Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Buongiorno appassionati della fotografia su pellicola e non.

Da due anni circa studio ed utilizzo le macchine Leica con attacco LTM, vale a dire le macchine fotografiche prodotte dalla Leitz di Wetzlar tra il 1925 (Leica I) e il 1960 (Leica IIIg). Qualche tempo fa sono venuto in possesso di un esemplare di Leica II, e in questo post vorrei parlarvi appunto della Leica II, macchina fotografica prodotta dalla Casa di Wetzlar tra il 1932 e il 1948. Esaminerò brevemente la storia e le caratteristiche tecniche di questa fotocamera, parlerò di pregi e difetti, vi mostrerò alcune delle fotografie che ho scattato con la mia Leica II.

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Storia e specifiche tecniche.

La Leica II, o Leica Model D come veniva chiamata in alcune nazioni, è una fotocamera con telemetro accoppiato incorporato nel corpo macchina, la prima con queste caratteristiche prodotta dalla Leitz di Wetzlar. Il mirino per la messa a fuoco è separato dal mirino per la composizione della scena, e quest'ultimo è progettato per essere usato con un focale da 50 mm.

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La Leica II è una fotocamera ad ottiche intercambiabili, infatti l'attacco LTM permette di cambiare la lente che si vuole usare sulla Leica II, con rapidità e facilità. All'epoca del lancio sul mercato, la Leica II poteva essere equipaggiata con 7 diversi obbiettivi Leitz, con focali che andavano dal 35 mm al 135 mm. Per gli obbiettivi diversi dalla focale 50 mm, è comunque necessario utilizzare un mirino aggiuntivo, che va montato sulla slitta flash, al fine di inquadrare correttamente la scena.

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La Leica II permette di scattare con tempi che vanno da 1/20 a 1/500 di secondo, più la posa B, o Z (in tedesco Zeit = tempo) come riportato sulla ghiera di selezione dei tempi.

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Il corpo macchina della Leica II è' lungo 130 mm, largo 30 mm, alto 65 mm, pesa 403 grammi senza obbiettivo. Con l'obbiettivo standard Elmar f/3,5 montato pesa 522 grammi, e la larghezza diventa di 45 mm con l'obbiettivo collassato.

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Al momento del lancio, nel 1932, una Leica II armata con obbiettivo Elmar 50 mm f/3,5 costava 84 dollari statunitensi, l'equivalente di circa 1300 euro odierni.

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Uso sul campo

Vediamo i tanti pregi e i pochi difetti di questa fotocamera che, ovviamente si tratta di un parere personale, è una delle migliori fotocamere 35mm da reportage che si possano utilizzare ancora oggi.

La Leica II è una macchina affidabile. Veniva assemblata a mano negli stabilimenti di Wetzlar. Si tratta di un apparecchio semplice e molto robusto, progettato senza compromessi, con meccanismi e componenti fatti per durare nel tempo. E' interamente costruita in acciaio, ottone e vetro di elevata qualità, ad eccezione del rivestimento in vulcanite, un composto resistente ad acidi e basi che si ottiene sottoponendo a vulcanizzazione prolungata una miscela di gomma col 40% di zolfo e che avvolge completamente il corpo macchina. E se la macchina si dovesse guastare per qualche motivo? Un bravo fotoriparatore sarà sempre in grado di ripararla, di sostituire il pezzo usurato o rotto, queste macchine sono semplici e concepite apposta per essere facilmente manutenute e riparate.

La Leica II è una macchina fotografica piccola, anche se non leggera. Sta nel palmo di una mano, si trasporta nella tasca di una giacca, con l'obbiettivo collassato è larga appena 45 mm. Anche gli obbiettivi dedicati sono minuscoli, volendosi portare un kit completo composto da Elmar 35mm, Elmar 50mm, Elmar 90 mm, mirino aggiuntivo, il tutto sta comodamente in una piccola borsa.

La Leica II si avvale di ottiche di grande qualità. Vale ricordare qui che le ottiche Leitz sono tra le migliori al mondo, e le ottiche con attacco LTM disponibili per la Leica II non fanno eccezione, anzi sono state uno dei fattori principali del successo del marchio Leica nel tempo.

La Leica II ha un'interfaccia uomo/macchina intelligente. E' semplice ed intuitiva, tutti i comandi sono chiari, essenziali, messi dove devono stare, a portata di dita. Dopo qualche tempo, usarla diventa automatico. Tutto ciò si traduce nel fatto, importantissimo, che ci si può concentrare sulla fotografia, e non sulla macchina fotografica, la quale in questo caso diventa un prolungamento dell'occhio e della mano.

La Leica II è un bellissimo esempio di design industriale. Nelle sue forme pulite e nella sua progettazione intelligente si condensa uno dei principi base del Bauhaus, la fusione tra arte e tecnica. Si tratta indubbiamente di un parametro soggettivo, ma credo si possa dire che con una fotocamera che ci piace tendiamo a scattare fotografie migliori, almeno per me vale questo.

