Nota di fine anno

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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Silverprint
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da Silverprint »

Le interpretazioni sono sempre rischiose, ma lo sonio anche l'arte e pure gli aggettivi... :D
Però opaco e trasparente io vorrei usarli come strumento di analisi, non di giudizio.


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|DDS|
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da |DDS| »

Ti faccio prima una domanda: vuoi ancora parlarne?
Un discorso di due minuti a voce, sul forum sembra interminabile, insomma, non voglio scocciarti :)

Mi serve una chiave di lettura.

La trasparenza è negli occhi di chi guarda?
["quelli che sono incapaci di vedere l’immagine e vedono solo l’oggetto fotografato (fotografia totalmente trasparente)"]

Oppure è una caratteristica dell'immagine, voluta dal fotografo?
["volevo che le immagini fossero molto trasparenti"...]

Se mi rispondi entrambe è perché sei sia artista che professore.
E' difficilissimo scindere le due cose e fare un'analisi imparziale: l' artista non può pretendere che sia negli occhi di chi guarda, il professore non sa se è volontà di chi scatta...
Enrico

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Silverprint
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da Silverprint »

:)) Cogli un punto interessante. Molto del dibattere a ciò è dovuto.

Direi che sia nella mente di chi guarda (certamente non può essere negli occhi, quelli vedono un pezzo di carta con sopra qualcosa)... ma anche che il mezzo si presta.

Ho corretto la mia frase e cambiato "volevo che le mie immagini fossero molto trasparenti" in "volevo che le mie immagini apparissero molto trasparenti." (in Inglese già suonava meglio. Il testo italiano è traduzione di quello inglese, il contrario mi è più difficile :p ).

I pittorialisti che fecero immagini fotografiche tra le meno trasparenti pensavano che la trasparenza fosse del mezzo, visto che su di esso intervenivano, o intervenivano su di esso affinché la mente dello spettatore non s'ingannasse? Magritte che sottolineava disperatamente la necessità di portare l'attenzione sull'oggetto quadro, e non (solo) su cosa esso rappresentava combatteva una deficienza fisica o un vizio della mente?

I surrealisti il mezzo non lo vedevano: era per loro tanto trasparente da essere invisibile, per lo meno le foto degli object trouvé ciò mi fanno pensare.
Barthes sembra far di tutto per evitare di vedere la fotografia: "la fotografia di una pipa è sempre, inesorabilmente una pipa" oppure "ho visto gli occhi che hanno visto l'imperatore", ma la foto di una pipa non si può fumare... Egli vede qualcosa che non capisce, e cerca un escamotage per distinguere l'immagine dal suo referente. Eppure se sente l'esigenza di cercare "il noema" la differenza la vedeva già prima quindi mi pare che tutto il suo sforzo sia teso a negare l'evidenza. Ne deduco che non voleva rinunciare al potere delle immagini: se esse non sono il referente ("vorrei vivere in quella casa") che almeno lo siano state! Trapassato di perfetta trasparenza :wall:

Come vedi questa storia della trasparenza può essere fruttuosa.
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leba82
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da leba82 »

A me ha fatto veramente piacere leggere ciò che hai scritto, sotto certi aspetti mi son ritrovato nel pensiero :) , buon anno :)

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|DDS|
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da |DDS| »

Appena ho letto la tua nota, ieri, ho pensato: quì dentro c'è un mondo e queste righe sono un collo di bottiglia.
Continuo a crederlo perchè ora sono molto più chiare le tue intenzioni, almeno per me.

