La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

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zone-seven
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La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

Messaggio da zone-seven »

ovvero: Lo zen e l’arte della manutenzione della fotocamera.

Strano che i "soliti ignoti" non ci abbiano ancora scritto un libro con tutti i manuali di mindfulness, yoga, slow living, ed anche slowphotography.
E sì che di libri ne sono stati scritti, e anche fotografati.
Ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di affrontare il vero tema spirituale del nostro tempo:
il rapporto trascendente tra l’essere umano e un blocco di ottone da x000 euro.

Ci sono quelli che fotografano, e poi ci sono quelli che meditano con il mirino.
Non cercano immagini: cercano sé stessi.
Non scattano: contemplano, trascendono.
E quando scattano, lo fanno solo per interrompere il silenzio sacro che precede il clic perchè il clic non è un rumore: è un sutra (il sutra ed i quattro fondamenti della consapevolezza).

Ogni rumore dell’otturatore è una una sorta di preghiera laica a seguito dell' 8 x 1000 = 5000000 (?)
Ogni cambio di pellicola è un atto d’amore laborioso ed erculeo, come sfogliare una reliquia.
Ogni graffio sul corpo macchina è una cicatrice mistica,
Ogni foto è un atto di fede.
Ogni errore di esposizione, una prova divina.
Ogni graffio sul corpo macchina, una stimmate del creatore,
anche se, a onor del vero, ci dobbiamo chiedere se essa abbia davvero attraversato il Vietnam, come in un film di spionaggio, o se debba solo portare i segni di un indefesso lavoro di lucidatura. Ma le cicatrici raccontano storie, certo, ma, ahimè, ci sono cicatrici che parlano di vite vissute nell’ozio più che dal Vietnam, molti arrivano al tavolo di cucina dopo una lucidatura troppo devota.
Gli asceti del 35mm non cercano la perfezione: la abitano.
Con lo stesso fervore con cui altri lucidano l’argenteria, loro lucidano l’anima (anche se nel frattempo poco importa se qualcun'altro lucida la porta della vita dell'altro/a).
Però quando è troppo lucido/a, fingono di essere delusi: “preferivo quando aveva vissuto”.
La patina dell’esperienza è tutto anche se spesso è solo il segno di troppe domeniche libere.

Le immagini, naturalmente, non si guardano: si contemplano.
Preferibilmente in silenzio, magari con una tazzina di caffè single origin e una luce laterale che taglia la stanza come un rasoio di luce divina.
Li riconosci subito: parlano della resa come se fosse un sentimento, discutono del colore vero come di una verità universale.
Non fanno foto: compiono riti.
E se per sbaglio li sorprendi con una macchina moderna, ti spiegano che “non è la stessa cosa”, perché il silenzio dell’otturatore digitale non ha ancora raggiunto il livello di consapevolezza sufficiente.

Perché QUELLA semplicità, in fondo, è la nuova forma di sofferenza; quando la semplicità diventa sofferenza pura, ma con superiorità morale, come solo l’arte vuole, come Van Gogh, Marina Abramović e, forse, Frida Kahlo, solo con più ottone e meno orecchie tagliate.

Alcuni comprano una fotocamera, altri acquistano un oggetto con l’anima, una piccola divinità portatile da lucidare con panno in microfibra e senso di colpa.
E quando la vedi un po’ sgarupata, ti chiedi:
ha davvero visto la guerra? O solo troppe sessioni di polish domenicale?

Così, tra un rullino (rigorosamente) scaduto e un post su “quanto conta il mezzo”,
si continua a cercare l’illuminazione.
Forse non la troveranno mai.
Ma almeno, nel frattempo, continuare a guardare il mondo
attraverso un mirino che, semplicemente, vale più di una vacanza.


-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]

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Pierpaolo B
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Re: La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

Messaggio da Pierpaolo B »

...ovvero...?
Non dirmi che ti stai immedesimando un quanto hai scritto x_x
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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zone-seven
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Re: La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

Messaggio da zone-seven »

Pierpaolo B ha scritto:
21/10/2025, 13:33
...ovvero...?
Non dirmi che ti stai immedesimando un quanto hai scritto x_x
Assolutamente no ... più passa il tempo più prendo le distanze.
Ma non volevo essere troppo ... altrimenti mi tocca pagare lo psicologo ad alcuni. :D


PS: se hai letto il libro "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta" io sono quello che messo una rondella di latta, ricavata dalla lattina della cocacola al posto della rondella marcata Harley, anche se non ho un' Harley.

Re edit:
comunque seguiranno aggiornamenti :D
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carlo60
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Re: La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

Messaggio da carlo60 »

...alcuni scattano con una pinhole senza mirino e senza otturatore. Dove li collochiamo ammesso che debbano essere categorizzati (forse emarginati?) ?

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Re: La Vera Via del 35mm ... ovvero ...

Messaggio da zone-seven »

carlo60 ha scritto:
21/10/2025, 14:16
...alcuni scattano con una pinhole senza mirino e senza otturatore. Dove li collochiamo ammesso che debbano essere categorizzati (forse emarginati?) ?
da nessuna parte, io sono uno di quelli, felice utilizzatore, oltretutto, della Holga 120 wpc.
Ma se proprio vogliamo li possiamo mettere all'interno di quelli che fanno le foto senza troppi patemi.
Una fotocamera è una fotocamera, bella quanto vogliamo ma pur sempre una fotocamera.
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