Per tutti i motivi appena detti: affidabilità, portabilità, qualità delle ottiche, semplicità e immediatezza d'uso, qualità costruttiva, la Leica II è un apparecchio ideale per il reportage, per un'escursione o un viaggio. Voglio ricordare qui che il reportage fotografico dell'alluvione di Wetzlar del 1920, realizzato dall'inventore delle Leica con attacco a vite, Oscar Barnack, con un prototipo delle “sue” macchine, viene considerato il primo esempio di fotogiornalismo della storia.
Quanto costa oggi una Leica II? Come ho scritto sopra, una Leica II con obbiettivo Elmar 50 mm nel 1932 costava l'equivalente di circa 1300 euro. Oggi una Leica II “new old stock”, ammesso di trovarla, costerebbe molto di più, mentre un'esemplare usato correttamente funzionante, in buone condizioni estetiche e funzionali, con un obbiettivo Elmar Nickel in altrettanto buone condizioni costa all'incirca la stessa cifra che costava nel 1932, 1300 euro. Non so quante macchine possano vantare una tale tenuta del prezzo dopo quasi un secolo di vita…

E i difetti? chiederete. Ci sono anche quelli, ovviamente. Caricare la pellicola sulla macchina è un'operazione che richiede attenzione ed esperienza. I mirini della Leica II sono minuscoli, inadatti soprattutto ai portatori di occhiali da vista. Il sistema telemetrico ha i noti limiti dovuti all'errore di parallasse, quindi una fotografia close-up, per non parlare di macrofotografia, diventa un problema. L'uso di teleobbiettivi è ugualmente limitato, già la cornice di ripresa del 90 mm sul mirino aggiuntivo è molto piccola. I trattamenti delle lenti coeve alla Leica II sono inesistenti o quasi, il controluce è spesso un problema…Con tutto ciò, alcuni dei più grandi fotografi del passato hanno usato una Leica II e con questa macchina hanno realizzato alcune delle fotografie più iconiche di tutti i tempi, due nomi su tutti Henry Cartier Bresson e Robert Capa. E se due giganti del genere hanno scelto una Leica II per il loro lavoro, vi pare che non possa bastare a me? ?

Bene, vi lascio con alcune fotografie che ho scattato nei giorni scorsi con la mia Leica II del 1932 e il suo obbiettivo Elmar 50mm f/3.5 del 1931. La pellicola che ho usato è Ilford FP4 Plus, ho sviluppato in Kodak HC-110 e poi scansionato i negativi, post-producendoli infine con Lightroom.

Grazie per l'attenzione, AD

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Elmar Lang
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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

Messaggio da Elmar Lang »

Complimenti, un contributo davvero ben fatto e belle immagini, a corredo della prova sul campo.

Come macchina 35 mm. a telemetro, io prediligo la Contax (pre- e postbellica) e la sua "diramazione", la Kiev, ma riconosco alle Leica a vite, una maneggevolezza e compattezza difficilmente eguagliabili.

Grazie e spero di poter leggere presto altri tuoi post!

Enzo (E.L.)

P.S.: quali componenti, della Leica erano realizzati in acciaio?
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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Elmar Lang (Enzo): grazie :-)

Bè anche con le Contax non caschi certo male, direi. Una Contax IIa piacerebbe tanto anche a me, tuttavia ormai sono nel mondo Leica e lì rimango, pena la cacciata di casa :-)

Alfredo

PS ad es. chiavetta apertura fondello e anello ritenuta obbiettivo.

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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

Messaggio da Elmar Lang »

Ti ringrazio per la puntualizzazione, Alfredo.

Ad essere sincero, compattezza a parte, personalmente trovo più piacevole nell'uso la Contax anteguerra (II e III).

Anche la IIa è un delizioso gioiellino, naturalmente. E poi è piccina... potresti affiancarla alla tua Leica ed a casa non se ne accorgerebbe nessuno. Occhio però, sulla IIa e IIIa non è possibile montare i grandangoli Biogon 35/2,8 anteguerra e di conseguenza lo Jupiter-12.

Anni fa, "inciampai" in alcune Leica a vite e la IIIg la feci restaurare da SamCa, che da un soprammobile inusabile, la trasformò in una macchina che par nuova.
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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Elmar Lang ha scritto:
11/11/2021, 12:15
Ti ringrazio per la puntualizzazione, Alfredo.

Ad essere sincero, compattezza a parte, personalmente trovo più piacevole nell'uso la Contax anteguerra (II e III).

Anche la IIa è un delizioso gioiellino, naturalmente. E poi è piccina... potresti affiancarla alla tua Leica ed a casa non se ne accorgerebbe nessuno. Occhio però, sulla IIa e IIIa non è possibile montare i grandangoli Biogon 35/2,8 anteguerra e di conseguenza lo Jupiter-12.

Anni fa, "inciampai" in alcune Leica a vite e la IIIg la feci restaurare da SamCa, che da un soprammobile inusabile, la trasformò in una macchina che par nuova.

Diavolo tentatore...:-) Mi conosco, se comincio con una Contax dopo viene il corredo di lenti, gli accessori...devo resistere!! :-)

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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

Messaggio da Elmar Lang »

La Contax e la sua derivazione/discendente Kiev, creano dipendenza... Ma, salvo certune rarità, non fanno troppo male al portafogli.

Assai meno dei pur fascinosi prodotti di Wetzlar...
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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Elmar Lang ha scritto:
11/11/2021, 17:05
La Contax e la sua derivazione/discendente Kiev, creano dipendenza... Ma, salvo certune rarità, non fanno troppo male al portafogli.

Assai meno dei pur fascinosi prodotti di Wetzlar...
Allora ti chiedo una cortesia: amando anche le macchine russe, quale Kiev mi consiglieresti?

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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

Messaggio da Elmar Lang »

Per esperienza personale, una 4A tra il 68/69 oppure una 2 del 55/58.

Le più antiche (ed anche le meglio costruite), hanno comunque una settantina d'anni...

Nel 67/69, si nota un ritorno alla costruzione accurata ed ottima rifinitura.
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Re: Leica II (1932-1948): storia, tecnica, uso sul campo

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Elmar Lang ha scritto:
11/11/2021, 18:39
Per esperienza personale, una 4A tra il 68/69 oppure una 2 del 55/58.

Le più antiche (ed anche le meglio costruite), hanno comunque una settantina d'anni...

Nel 67/69, si nota un ritorno alla costruzione accurata ed ottima rifinitura.
Grazie mille del consiglio, darò un'occhiata :-)

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