Alternative al sistema zonale.

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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Claudioc
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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da Claudioc »

Grazie ancora Kiodo e Cromemax, davvero. ora devo fare delle prove, perche correggetemi, ma una ( faccio un esempio) guancia di pelle chiara in ombra non è la stessa cosa di una guancia nera in ombra; quest ultima potrebbe, a parita di luce ricevuta e di contrasto con l altra parte illuminata ( che supponiamo dello stesso colore :-) , essere sottoesposta . credo che qui si entri appunto nel campo dell esperienza e nel dare la giusta sovraesposizione a seconda del contesto..e della pellicola.
molto felice dell aiuto. grazie



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user20190605

Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da user20190605 »

Dicevi all'inizio "c'è sempre poca luce..."

I colleghi prima e dopo, credo che abbiano spiegato benissimo... l'amplitude delle luci/ombre debbano rientrare nei 5 stop, direi moooolto meno dei 5 stop, ma il concetto è questo.

Luce di una stella lontana, che corrisponde al ns "Sole" è molto più debole. Ugualmente, se misuri la luce incidente o riflessa, stando accanto al soggetto, e la foto-camera dista 2 metri, sul punto della foto-camera, quel valore misurato, NON E' PIU' corretto. Bisogna dare più luce alla pellicola. La formula dice che la luce diminuisce con il quadrato della distanza, erro di sicuro, ma è qualcosa del genere....

Il secondo punto: Tutte le misurazioni della luce incidente, vanno fatte con la calotta rivolta dritto all'obiettivo, non alle luci.... Lo stesso vale per ambienti esterni... Con mie misurazioni della luce incidente nell'esterno e con calotta rivolta AL SOLE o CIELO, misuravo solo per le mie diapositive, ma era una mia "invenzione" per uso interno. :D

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Claudioc
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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da Claudioc »

Scordisk Ottimo il secondo punto: non sapevo, ma torna. Grazie.
Sebbene sia d'accordo con la legge della luce che è corretta per come la hai descritto, non ho chiaro perche devo tenerne conto in fase di misurazione dal punto di vista fotocamera . Io misuro la luce a 2 metri ( supponiamo) con un esposimetro; quella è la luce. Correggimi se sbaglio. La pellicola registrera quel valore. Applico la legge del quadrato della distanza SE e solo se sposto le luci che illuminano il mio soggetto o se il soggetto si sposta dalla fonte luminosa, non se mi sposto io come "fotocamera". O non ho capito ?

user20190605

Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da user20190605 »

Per te, la fonte luminosa, è il soggetto. Se varia la sua distanza, se lo metti a 4 m invece che a 2, avrai uno stop in più di dare.

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Claudioc
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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da Claudioc »

Anche se mi mettono un po a disagio le certezze che crollano, benvengano. Esempio Scordisk per evitare che si dica la stessa cosa. Io un un soggetto seduto su una sedia, distante 2 metri da me con la fotocamera e illuminato da un bel flash a 1 metro da lui. Misuro la sua luce con l esposimetro , sotto al mento (incidente) e trovo un valore . tu mi stai dicendo che questo valore dipende dalla MIA distanza rispetto a lui? che se io mi allontano con l attrezzatura il valore cambia per la pellicola? perche io ero e sono fermamente convinto che cambi se allontano soggetto o luce tra loro...se trovi due minuti per spiegarmi, grazie

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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da chromemax »

La caduta di luce al variare della distanza vale solo in determinate condizioni: quando i raggi di luce sono paralleli non c'è caduta di luce. La luce riflessa dalla guancia non varia al variare della distanza.
L'esposimetro a luce incidente considera ogni soggetto come un soggetto N (7 stop) e rispetto a questo centra l'esposizione; se il soggetto ha più di 7 stop gli estremi si perdono, se ne ha meno rientra nel range della pellicola.
L'accuratezza di una lettura a luce incidente è tanto peggiore quanto maggiore è il contasto della scena ma è comoda da usare nel caso in cui il contasto del soggetto sia sotto controllo, come nel caso delle riprese in studio.
Il disco diffusore in pratica serve per misurare la singola sorgene di luce senza che la lettura venga influenzata dalle altre luci presenti nella scena ma si ottiene lo stesso effetto usando la calotta sferica misurando ogni singola luce spegnendo le altre, cosa abbastanza facile nel caso si usino i flash.

