Durst Laborator 138S

Discussioni su ingranditori e tecniche di stampa

Moderatori: Silverprint, chromemax

Avatar utente
.Leo.
guru
Messaggi: 597
Iscritto il: 23/08/2012, 18:15
Reputation:
Località: Livorno

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da .Leo. »

Ok! :)
Quando comincerai ad usarlo, vista la modifica radicale, ti consiglio di fare dei test senza negativo ovvero: stampare un grigio medio per foglio intero verificando l'uniformità della luce. Proverei anche agli estremi delle potenzialità dell'ingranditore cioè una stampa minima e una massima in dimensioni.

A spanne penso che 2x300w sia troppo, ma posso sbagliarmi! per darti un mio esempio pratico: con un negativo ben bilanciato solitamente stampo con filtro grado 2/2.5 con media apertura del diaframma tempi lavorabili sui 20, 30 sec su formato 30x40 con lampada da 250w. La lampada da 500w la uso per stampe decisamente più grandi proiettando a muro. Questo per dirti che eventualmente se tu non avessi problemi di diffusione, ti puoi affinare in un secondo momento sulla potenza in base ai parametri che di escono.

:)



Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Avatar utente
nicodero
fotografo
Messaggi: 39
Iscritto il: 27/03/2022, 12:05
Reputation:
Località: Milano
Contatta:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da nicodero »

.Leo. ha scritto:
23/01/2023, 11:16
Ok! :)
Quando comincerai ad usarlo, vista la modifica radicale, ti consiglio di fare dei test senza negativo ovvero: stampare un grigio medio per foglio intero verificando l'uniformità della luce. Proverei anche agli estremi delle potenzialità dell'ingranditore cioè una stampa minima e una massima in dimensioni.

A spanne penso che 2x300w sia troppo, ma posso sbagliarmi! per darti un mio esempio pratico: con un negativo ben bilanciato solitamente stampo con filtro grado 2/2.5 con media apertura del diaframma tempi lavorabili sui 20, 30 sec su formato 30x40 con lampada da 250w. La lampada da 500w la uso per stampe decisamente più grandi proiettando a muro. Questo per dirti che eventualmente se tu non avessi problemi di diffusione, ti puoi affinare in un secondo momento sulla potenza in base ai parametri che di escono.

:)
Grazie mille dei consigli davvero preziosi, procederò come suggerisci, ho preso lampade di varie potenze e farò dei test :)
Comunque la modifica non è così radicale, rimontare un portalampade e27 è un lavoro veloce, quello originale l'ho smontato perchè i fili erano cotti...
Con questo ingranditore 30 anni fa usavo delle lampade da 500w osram nitraphot B
e ne ho ancora 2 che mi venderò nel momento del bisogno visto che sembrano impossibili da trovare :))
IMG_6225.jpg

Avatar utente
.Leo.
guru
Messaggi: 597
Iscritto il: 23/08/2012, 18:15
Reputation:
Località: Livorno

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da .Leo. »

nicodero ha scritto:
23/01/2023, 11:35
Con questo ingranditore 30 anni fa usavo delle lampade da 500w osram nitraphot B
e ne ho ancora 2 che mi venderò nel momento del bisogno visto che sembrano impossibili da trovare :))
proprio perchè non si trovano ti avevo chiesto dove si trovavano facilmente! ne avrei prese un tir =))

buon proseguimento, fai sapere che son curioso :ymdevil:

Avatar utente
Ceres82
esperto
Messaggi: 251
Iscritto il: 07/02/2018, 12:19
Reputation:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da Ceres82 »

nicodero ha scritto:
23/01/2023, 2:31
Ceres82 ha scritto:
22/01/2023, 17:03
Ciao, avevo il tuo stesso problema su ingranditore diverso, un Lupo 13x18 che funzionava con lampade alogene da 250W, anche se poi erano troppo potenti e anche con una 150W dovevo chiudere quasi tutto per ottenere dei tempi decenti stampando un 30x40 cm.
Ho trovato la soluzione con un faretto led da 15W - 2700K, non scalda quasi per niente e inoltre in giro trovi dei tutorial per la modifica del tuo 138 con questo tipo di faretto, di fatto eliminando il problema di centrare la luce della lampada con le manopole sotto la testa.
Ciao Ceres82, ho passato parecchio tempo a cercare info sull’uso dei led ma mi sono un po’ arenato, forse sono troppo vecchio e poco smart ma ho trovato solo pochi video che mi hanno lasciato più dubbi che certezze…
montare le 2 lampade alogene è stato davvero un lavoro semplice. Inizierò così e poi si vedrà ;)
Quando sarà dai un occhio qui:

https://exnl.de/led-light-conversion-fo ... rator-138s

Avatar utente
nicodero
fotografo
Messaggi: 39
Iscritto il: 27/03/2022, 12:05
Reputation:
Località: Milano
Contatta:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da nicodero »

