tri-x 400 vs TMax 400

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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andreaborx
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tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da andreaborx »

Ciao a tutti, ho provato a cercare qualcosa a riguardo, ma qui ho trovato poco, e in generale non ho capito molto bene..
Volevo ordinare, oltre alla classica tri-x 400, anche un paio di TMax 400 Kodak, perchè so che hanno la grana più fine e quindi le sviluppo tranquillamente in Rodinal e mi piace il risultato.
Posto questo, qualcuno mi può spiegare la differenza tra tri-x e TMax? Come mai la seconda ha grana più fine? So che è più recente della tri-x, ma vorrei saperne di più a livello tecnico, e magari anche storico..
[Va bene anche se mi postate dei link..]
Grazie mille!



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padesig
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da padesig »

Le Tri-X vengono da lontano, esistevano le Plus-X le Double-X ed infine le Tri-X, le prime a 100 ISO nominali, le seconde a 200 ISO e le terze a 400 ISO (sempre ISO nominali). Nel tempo le Tri-X sono cambiate diminuendo l'argento e la grana, da quanto ne so per certi versi sono migliorate. Comunque questa famiglia di pellicole ha la struttura della grana tradizionale. Invece le T-Max hanno la tecnologia tabular grain ossia i grani degli alogenuri d'argento sono stati fatti crescere in modo controllato e mantenendo al massimo il parallelismo sulle facce anteriori. Quindi sono in linea di massima molto più perfettine come grana, ma hanno anche dei difetti connaturati. Il primo è che essendo le facce ortogonali alla direzione della provenienza dei fotoni può accadere che i granuli si anneriscano completamente senza diffondere ai grani adiacenti i fotoni intercettati. Questo vuol dire che è possibile che sulle alte luci il comportamento di una Tabular grain sia peggiore di quello di una pellicola normale. Per le ombre e per le luci medie invece le prestazioni sono migliori delle pellicole tradizionali per quanto riguarda la definizione dell'immagine ed in alcuni casi anche per la gamma tonale. Stampare una Tabular grain può essere difficile con ingranditori a condensatore, meglio usare quelli a luce diffusa.

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chromemax
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da chromemax »

La differenza sostanziale l'ha spiegata Padesig; i grani delle T-Max sono più efficienti nel catturare la luce quindi a parità di luce possono essere più piccoli di queli tradizionali. Personalmente non darei un giudizio di merito sulle caratteristiche, non è detto che siano peggiori o migliori, sono pellicole che hanno rese tonali diverse, oltre ad una definizione e una grana molto più piccola da parte delle T-Max.
Gran parte delle critiche che ancora oggi (a trent'anni di distanza!!) si trovano in rete derivano dalla tipeida accoglienza che queste pellicola hanno avuto alla loro introduzione, derivate soprattutto dal fatto che i fotografi hanno approcciato queste pellicole usando i metodi ai quali erano abituati e non adattandoli ad un prodotto che era sostanzialmente nuovo e diverso. La Kodak è corsa ai ripari modificando più volte anche le T-max che nella versione odierna sono state molto smussate in alcune caratteristiche (ad esempio l'elevata reattività allo sviluppo).
Questo, in termini molto generali, se poi si vuole approfondire, bisogna scrivere un libro :)
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andreaborx
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da andreaborx »

Grazie ad entrambi, ora ne so qualcosa in più. Non sapevo che la stampa fosse più problematica con ingranditori a condensatore, e usandone io uno a condensatore, ora vorrei sapere quali sarebbero i problemi.. sul controllo dei grigi e del contrasto?

Poi, stesso discorso vale ad esempio per Ilford HP5 / Ilford Delta 400?
chromemax ha scritto:Questo, in termini molto generali, se poi si vuole approfondire, bisogna scrivere un libro :)
Se conosci/conoscete un libro che spieghi chimica-fisica-storia delle pellicole.. DITEMI IL TITOLO!!! :D

Grazie mille!

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-Sandro-
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da -Sandro- »

andreaborx ha scritto: Se conosci/conoscete un libro che spieghi chimica-fisica-storia delle pellicole.. DITEMI IL TITOLO!!! :D

Grazie mille!
Un libro c'è.
E' unico.
Era esaurito, ma ora l'autore ne ristampa un esiguo numero di copie.
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da chromemax »

Con gli ingranditori a luce condensata la stampa non è più problematica se il negativo è "giusto"; un negativo sovrasviluppato è rognoso da stampare anche con la luce diffusa. La maggior parte degli ingranditori non a luce diffusa hanno un sistema di illuminazione ibrido diffuso/condensato meno esasperato rispetto alla luce condensata "pura", ma spesso si portano ancora dietro il pregiudizio storico degli ingranditori a luce puntiforme. Ma se vuoi approfondire l'argomento forse è meglio aprire un topic apposta.
Le Delta della Ilford usano sempre un sistema di sviluppo controllato del granulo di alogenuro (meno sofisticato di quello di Kodak) ma sfruttano un sistema diverso.
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da andreaborx »

-Sandro- ha scritto:Un libro c'è.
E' unico.
Era esaurito, ma ora l'autore ne ristampa un esiguo numero di copie.
Compralo subito!!!

http://www.makingkodakfilm.com/
Grazie mille per la segnalazione! È molto interessante!
chromemax ha scritto:Con gli ingranditori a luce condensata la stampa non è più problematica se il negativo è "giusto"; un negativo sovrasviluppato è rognoso da stampare anche con la luce diffusa. La maggior parte degli ingranditori non a luce diffusa hanno un sistema di illuminazione ibrido diffuso/condensato meno esasperato rispetto alla luce condensata "pura", ma spesso si portano ancora dietro il pregiudizio storico degli ingranditori a luce puntiforme. Ma se vuoi approfondire l'argomento forse è meglio aprire un topic apposta.
Le Delta della Ilford usano sempre un sistema di sviluppo controllato del granulo di alogenuro (meno sofisticato di quello di Kodak) ma sfruttano un sistema diverso.
Grazie mille! In effetti con gli ingranditori e la loro diversità, devo ancora capirci molto..

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NikMik
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Re: tri-x 400 vs TMax 400

Messaggio da NikMik »

Per diffondere un po' la luce nel mio ingranditore a condensatore, ho fatto tagliare un pezzo di plexiglass trasparente spesso 4mm (opalino non lo trovo) per farlo stare nel cassetto filtri. Per renderlo opalino, su suggerimento di chi mi ha venduto il plexiglass, ho con delicatezza passato per diverso tempo della carta vetrata molto poco ruvida su un lato del plexiglass, fino ad opacizzarlo in modo più possibile uniforme. Stampando non ho avuto problemi. Devo avere la pazienza di stampare con e senza una stessa foto e vedere se e quali siano le differenze (se ci sono).

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