Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Moderatori: Silverprint, chromemax
Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Buongiorno a tutti.
Dopo alcuni anni in cui ho delegato la fotografia a colori al digitale ho deciso di rimettermi al lavoro con pellicola a colori, anche per via della necessità di consumare alcuni rulli che si avvicinano pericolosamente a scadenza.
L’altro giorno ho ritirato il primo di un paio di rulli sviluppati in un laboratorio che dovrebbe essere particolarmente qualificato (di quelli che trattano materiali professionali di alta e altissima gamma e materiali analogici con cifre fino a tre zeri): anche a un rapido controllo a vista il rullo mostra delle strisciate sparse e due-tre ditate qua e là (una delle quali rovina un fotogramma potenzialmente buono per la stampa).
Per la cronaca, il costo dello sviluppo a colori, medio formato, in questo laboratorio viene 6 € (poco?). Preciso che il laboratorio non si occupa direttamente del servizio di sviluppo, che è esternalizzato. Visto il livello dell’esercizio e il giro di professionisti che deve senz’altro avere mi sarei però aspettato tutt’altra attenzione e cura, anche nella scelta dei fornitori, nel caso. Evidentemente l’abito non fa il monaco.
Siccome non sviluppo in laboratorio dal periodo pre-Covid vi chiedo se un servizio di questo tipo può essere ormai considerato la norma — giustificato magari dalla considerazione (erronea!) che tutti scansionano e che qualsiasi difetto può essere semplicemente risolto in postproduzione.
Grazie a chi vorrà intervenire, e buon sabato.
Dopo alcuni anni in cui ho delegato la fotografia a colori al digitale ho deciso di rimettermi al lavoro con pellicola a colori, anche per via della necessità di consumare alcuni rulli che si avvicinano pericolosamente a scadenza.
L’altro giorno ho ritirato il primo di un paio di rulli sviluppati in un laboratorio che dovrebbe essere particolarmente qualificato (di quelli che trattano materiali professionali di alta e altissima gamma e materiali analogici con cifre fino a tre zeri): anche a un rapido controllo a vista il rullo mostra delle strisciate sparse e due-tre ditate qua e là (una delle quali rovina un fotogramma potenzialmente buono per la stampa).
Per la cronaca, il costo dello sviluppo a colori, medio formato, in questo laboratorio viene 6 € (poco?). Preciso che il laboratorio non si occupa direttamente del servizio di sviluppo, che è esternalizzato. Visto il livello dell’esercizio e il giro di professionisti che deve senz’altro avere mi sarei però aspettato tutt’altra attenzione e cura, anche nella scelta dei fornitori, nel caso. Evidentemente l’abito non fa il monaco.
Siccome non sviluppo in laboratorio dal periodo pre-Covid vi chiedo se un servizio di questo tipo può essere ormai considerato la norma — giustificato magari dalla considerazione (erronea!) che tutti scansionano e che qualsiasi difetto può essere semplicemente risolto in postproduzione.
Grazie a chi vorrà intervenire, e buon sabato.


Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
A beneficio dei posteri.
Tra i difetti che ho riscontrato nei due rulli che ho ritirato c’è anche una strisciata orizzontale di luce che interessa i 6-8 mm inferiori dell’ultimo fotogramma. Dopo il primo rullo pensavo che la vecchia Hasselblad 500C/M, che effettivamente avrebbe bisogno di una controllata, fosse arrivata leggermente “lunga” rispetto al limite canonicamente tollerato della pellicola, avendo un interlinea un po’ ballerino.
Ritirato il secondo rullo il problema si è ripresentato. Questo rullo l’ho però esposto con una Contax 645, e quindi non potevano esserci scuse.
È saltato fuori che la strisciata dipende dal sistema di caricamento dei rulli in una sviluppatrice Noritsu (non conosco il modello), ed è congenito alla macchina. L’operatore insomma non può farci niente.
Così mi è stato detto e così riporto, a profitto di chi per ignoranza come il sottoscritto dovesse imbattersi nel problema.
