sostituisce i precedenti e che
comprende le ultime novità.

E' questo l'ultimo listino ZEISS IKON di articoli Foto-Cine
che sarà pubblicato, a chiusura di un glorioso capitolo
nella storia della fotografia. Esso potrà costituire un pre-
zioso ricordo. Le copie sono pertanto numerate.
".

Ed avanti così, certi che la preferenza del pubblico andrà a loro, offrendo la massima collaborazione (cito) per l'ambita preferenza, bla bla bla. Insomma, in quattro righe -e nel loro nuovo listino- la Zeiss annuncia la sua uscita dal mercato delle fotocamere (uscita che sappiamo, fu anche travagliata).

Insomma, era in atto il disastro, e questi pubblicano l'ultimo catalogo... in una preziosa edizione numerata!

Comunque, i cataloghi-listini sono sempre interessanti, piccoli dettagli d'epoche passate.

Ad esempio, vediamo che la Contarex Super con Planar 2/50, costava 643.000 Lire (da aggiungerne altre 25.000 se la si voleva di color nero); la Super Electronic, sempre col Planar da 50mm. ne costava 748.000 (e le solite 25.000 in più, per averla nera); curiosamente, la oggi ambita Hologon Ultrawide, costava un po' meno, ovvero 589.000 Lire (cui aggiungerne altre 56.500 per l'indispensabile filtro digradante); per la Super Electronic, il comodo accessorio "Tele-Sensor", che la trasformava in automatica a priorità di diaframmi, costava 67.000 Lire, cui aggiungerne altre 37.500 per avere il comodo quadrante disinseribile, per conoscere il tempo di posa scelto dalla fotocamera. Per le ottiche... insomma, roba da emiri arabi: dalle "poche" 79.500 Lire per il Tessar 2,8/50 alle 498.000 per l'"Olympia-Sonnar" 2,8/180 e, per non spaventarci troppo, un asettico "a richiesta" per i Mirotar 4,5/500 e 5,6/1000.

Per restare su un piano più amatoriale, la peraltro fortunata Contaflex (nella sua ultima versione "Super BC" o "S"), sarebbe costata ad un fotoamatore del 1972, la non trascurabile cifra di 211.000 Lire; 60.000 Lire per ogni dorso portapellicola intercambiabile (ed ovviamente, ce ne volevano almeno 2); il Pro-Tessar 35mm. 95.000; il Pro-Tessar 85mm. 98.000; il Pro-Tessar 115mm. 107.500 e, per gli appassionati di macrofoto, il Pro-Tessar "M", 72.000 Lire. Per chi sognava il "lungo-tele", il monoculare 8x30B richiedeva una spesa di 97.000 Lire. Insomma, chi avesse voluto farsi il corredo Contaflex, avrebbe dovuto metter da parte 800.500 Lire! Ed a quel tempo, mio papà, allora colonnello dell'Esercito, guadagnava attorno alle 150.000 lire al mese ed era uno stipendio di tutto rispetto...

Ora capisco perché quand'ero un ragazzino -nell'aprile del '72 avevo appena compiuto 14 anni- il negozio di fotografia che con mio papà frequentavo a Civitavecchia (Ottica-Foto Bruno: negozio fornitissimo e con un titolare gentile e competente) aveva costantemente la vetrina con davanti tante persone d'ogni età a sognare, fantasticare e, avendone il tempo, impegnare titolare e commesso a farsi mostrare apparecchi ed ottiche che con tutta probabilità, sarebbero rimaste solo un sogno.

Capisco che la manodopera tedesca costava cara, ma cosa avevano in testa alla Zeiss? Erano convinti che la loro azienda sarebbe durata mille anni almeno, solo perché loro erano, o almeno ritenevano di essere, i migliori?

Scusate il noioso e lungo intervento, ma oggi anche quassù in Trentino è caldissimo.

Buon fine settimana,

Enzo (E.L.)


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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da PIERPAOLO »

sulla mentalità di Zeiss Ikon e di anche Rollei (più aggressiva complessivamente e con prodotti a tutto campo) abbiamo spesso parlato, qui ho cercato di darne un'interpretazione quasi psicanalitica

http://www.nadir.it/ob-fot/CONTAX_CONTA ... ntarex.htm

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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Un bell'articolo, che credo centri perfettamente la questione.