Ceres82 ha scritto:
23/01/2023, 12:35
nicodero ha scritto:
23/01/2023, 2:31
Ceres82 ha scritto:
22/01/2023, 17:03
Ciao, avevo il tuo stesso problema su ingranditore diverso, un Lupo 13x18 che funzionava con lampade alogene da 250W, anche se poi erano troppo potenti e anche con una 150W dovevo chiudere quasi tutto per ottenere dei tempi decenti stampando un 30x40 cm.
Ho trovato la soluzione con un faretto led da 15W - 2700K, non scalda quasi per niente e inoltre in giro trovi dei tutorial per la modifica del tuo 138 con questo tipo di faretto, di fatto eliminando il problema di centrare la luce della lampada con le manopole sotto la testa.
Ciao Ceres82, ho passato parecchio tempo a cercare info sull’uso dei led ma mi sono un po’ arenato, forse sono troppo vecchio e poco smart ma ho trovato solo pochi video che mi hanno lasciato più dubbi che certezze…
montare le 2 lampade alogene è stato davvero un lavoro semplice. Inizierò così e poi si vedrà ;)
Quando sarà dai un occhio qui:

https://exnl.de/led-light-conversion-fo ... rator-138s
Grazie!!! :)

Avatar utente
Nano
guru
Messaggi: 313
Iscritto il: 08/06/2020, 14:55
Reputation:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da Nano »

Salve, posso chiedere @Silverprint come mai reputa il metodo della stampa split grade poco valido? Che difficoltà tecniche ci sono? Lo chiedo perché in giro ci sono diversi che lo considerano buono (e lo praticano), per esempio Darkroom Dave https://www.youtube.com/watch?v=2RQnsLVlbxo e le stessa Ilford in una serie di documenti.
A me sembra abbia senso il ragionamento che ci sta dietro, cosa è che non va nell'implementazione? sono curioso...

Circa le teste Heiland ve ne sono di due tipi: la prima continua ad impiegare la testa a colori originale e si "limita" a sostituire i meccanismi manuali dei filtri con dei servomotori pilotati dalla centralina che si occupa, tramite la sonda, di gestire il filtraggio e molti altri parametri, è adatta a chi ha già la testa a colori (prevede l'invio della testa in Germania per la modifica), la seconda, invece, prevede di sostituire la sorgente luminosa con una matrice di led (mi sembra da un minimo di 400-500 fino, se ricordo bene, ad alcune migliaia di led sui modelli più grandi) ed mi sembra di capire sia adatta a chi ha la testa a condensatori e decide di abbandonarli.
Sul fatto che uno o più led possano rompersi ci sta ma non dovrebbe influenzare molto il risultato visti i numeri (attenzione non è "robba" scarsa visto il costo), al contrario dei progetti fai da te che prevedono al massimo una decina di led.
Purtroppo sembra che gli esatti modelli di led impiegati siano ben custoditi...
Questo è il link alla sezione Splitgrade: https://heilandelectronic.de/splitgrade
Non so se si possa usare anche in modalità NON split ma, per chi è interessato, qui c'è il manuale (in inglese),

Codice: Seleziona tutto

http://heilandelectronic.de/heiland/webroot/files/documents/Splitgrade_user_manual_3_9.pdf
l'ho solo scorso e non so se contiene le informazioni cercate.
L'ho visto utilizzare da persone esperte su due ingranditori differenti e, sinceramente, i risultati non erano malaccio, l'impressione che ne ho avuto è che per negativi decenti facesse risparmiare tantissimo tempo e prove. Insomma che per chi stampa abbastanza il risparmio di carta e tempo ripagasse il costo dell'oggetto alla lunga. Per ultimo, la centralina e la sonda possono essere impiegati su tutti i modelli indicati (in pratica cambiando l'ingranditore la centralina è riutilizzabile).
Buone Stampe
Nano

Avatar utente
Silverprint
moderatore
Messaggi: 13480
Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
Reputation:
Località: Faenza
Contatta:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da Silverprint »

@Nano

Lo SplitGrade è un metodo matematicamente errato. Non può consentire di avere i toni chiari scelti sul provino scalare. L'errore è variabile ed aumenta al diminuire del contrasto del negativo.

Spieghiamo: le carte MG hanno più "strati", tutti di uguale e basso contrasto. Questi strati differiscono per sensibilità spetrale, hanno tutti la stessa sensibilità in luce blu (filtro magenta) e diversa sensibilità in luce verde (filtro giallo).
Esponendo in luce blu gli strati lavorano uno sull'altro e per arrivare alla densità massima (il nero) occorre solo che ognuno ne faccia una parte, per cui serve poca esposizione. La poca esposizione non consente alla luce di passare in quantità sufficiente ad impressionare la carta dove il negativo è più denso, per cui si ha un effetto di alto contrasto.
In luce verde invece un solo strato deve essere sufficiente a raggiungere D-Max perché gli altri non vengono esposti a sufficienza (contribuiranno alla densità solo dei toni medi e chiari), quindi occorre un quantitativo di luce maggiore e questo sarà sufficiente a passare attraverso le parti più dense del negativo, producendo un effetto di contrasto ridotto.

