Ecco, le chiese danno questo problema ;-)
Nel weekend ho ritrovato quello scatto che avevo in mente all'inizio, da cui ho prodotto questo HDR.
Scusate i bit, in tutta la loro bruttezza, e' un copiaincolla a video di un crop dell'originale.
Interno senza illuminazione, i fari servono solo ad illuminare il passo, si vede dalle colonne che sono l'unico particolare ben esposto.
Illuminazione naturale poca, lontana e rivolta giustamente verso l'abside.
Parete di fondo in ombra parecchio chiusa, un soggetto e' l'organo e l'altro non e' la finestra in sé ma il suo sottile telaio che si staglia in pieno controluce nell'ora in cui il sole batte proprio li'.
Le pellicole con 10 stop di dinamica non credo siano sufficienti, ne ho usati 10 con questo HDR e ancora non bastano. Un negativo BN di questa scena credo sia instampabile senza interventi.
Inoltre, il fondo e' sottoesposto, l'organo meritava un paio di stop in piu' e la parete ha perso dettaglio. La finestra invece ne vorrebbe in meno, e nonostante lo sforzo il flare e' li'. E' una foto brutta, ma e' un ricordo.
Unica nota positiva: mi sono avvicinato abbastanza ai toni naturali della scena. Esponendo tutto correttamente forse avrei esagerato con effetti esasperati sui colori.
Da una passeggiata in compagnia ho quindi recuperato a malapena la scena da un frettoloso bracketing, viceversa su pellicola la chiamerei situazione complicata ;-)
Ora, parliamo di HDR analogico e ipotizziamo una stampa:
- Nel caso di mascheratura sotto l'ingranditore si ha la fortuna di una forma regolare della finestra.
- La tecnica proposta invece sarebbe ideale per mascherare sopra l'ingranditore il sottile dettaglio del telaio, ma mi permetterebbe di recuperare 2 stop piu' aperti sulla dinamica della pellicola? Il forte contrasto della finestra non brucerebbe il dettaglio? Che ora si pone 3 o 4 sopra se ben esposto.
Certo, sto confondendo la resa dinamica di digitale e pellicola, quei due scatti che in digitale sono uno quasi nero e uno completamente bruciato, su pellicola magari stanno agli estremi di un solo fotogramma.
Gli esempi dagli articoli linkati mi pare si riferiscano a modifiche di contrasto piu' limitate, col pregio di lavorare sul singolo particolare invece che su intere zone ma -quanto- ?
I grafici mostrano curve piu' raddrizzate sia su piede che spalla dei negativi con l'effetto delle maschere, a occhio 2 zone (o stop, e' quasi uguale).
Mi pare pero' che non contempli effetti combinati sulla setssa immagine, non si produce un film per smorzare ed uno per ravvivare da usare contemporaneamente, al massimo cita l'uso di mask + cambio contrasto carta, ma cio' -sposta- la dinamica dell'immagine, non la aumenta, o meglio la aumenta in una sola direzione.
Si occupa anche delle zone intermedie, le cita notando la presenza prevalente di grigi in stampa, cosa che sarebbe ancora piu' evidenziata da uno sviluppo pellicola morbido necessario per scene cosi' estese in alto.
Quindi in scene come quella dell'esempio resta necessario combinare piu' tecniche di mascheratura, cartoncino per le luci e interpositivo per le ombre.
Tanto lavoro... se non sono proprio costretto da una questione di principio rimetto la pellicola in borsa e con la digitale sistemo poi al pc.
Se invece sei un professionista ed hai un cliente che vuole argento dall'inizio alla fine, avvisato del costo, se gli sta bene son contenti tutti.
La mia impressione, eh.
Nicola