Anelli yashica fx super 2000
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Anelli yashica fx super 2000
Buongiorno a tutti, mi diverto a fotografare con una vecchia yashica di mio padre, ho trovato degli anelli yashica 13-20-27 mm che dovrebbero servire per la macrofotografia. Utilizzandoli scombinati posso ottenere qualche altro effetto? Non li ho mai provati perché purtroppo la macrofotografia non mi attira molto. Chiedo qualche consiglio e ispirazione a voi! Grazie


Re: Anelli yashica fx super 2000
L'unico effetto è l'accorciamento della distanza di messa a fuoco, più lungo è l'anello e più da vicino devi fotografare.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: Anelli yashica fx super 2000
E più perdi luce: mettendo gli anelli accorci la distanza di messa a fuoco, come dice @graic più sopra, ma perdi anche in luminosità dell’obiettivo. Per il quanto, ci dovrebbero essere delle indicazioni sui manuali dei tubi.
Se impari a saltare 2m, salti anche 1,5m. (R. Fiorenza)
- Valerio Ricciardi
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Re: Anelli yashica fx super 2000
Ciao, poiché 13+20+27 fa 60, e poiché il tiraggio (distanza fra il piano della baionetta, su cui si appoggia l'obiettivo, e la pellicola) dell'attacco Contax-Yashica è 45,5 mm, 45,5+60 = 105,5 mm;
ciò vuol dire che con l'obiettivo di serie della fotocamera, di norma un 50 f/2 o f/1,9, e tutti i tre tubi dietro montati insieme hai un tiraggio totale circa doppio rispetto alla focale: quindi con obiettivo focheggiato a infinito = dovresti realizzare foto a grandezza un poco superiore al naturale.
Un piccolo fiore, una monetina, un insetto lungo che so, 18 mm sulla pellicola sarà riprodotto di 18-19 mm, e senza neppure utilizzare anche la messa a fuoco dell'obiettivo. E starai fisicamente a circa 100 mm di distanza dal soggetto.
In quelle condizioni, che sono "la massima macro che puoi fare", come illuminazione (nel mirino, e sulla pellicola) avrai una perdita di luminosità di due (2) diaframmi, e ovviamente ciò renderà un poco meno agevole la messa a fuoco, percepirai il mirino un po' più buio; ma questi due diaframmi leggendo con l'esposimetro interno della macchina NON avrai bisogno di compensarli, perché essendo TTL (trough the lens = legge la luce a valle di tutto, obiettivo, filtri, soffietto...) darà l'esposizione corretta comunque. 2 stop nel senso che dal punto di vista della profondità di campo, f/5,6 varrà sempre f/5,6 in rapporto alla distanza a cui ti trovi; ma come illuminazione sulla pellicola, regolando f/5,6 sarà come fotografare a ... f/11, due stop più chiuso.
Per vedere sul campo se la fotografia a distanza ravvicinata potrebbe intrigarti (tante cose finché non provi...), magari prova ad esplorare soggetti di piccole dimensioni, non da macro, con l'obiettivo montato su un solo tubo, il più corto. Che ti permetterà in ogni caso di avvicinarti più dei canonici 45, 50, 60 cm di distanza minima di messa a fuoco del tuo 50.
Se per caso, visto che ha i tubi per macro, nel corredo di tuo padre ci dovessero essere altri obiettivi - preferibilmente NON zoom - di focale maggiore del 50, come lo Yashica DSB 135/2,8, uno o più tubi (più facilmente uno solo, fosse da 13, 20 o 27 mm) ti permetteranno di accorciare la distanza minima di messa a fuoco, non tanto per fare macro ma per selezionare dettagli più interessanti perché ingranditi. Ovviamente non potrai mettere a fuoco all'infinito, con nessun obiettivo, con tubi montati, fosse anche il più corto.
ciò vuol dire che con l'obiettivo di serie della fotocamera, di norma un 50 f/2 o f/1,9, e tutti i tre tubi dietro montati insieme hai un tiraggio totale circa doppio rispetto alla focale: quindi con obiettivo focheggiato a infinito = dovresti realizzare foto a grandezza un poco superiore al naturale.
Un piccolo fiore, una monetina, un insetto lungo che so, 18 mm sulla pellicola sarà riprodotto di 18-19 mm, e senza neppure utilizzare anche la messa a fuoco dell'obiettivo. E starai fisicamente a circa 100 mm di distanza dal soggetto.
In quelle condizioni, che sono "la massima macro che puoi fare", come illuminazione (nel mirino, e sulla pellicola) avrai una perdita di luminosità di due (2) diaframmi, e ovviamente ciò renderà un poco meno agevole la messa a fuoco, percepirai il mirino un po' più buio; ma questi due diaframmi leggendo con l'esposimetro interno della macchina NON avrai bisogno di compensarli, perché essendo TTL (trough the lens = legge la luce a valle di tutto, obiettivo, filtri, soffietto...) darà l'esposizione corretta comunque. 2 stop nel senso che dal punto di vista della profondità di campo, f/5,6 varrà sempre f/5,6 in rapporto alla distanza a cui ti trovi; ma come illuminazione sulla pellicola, regolando f/5,6 sarà come fotografare a ... f/11, due stop più chiuso.
Per vedere sul campo se la fotografia a distanza ravvicinata potrebbe intrigarti (tante cose finché non provi...), magari prova ad esplorare soggetti di piccole dimensioni, non da macro, con l'obiettivo montato su un solo tubo, il più corto. Che ti permetterà in ogni caso di avvicinarti più dei canonici 45, 50, 60 cm di distanza minima di messa a fuoco del tuo 50.
Se per caso, visto che ha i tubi per macro, nel corredo di tuo padre ci dovessero essere altri obiettivi - preferibilmente NON zoom - di focale maggiore del 50, come lo Yashica DSB 135/2,8, uno o più tubi (più facilmente uno solo, fosse da 13, 20 o 27 mm) ti permetteranno di accorciare la distanza minima di messa a fuoco, non tanto per fare macro ma per selezionare dettagli più interessanti perché ingranditi. Ovviamente non potrai mettere a fuoco all'infinito, con nessun obiettivo, con tubi montati, fosse anche il più corto.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)