La stampa SplitGrade prevede prima una esposizione in basso contrasto, dove viene scelto il tempo per avere la densità giusta dei toni chiari. Trovato il tempo adeguato scegliendolo sul provino scalare si espone un altro foglio con quel tempo e poi sullo stesso foglio si fa un altro provino scalare con il contrasto massimo. Su questo foglio si sceglierà il tempo per avere i giusti ton i scuri. La stampa si farà poi facendo le due esposizioni in seguenza (non importa più l'ordine).
L'errore sta nel fatto che i toni chiari verranno più scuri di quanto visto nel provino. È un errore inevitabile perché inevitabilmente in luce blu verrano nuovamente esposti anche i ton i chiari!
Difatti molti suggeriscono di ridurre un po' (sic) l'esposizione con il conbtrasto basso. Un po' !!! Così a sentimento.... :(
Ma anche così facendo si fa un altro errore, perché se riduco un po' l'esposizione col contrasto basso riduco anche la densità dei toni scuri!!! Insomma, gira rigira NON è possibile venirne a capo se non con aggiustamenti "a sentimento", tirando ad indovinare.
Lo scopo del provino scalare sarebbe quello di eliminare il guesswork dalla stampa... lo SplitGradde ci obbliga ad un guesswork. È un controsenso totale.

Aggiungiamo il fatto che se non si fanno stampe dirette, ma si lavora con mascherature e bruciature, variando anche il contrasto di queste, farlo in SpliGrade significa come minimo il doppio della fatica e della carta e del tempo... Insomma, per me è totalmente idiota.
Salvo solo un aspetto: fa capire a tutti che il contrasto va regolato secondo un metodo e non a sentimento, peccato che quello è un metodo sbagliato e che ne esiste uno corretto che NON è più complicato.
È diventato una moda... purtroppo. Capisco che un produttore di carta lo sponsorizzi, per due motivi. Uno, per lo meno il contrasto viene un po' regolato, male, ma meglio così che a sentimento; due si spreca materiale, e loro lo vendono.

Idem per Heiland, se c'è mercato, lo si accontenta. Mettiamo anche in nota che lavorando col un sondino (a parte l'enorme difficoltà della cosa) è possibile correggere l'errore perché si conosce prima di esporre quale sarà il contrasto necessario, ma lo si fa traducendo un dato di IsoR in somma di due esposizioni e si può fare benissimo la stessa cosa con una unica. Insomma è Split per moda, non per necessità, infatti esistono anche da prima teste per carte MG con esposizione e contrasto automatizzati (Durst Multigraph ZBE VC-CLS, etc. etc.) o esposimetri da stampa come quelli di RH design.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
http://www.corsifotoanalogica.it
[email protected]

Avatar utente
chromemax
moderatore
Messaggi: 12686
Iscritto il: 02/08/2010, 16:35
Reputation:
Località: Albiate (MB)

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da chromemax »

Con qualsiasi esposimetro da stampa si può calcolare il grado di contrasto della carta, alcuni lo fanno in automatico, con altri bisogna fare di conto, ma il problema di tutti questi sistemi (come anche degli analizzatori colore nella stampa RA4) è dove andare a leggere sul negativo in un sistema dove piccolissime variazioni nella lettura delle densità del negativo si traducono in grandi variazioni di toni sulla stampa (la carta da stampa "amplifica" di quasi 2x il contrasto del negativo)

Avatar utente
mark88
guru
Messaggi: 1178
Iscritto il: 11/05/2021, 0:42
Reputation:
Contatta:

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da mark88 »

Grazie @Silverprint per l'esauriente spiegazione :ymapplause:

Avatar utente
.Leo.
guru
Messaggi: 597
Iscritto il: 23/08/2012, 18:15
Reputation:
Località: Livorno

Re: Durst Laborator 138S

Messaggio da .Leo. »

Non sapendo muovermi in cosi particolari dettagli, ringrazio della spiegazione dei più esperti ^:)^

Da eventuale futuro acquirente della fonte led per testa a condensatori ma senza sistema Slitgrade non penso di pormi questi così tecnici problemi :D

Però per aggiungere carne sul fuoco senza contrariare nessuno aggiungo altra prova presente sul tubo di Tim Rudman su un'esempio di stampa del suo libro su l'Islanda. Utilizzatore autorevole del sistema Splitgrade:

[youtube] https://youtu.be/em4LxWxy_Is [/youtube]

:p :-ss

Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Rispondi