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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da kiodo »

chromemax ha scritto:La calotta rientrata corrisponde al diffusore piatto (disco)
No, perché il disco non è completamente trasparente, assorbe una quantità di luce, riducendo la intensità di quella che raggiunge la fotocellula

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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da chromemax »

kiodo ha scritto:
chromemax ha scritto:La calotta rientrata corrisponde al diffusore piatto (disco)
No, perché il disco non è completamente trasparente, assorbe una quantità di luce, riducendo la intensità di quella che raggiunge la fotocellula

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Forse non hai capito, io intendevo questo:
sekonic_401_760_l_758cine_digitalmaster_light_meter_476493.jpg

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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da kiodo »

Ah, ok. "Rientrata" lo leggevo come "esclusa".

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Re: Alternative al sistema zonale.

Messaggio da Claudioc »

sperando cheil 3d possa essere di interesse non solo personale, continuo con le mie domande. ieri ho fatto alcune prove, teoriche. Ho preso una testa mozzata di manichino, una luce bella grande (120 cm di ombrello) messo nella classica posizione a 45 gradi su un lato a circa 1 metro per cominciare facile e ho cominciato a tentare di capire il contrasto della scena leggendo i valori dell esposimetro; infatti, se con luce naturale o continua il contrasto di una scena lo si vede , lo si puo interpretare, col flash ( anche se con luce pilota) le cose sono...al buio: Polaroid non esistono piu, rimane l interpretazione con l esposimetro. La misurazione effettuata con l esposimetro a sferafuori, misurata lato luce e rivolta in macchina , poi sul mento ,poi lato opposto e leggermente arretrato sulla guancia , dava valori con variazione di massimo 0.5 stop. ( e qui uno si immagina una roba poco contrastata ) Scattando pero un 'immagine con una macchina digitale e prendendo la misurazione centrale sotto il mento , il contrasto che ne veniva fuori era decisamente maggiore, col lato opposto alla fonte luminosa piuttosto in ombra e tutto lo spettro dell istogramma coperto. ( non ho pareti bianche vicine, ne riflettori). Le parti piu in ombra erano vicinissime al nero dell istogramma. Se vedessi una scena illuminata cosi da luce naturale, la paragonerei a quella di un volto vicino al bordo di una finestra con almeno 3 stop di differenza tra i due lati. Forse 4 ( che è un po quello che l ombrello simulava) . Immagino che se ci fosse stato un volto barbuto, la barba nella zona in ombra sarebbe stata molto poco leggibile. Dunque dovevo capire a questo punto come " leggere" con l 'esposimetro questo contrasto, individuarlo, perche da questo 1) so se rientro nella latitudine della mia pellicola 2) dal lato in ombra prendero l esposizione tenendo conto anche della presenza di capelli neri,di abiti scuri etc etc . Ho quindi preso a mano il manuale del sekonic che scrive che per misurare il contrasto di una scena bisogna retrarre il bulbo ( come ben detto da voi), puntarlo su una fonte luminosa, poi coiprendolo o spegnendo la prima fonte, puntarlo sull altra fonte luminosa ( anche questo me lo avete detto). Puntando l esposimetro verso fonte luminosa , ne usciva circa 0,5 stop in piu rispetto alla misurazione con bulbo estratto verso macchina lato illuminato ( ok) . Il lato in ombra invece che è proprio il punto fondamentale per capire 1) quanta luce gli arriva 2) dedurre sia l esposizione che il contrasto della scena...mi dava un po piu di problemi. La seconda fonte luminosa infatti è data , credo, in questo caso, da quello che vede questo lato dell unica luce principale, inclusi i suoi riflessi. A sfera retratta ho puntato l esposimetro appoggiato alla "guancia" a 90 gradi rispetto al mento ( rivolto cioe verso l esterno, 135 gradi piu o meno rispetto all asse della luce) ). Ne uscivano circa 5 stop di differenza . Ad inclinazione di 45% ( 90 rispetto alla luce) circa 2 stop, rivolto verso la macchina ( 45 rispetto alla luce) anche se coperto dal volto, 2/3 di stop ( vedeva buona parte della luce) rispetto alla misurazione diretta alla luce
Dunque il punto che mi è chiaro adesso è che non so usare l esposimetro in luce incidente ovvero data una situazione luminosa non visibile a priori ( flash) , interpretarlo nel modo giusto per capire come è la scena. Quindi la domanda è come avreste fatto voi per capire il contrasto di una scena illuminata come descritto. Oppure, qualunque altro commento . Grazie grazie

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