Domanda a chi possiede il densitometro a riflessione

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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Andrea67c
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Domanda a chi possiede il densitometro a riflessione

Messaggio da Andrea67c »

Sto giocando con la step tablet, questi sono i giorni del basso contrasto.

Confrontando i miei test pseudonumerici (non avendo il densitometro) con le dichiarazioni ISO-R del produttore, ho avuto il sospetto che la densità di stampa di 0,04 sopra il bianco non esposto, che sarebbe il valore standard per definire la ID-min, sia un valore prudenziale rispetto alla risolvenza del nostro occhio.

Cioè, mi sono fatto l'idea che noi distinguiamo dal bianco puro di stampa anche densità più basse di 0,04 sopra il bianco puro.

Qualcuno (Diego, in primis) ha avuto modo di verificare o smentire questo dubbio?

Che poi questa densità bassissime (0,02-0,03) siano utilizzabili ai fini dell'espressività delle alte luci in stampa, è tutto da vedere....

Ciao!
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chromemax
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Re: Domanda a chi possiede il densitometro a riflessione

Messaggio da chromemax »

Il valore di 0.04 sopra B+V per la ID-Min (come anche il 90% della D-Max per il valore di ID-Max) derivano da una serie di studi percettivi e in quanto tali derivati da calcoli statistici su un campione di osservatori e sono stati assunti come valori di riferimento nelle standardizzazioni dei prodotti sensibili, quindi niente di più probabile che valori inferiori o superiori a quelli dati possono essere preferibili in alcune situazioni fotografiche o per arrivare a determinati risultati espressivi.
Gli studi percettivi sono utilzzatissimi, soprattutto in era digitale, per definire i limiti di compressione de segnali digitali senza incorrere in degradazioni dell'informazione inaccettabili per l'utilizzo che ci si propone e sicuramente per chi ha un occhio (o un orecchio) allenato e fine il valore "medio" di compressione risulta non solo ben visibile (o percepibile) ma spesso anche poco gradito.
Ritornando al nostro 0.04 c'è anche da prendere in considerazione il fatto che esso rappresenta il limite minimo per, mi si permetta la licertà, trasmettere un segnale con un livello di informazione ancora ben percepibile; sicuramente densità più basse possono essere percepibili ma è da vedere se un dettaglio che si modula tra le densità 0.015 e 0.035 (ipotesi con numeri a caso) è in grado di dare una sensazione di dettaglio oppure viene percepita solo come "matericità" e presenza.

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Andrea67c
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Re: Domanda a chi possiede il densitometro a riflessione

Messaggio da Andrea67c »

chromemax ha scritto:
25/03/2022, 19:30
sicuramente densità più basse possono essere percepibili ma è da vedere se un dettaglio che si modula tra le densità 0.015 e 0.035 (ipotesi con numeri a caso) è in grado di dare una sensazione di dettaglio oppure viene percepita solo come "matericità" e presenza.
Grazie delle considerazioni, Diego!

Proprio ciò che dici.... era quello che mi chiedevo... fatto sta che qui a casa ho avuto netta percezione che una carta a bassissimo contrasto ci dà l'impressione visiva di differenziare le densità alte (i neri) con scalini che ci sembrano ancora ben "scalinati". Mentre le densità basse (i bianchi) sembrano potersi suddividere in scalini pur sempre percettibili, ma sempre più vicini gli uni agli altri, sempre differenziabili gli uni dagli altri, come se potessimo pensare di suddividere l'altezza di tali scalini all'infinito. (Chissà se ho appena scritto qualcosa di comprensibile....)

Tanto più mi sono sembrate miracolose le stampe dei Buddha di M. Kenna, appena viste a Venezia, con una gestione dei neri che sembrava di essere davanti ad un pittore fiammingo, mentre i bianchi erano trattati in modo più netto, come si volessero evitare equivoci tonali nelle alte luci. In particolare c'era una stampa di un Buddha in pietra chiara su sfondo chiaro (una parete di museo). Tutta la stampa era ad occhio tra le zone 6 e 8 (max 8,5), con effetto di grande efficacia e chiarezza, apparentemente senza virtuosismi, quasi fosse una di quelle foto che i musei commissionano per poi vendere le cartoline o i cataloghi. Mentre invece, a guardare bene.... banalità a zero, abilità (e sensibilità) a mille.

Tanta maestria è impressionante, alta gioielleria dell'immagine. Solo i fiori di Mapplethorpe mi avevano impressionato così, prima d'ora. Ma purtroppo li ho visti tanto tempo fa, quando ancora non avevo mai messo sotto torchio una carta da stampa. Mi piacerebbe rivederli adesso, che ci capisco un pò di più.

Insomma, tutto per dire che la concomitanza di cotanta maestria di Kenna e dei miei pasticci casalinghi con la fomabron, mi hanno reso assai interessante la settimana, per dirla con un eufemismo.

Ciao!
A.

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