Tra i difetti che ho riscontrato nei due rulli che ho ritirato c’è anche una strisciata orizzontale di luce che interessa i 6-8 mm inferiori dell’ultimo fotogramma. Dopo il primo rullo pensavo che la vecchia Hasselblad 500C/M, che effettivamente avrebbe bisogno di una controllata, fosse arrivata leggermente “lunga” rispetto al limite canonicamente tollerato della pellicola, avendo un interlinea un po’ ballerino.
Ritirato il secondo rullo il problema si è ripresentato. Questo rullo l’ho però esposto con una Contax 645, e quindi non potevano esserci scuse.
È saltato fuori che la strisciata dipende dal sistema di caricamento dei rulli in una sviluppatrice Noritsu (non conosco il modello), ed è congenito alla macchina. L’operatore insomma non può farci niente.
Così mi è stato detto e così riporto, a profitto di chi per ignoranza come il sottoscritto dovesse imbattersi nel problema.
- claudiofanesi
- guru
- Messaggi: 803
- Iscritto il: 03/12/2022, 20:17
- Reputation:
Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?

Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Sì sì, fatto, gli ultimi rulli sono già altrove.
Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Fortunati voi a Roma che vi sviluppano il 120 colore a 4,80 euro. Dalle mie parti non si va sotto i 6, con i franchising PhotoSì.
- zone-seven
- superstar
- Messaggi: 5170
- Iscritto il: 18/02/2012, 22:16
- Reputation:
- Località: italia
Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
dipende ... il prezzo si commisura alla qualità che si riceve
-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]
-“It’s always 12 minutes." [05/5/2025]
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.
-“It’s always 12 minutes." [05/5/2025]
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.
- Valerio Ricciardi
- guru
- Messaggi: 1218
- Iscritto il: 29/10/2024, 7:10
- Reputation:
- Località: Roma e altrove
Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Queste due cose che racconti sono un po' in contrasto l'una con l'altra... anche perché le sviluppatrici a leader come quella divennero presto la maggioranza già negli anni '80. Sarà congenito all'esemplare, debbo per forza presumere...
Se una macchina da produzione ha un problema, si affronta e risolve con l'assistenza di un tecnico qualificato.
Fosse congenito al modello, quanto tempo avrebbe impiegato Noritsu a sparire dal mercato?
Non può farci nulla l'operatore, ma il titolare del laboratorio può e deve.
In generale, con la più arcaica, ingombrante, MOLTO meno produttiva ma più sicura sviluppatrice a telai invece, l'incidente difficile ma non totalmente improbabile, se capita, è che un rullo, pinzato singolarmente sopra e sotto (sistema molto simile alle pinzette per stendere ad asciugare le pellicole sviluppate b/n) si sganci dal doppio dente di sega del sistema di avanzamento e cada in fondo a una delle vasche verticali. L'operatore anche se è in CO e sente il rumore non può farci nulla, perché se anche ci fosse modo di tentare di ripescarlo meccanicamente - molto molto difficile - non può interrompere il ciclo di sviluppo, altrimenti per tentare di salvarne uno rovinerebbe tutti quelli già entrati nel primo bagno. Solo quando sono nello stabilizzatore si può pensare a un recupero che provi a salvare anche il film, difficile ma non impossibile. Se (if) un fotogramma solo ha un problema, sempre in quella a telai è il fotogramma che capita a cavallo del "bicono" del supporto superiore, nello sviluppo del 220, nel quale - se l'operatore non si distrae... - viene messa l'emulsione verso l'esterno.
Penso che di queste macchine non ne sia rimasta in circolazione ormai nemmeno una...
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
Re: Ditate e graffi su negativo colore 120 sviluppato in laboratorio. È la norma? Voi come vi comportate?
Esattamente. A quanto pare conta di più il supposto blasone dato dal grosso bollo rosso del noto marchio tedesco, bello lì da vedere su ogni vetrina, che la reale qualità del servizio di sviluppo. Un peccato.Valerio Ricciardi ha scritto: ↑12/05/2025, 9:21Queste due cose che racconti sono un po' in contrasto l'una con l'altra...