E' vero! un'immagine non può essere completamente trasparente e viceversa. Condivido in pieno il tuo pensiero.
Ora però non voglio dissacrare questo concetto di trasparenze e opacità, ma secondo me la questione è molto più semplice di come è posta.
Una foto non può essere completamente trasparente, nè completamente opaca, in quanto fotografia.
Essa prevede un soggetto e prevede di fotografarlo; l'uno non esclude l'altro: il primo può surclassare il secondo e viceversa, ma non eliminarlo.
Come fai a fare un'analisi sulla mente di chi guarda (ti serve l'Ipsos :D). Vuoi fissare dei parametri per aiutarli, una sorta di aiuto alla lettura di una fotografia? trasparenza/opacità ...mmm..
Tant'è che trasparente per quanto si vuole ma comunque è diversa la percezione, e il bianco e nero?! (il bianco e nero è opacità?.. opacizzazione opa..op..ops... me sto a incartà porcocane!)
Un formato ampio potrebbe essere un incentivo ad "eliminare" il mezzo fotografico, il pubblico entra nell'opera e, se si avvicina a sufficienza, si eliminano anche i confini fisici, i margini.
Una composizione semplice, naturale, può essere d'aiuto; una stampa coerente, eccetera...
Però ancora un pò fatico, e sono convinto sia un mio limite.
Mi sembra un concetto... troppo semplice, ecco.
Non vorrei acquistasse importanza solo se ricollegato ad altro (Barthes eccetera) perchè a quel punctum ( 8-} ).. boh!
Ti lascio con un boh.. però ci penso perchè indubbiamente è interessantissimo.

A febbraio vengo alla mostra con una felpa con su scritto bello grosso DDS, così vai a colpo sicuro con arco e frecce :ymhug:
Enrico

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Re: Nota di fine anno

Messaggio da iz7nct »

Io non ci sto a capire niente. Domani rileggo tutto con calma...

Gionny
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Messaggio da Gionny »

...
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da Silverprint »

A me il discutere della trasparenza serve come chiave di lettura, cioè come strumento, se vuoi come pretesto.
|DDS| ha scritto:Una foto non può essere completamente trasparente, né completamente opaca, in quanto fotografia.
Essa prevede un soggetto e prevede di fotografarlo; l'uno non esclude l'altro: il primo può surclassare il secondo e viceversa, ma non eliminarlo.
Esatto.
Trovo che sia utile domandarsi come un certo fotografo o un altro si relazioni alla trasparenza, o come essa influenzi il pensiero critico e teorico.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Nota di fine anno

Messaggio da |DDS| »

A me il discutere della trasparenza serve come chiave di lettura, cioè come strumento, se vuoi come pretesto.
Ah ma allora è un fatto personale ehehe
Definisci pretesto (una scusa o un'occasione?).
Trovo che sia utile domandarsi come un certo fotografo o un altro si relazioni alla trasparenza, o come essa influenzi il pensiero critico e teorico.
Secondo me continui a tenere il piede in due staffe, anzi no, semplicemente sei un artista troppo razionale.
In un certo senso sei tu stesso (tu persona) trasparente e opaco, più trasparente però!
Nella trasparenza ricercata c'è una forte, fortissima, dose di razionalità e di coscienza!

Può esserci una forte trasparenza anche nel ritratto???!
Sai chi mi viene in mente? Sander.. metodico, scientifico, trasparentissimo... o forse no.. (il fine del progetto può influenzare l'analisi della singola immagine?)

Diane Arbus, invece? Che comunque voleva molto far apparire per ciò che era il soggetto... ma il risultato?

Facciamo un gioco.
Esempi storici famosi (e non) di fotografia molto trasparente/opaca.

I peperoni di Weston? Secondo me sono un trabocchetto: sono opacissimi...
Robert Capa? Il reportage... il reportage è difficile da analizzare caspita, soprattutto quello moderno dove i soggetti sono (anzi diventano) moooolto, come dire, fotogenici.
Ammazza però se anche il mezzo ci mette del suo: le sgrandangolate prepotenti? Opacissime! :ymsick:
... =)) ...
Enrico

ciauz

Re: Nota di fine anno

Messaggio da ciauz »

>>>>>
|DDS| : "I peperoni di Weston? Secondo me sono un trabocchetto: sono opacissimi..."
<<<<<

Interessante... perchè secondo te?

Per me la serie dei peperoni (1930 circa), come quella degli altri ortaggi, ma non solo, si colloca in quella ricerca di sensualità, di piacere, che Weston ricercava e percepiva negli oggetti quotidiani che lo circondavano. La bellezza intrinseca del soggetto, vestita nei toni e nelle luci giuste, va a scapito del soggetto stesso e lascia intravedere (riflette) la tensione più profonda che anima Weston.

carlo

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