@Nano
Lo SplitGrade è un metodo matematicamente errato. Non può consentire di avere i toni chiari scelti sul provino scalare. L'errore è variabile ed aumenta al diminuire del contrasto del negativo.
Spieghiamo: le carte MG hanno più "strati", tutti di uguale e basso contrasto. Questi strati differiscono per sensibilità spetrale, hanno tutti la stessa sensibilità in luce blu (filtro magenta) e diversa sensibilità in luce verde (filtro giallo).
Esponendo in luce blu gli strati lavorano uno sull'altro e per arrivare alla densità massima (il nero) occorre solo che ognuno ne faccia una parte, per cui serve poca esposizione. La poca esposizione non consente alla luce di passare in quantità sufficiente ad impressionare la carta dove il negativo è più denso, per cui si ha un effetto di alto contrasto.
In luce verde invece un solo strato deve essere sufficiente a raggiungere D-Max perché gli altri non vengono esposti a sufficienza (contribuiranno alla densità solo dei toni medi e chiari), quindi occorre un quantitativo di luce maggiore e questo sarà sufficiente a passare attraverso le parti più dense del negativo, producendo un effetto di contrasto ridotto.
La stampa SplitGrade prevede prima una esposizione in basso contrasto, dove viene scelto il tempo per avere la densità giusta dei toni chiari. Trovato il tempo adeguato scegliendolo sul provino scalare si espone un altro foglio con quel tempo e poi sullo stesso foglio si fa un altro provino scalare con il contrasto massimo. Su questo foglio si sceglierà il tempo per avere i giusti ton i scuri. La stampa si farà poi facendo le due esposizioni in seguenza (non importa più l'ordine).
L'errore sta nel fatto che i toni chiari verranno più scuri di quanto visto nel provino. È un errore inevitabile perché inevitabilmente in luce blu verrano nuovamente esposti anche i ton i chiari!
Difatti molti suggeriscono di ridurre un po' (sic) l'esposizione con il conbtrasto basso.
Un po' !!! Così a sentimento....
Ma anche così facendo si fa un altro errore, perché se riduco un po' l'esposizione col contrasto basso riduco anche la densità dei toni scuri!!! Insomma, gira rigira NON è possibile venirne a capo se non con aggiustamenti "a sentimento", tirando ad indovinare.
Lo scopo del provino scalare sarebbe quello di eliminare il guesswork dalla stampa... lo SplitGradde ci obbliga ad un guesswork. È un controsenso totale.
Aggiungiamo il fatto che se non si fanno stampe dirette, ma si lavora con mascherature e bruciature, variando anche il contrasto di queste, farlo in SpliGrade significa come minimo il doppio della fatica e della carta e del tempo... Insomma, per me è totalmente idiota.
Salvo solo un aspetto: fa capire a tutti che il contrasto va regolato secondo un metodo e non a sentimento, peccato che quello è un metodo sbagliato e che ne esiste uno corretto che NON è più complicato.
È diventato una moda... purtroppo. Capisco che un produttore di carta lo sponsorizzi, per due motivi. Uno, per lo meno il contrasto viene un po' regolato, male, ma meglio così che a sentimento; due si spreca materiale, e loro lo vendono.
Idem per Heiland, se c'è mercato, lo si accontenta. Mettiamo anche in nota che lavorando col un sondino (a parte l'enorme difficoltà della cosa) è possibile correggere l'errore perché si conosce prima di esporre quale sarà il contrasto necessario, ma lo si fa traducendo un dato di IsoR in somma di due esposizioni e si può fare benissimo la stessa cosa con una unica. Insomma è Split per moda, non per necessità, infatti esistono anche da prima teste per carte MG con esposizione e contrasto automatizzati (Durst Multigraph ZBE VC-CLS, etc. etc.) o esposimetri da stampa come quelli di RH design.