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Preferisco rimanere sul pratico ed utilizzerò un esempio, la foto che allego è stata sviluppata con un basso indice di contrasto 0,4 perché verrà poi stampata con un ingranditore a condensatore. La pellicola è una tmax 400 esposta a 200 ISO. Non l’ho ancora stampata ma la scansione non mi sembra così male, tu che ne dici ? Poi magari una volta su carta farò il confronto ma intanto per condividerla direi che
funziona.
Preferisco rimanere sul pratico ed utilizzerò un esempio, la foto che allego è stata sviluppata con un basso indice di contrasto 0,4 perché verrà poi stampata con un ingranditore a condensatore. La pellicola è una tmax 400 esposta a 200 ISO. Non l’ho ancora stampata ma la scansione non mi sembra così male, tu che ne dici ? Poi magari una volta su carta farò il confronto ma intanto per condividerla direi che
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Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Ma siccome lo scanner ha una risposta completamente diversa dalla carta la stampa non ti verrà mai uguale, pertanto hai condiviso qualcos’altro.
Ti dico, è già molto difficile scansionare una stampa in maniera fedele (anche perché fedele a chi? Al tuo monitor o a quello destinatario della scansione?)
Perché si fanno i cataloghi delle mostre fotografiche?
Non c'è polemica nel mio discorso, ma vorrei solo sottolineare che non si possono vedere fotografie unicamente nella "stampa su carta ai sali d'argento, eseguita dall'autore".
Buon caldo ferragosto, dal rovente Bassanese,
E. L.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
Preferisco rimanere sul pratico ed utilizzerò un esempio, la foto che allego è stata sviluppata con un basso indice di contrasto 0,4 perché verrà poi stampata con un ingranditore a condensatore. La pellicola è una tmax 400 esposta a 200 ISO. Non l’ho ancora stampata ma la scansione non mi sembra così male, tu che ne dici ? Poi magari una volta su carta farò il confronto ma intanto per condividerla direi che
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Ma siccome lo scanner ha una risposta completamente diversa dalla carta la stampa non ti verrà mai uguale, pertanto hai condiviso qualcos’altro.
Ti dico, è già molto difficile scansionare una stampa in maniera fedele (anche perché fedele a chi? Al tuo monitor o a quello destinatario della scansione?)
Non dissento, ovviamente utilizzando mezzi differenti avremo risultati differenti, mi limito ad affermare che il risultato può essere comunque valido ed apprezzabile. Poi per lo schermo se entrambi lo abbiamo tarato (io uso spyder ad esempio) vedremo la stessa cosa, altrimenti le sfumature di grigio saranno difformi e questo è certamente un limite del mezzo non ancora superato. Il mezzo di partenza è però comunque sempre il negativo, l’interpretazione è diversa, quindi avrò condiviso una delle possibili interpretazioni. D’altronde anche in camera oscura, utilizzando carte con contrasti differenti, mascherature, viraggi e chi più ne ha più ne metta posso giungere ad n+1 possibili interpretazioni. La domanda allora è ma qual’è quella “vera” quella “giusta” ? La risposta a mio avviso è semplice, quella che preferisci e siamo al punto di partenza. Concludo ringraziandoti per lo stimolante spunto di questa conversazione. Buon ferragosto.
Non esageriamo: un negativo buono per la stampa lo si può scansionare senza alcuna difficoltà. Potete vedere qui post191040.html#p191040 i risultati della scansione di un negativo, e poi della stampa che ne ho ricavato con metodi tradizionali.
Il limite lo si trova nel processo inverso: da negativi completamente cannati, inadatti alla stampa tradizionale, con la scansione ed il successivo fotoritocco si possono ottenere immagini gradevolissime, ed è ciò che può essere diseducativo: un principiante che si affidi alla scansione del negativo potrebbe ritenere di saper produrre buoni negativi, finchè non si misura con la stampa.
In pratica, se io avessi un negativo P30 correttamente sviluppato e volessi stamparlo con l'ingranditore, su carta sensibile, otterrei solo bianchi e neri, senza alcun dettaglio nelle ombre?
Dettagli questi, che invece verrebbero magicamente generati per interpolazione dai programmi che gestiscono i files ottenuti per scansione?
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
Non esageriamo: un negativo buono per la stampa lo si può scansionare senza alcuna difficoltà.
Certo che puoi scansionarlo, l’ho scritto prima, solo che il contenuto del negativo, senza soluzione di continuità per definizione, occupa solo un terzo della gamma dello scanner che, sempre per definizione, è confinata tra il nero (0) e bianco (255). Quindi tutto il negativo viene descritto, considerando gli 8 bit che saranno comunque quelli di destinazione jpeg, in 80-90 livelli di grigio. Espandendoli per recuperare un nero e un bianco l’immagine si straccerebbe tonalmente e a quel punto il sw interviene per interpolare i valori mancanti semplicemente inventandoseli.
PS e onestamente non trovo molta differenza tra una scansione di negativo e un file digitale nativo.
In pratica, se io avessi un negativo P30 correttamente sviluppato e volessi stamparlo con l'ingranditore, su carta sensibile, otterrei solo bianchi e neri, senza alcun dettaglio nelle ombre?
Dettagli questi, che invece verrebbero magicamente generati per interpolazione dai programmi che gestiscono i files ottenuti per scansione?
Non ho mai usato la P30, e me ne guardo bene perché di pellicole “impossibili” ce ne sono già e pure a prezzi più contenuti (la Rollei Retro 80s ad esempio), ma sono sicuro che chi si è espresso in merito non intendesse quanto scrivi. Anche solo per logica un negativo correttamente esposto e sviluppato è stampabile con tutti i suoi bei dettagli nelle ombre come nelle luci.
Il fatto è però un altro: se al piede della pellicola (basso contrasto) corrisponde poi la spalla della carta (basso contrasto), lo scanner invece lì offre alto contrasto. Questo è il motivo per il quale Con quest’ultimo è più semplice recuperare sottoesposizioni.