E.L.
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da graic »

Bello l'intervento di E.L. e bellissimo, come al solito, l'articolo di Pierpaolo

Un piccolo appunto su Elmar Lang sul fatto che sopravvaluta (ma solo un poco) l'rraggiugibilità dei prodotti Zeiss Ikon in quegli anni, infatti penso che il riferimento allo stipendio di suo padre, ufficiale superiore, in queglli anni è errato. Io ricordo che nel '72 ero un "ignobile" sottotenente di complemento (di leva per intenderci) nell'Areonautica Militare e guadagnavo qualcosa di più.
Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Evidentemente ricordo male l'esatta retribuzione di mio papà. Controllerò a casa da mia madre (papà è mancato nel 2008), dove da qualche parte saranno sicuramente conservate alcune sue buste-paga "d'antan".

Ricordo che lui aveva la passione per tutto ciò che era Zeiss (dal Binoctem 7x50 che usava soprattutto per servizio), alla Contax-S che gli regalarono i suoi, quando fu ammesso alla Scuola di Guerra, nel '51. La Contarex gli sarebbe piaciuta tantissimo e se la guardava e riguardava... ma il pensiero di acquistarla allora a rate gli ripugnava.

Forse, la mia Zeiss-Leidenschaft, viene anche da ciò...
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da graic »

Come capisco quello che racconti.... io, in quegli anni, le Zeiss Ikon, mi limitavo a guardarle in vetrina, e impiegai la maggior parte del miei primi stipendi da ufficiale, per acquistare, usata, la mia prima Miranda, una Sensorex (tanto ero ancora figlio di famiglia) così mandai in pensione la Zenit 3M che usavo negli anni dell'Università
Saluti
Gianni


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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da PIERPAOLO »

tra parentesi la Miranda Sensorex, che ho pubblicato su Reflex nel 2008, era una macchina innovativa e quasi geniale, il vero punto debole erano le ottiche Soligor, francamente imparagonabili a quelle delle 3 principali case tedesche ( Zeiss, Leica e Voigtlander)

Pierpaolo

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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Al liceo, a metà anni '70, un compagno di classe aveva la Sensomat Miranda. Di buono aveva anche i mirini intercambiabili.

Era bravo in camera oscura, perciò anche dalle ottiche di quella macchina traeva spesso stampe molto belle.

Però allora tutti ammiravano chi usava la Nikkormat... ma io restavo fissato con le Zeiss... perciò avevo la Kiev-4A...
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da graic »

Le reflex Miranda, e in particolare la sensorex, erano (e sono) de3lle ottime reflex, in pratica si tratta dell'unico "sistema" completo (con mirini, accessori macro e altro, esposimetro di alta precisione) che poteva competere con la coppia Nikon/Exacta, dalla sua, su entrambe aveva l'estetica (sarà soggettivo ma la Sensorex sta alla Nikon F photomic come il principe sta al ranocchio). E' vero che le ottiche non erano all'altezza di Zeiss e neanche di Nikon (ma non erano neanche fondi di bottiglia, è appena il caso di ricordare gli Orion Supreme, che montati sulle reflex box Mirax non venivano disdegnati da Lieca e Contax)
In ogni caso un altro vantaggio delle Miranda era il bocchettone così enorme e il tiraggio così basso che ci si poteva attaccare qualsiasi cosa, io infatti all'epoca completai il mio corredo col Sonnar 135 e il Flektogon 20
Saluti
Gianni


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PIERPAOLO
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da PIERPAOLO »

oltre a Miranda il vero marchio sottostimato ma completo è stato Topcon, con apparecchi magnificamente costruiti ed ottiche di più che buona qualità: purtroppo la 'furbata' dell'innesto Exakta, per richiamare i possessori del sistema DDR alla lunga non ha pagato, ma l'ho utilizzato a lungo e devo dire che si trattava di un ottimo sistema, con ottiche anche in questo caso 'furbe' in quanto sempre abbastanza chiuse (tranne una) e pertanto dalla resa più che buona

Pierpaolo

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