Analogica.it

Na c'hai provato?
Già è difficile vederci qualcosa..... poi magari t'immagini e ci credi
Ma se ci pensi mica ti convince.

Pierpaolo B ha scritto: ↑

16/10/2022, 16:31

Na c'hai provato?
Già è difficile vederci qualcosa..... poi magari t'immagini e ci credi
Ma se ci pensi mica ti convince.

Mah ... credo di averlo avuto tipo due settimane e poi rispedito al mittente... che tanto dopo 30 secondi che ci guardavo attraverso iniziavo a rivedere sempre a colori con dominante gialla ...e infatti non mi ha convinto
Meglio come dice Andrea col regolo zonale, che poi se (tipo dopo vent'anni ad averlo avuto davanti) ti rimane in testa
Infatti fotografo pure quasi sempre senza filtri, sennò ci vuole un regolo zonale per filtro
Tranne per i cieli colle nuvole
Però magari a qualcuo torna comodo ... chissà ...

Questi sono quelli cinematografici, in realtà non è che servono tanto a "vedere" la scena in bianco e nero quanto a limitare la capacità di adattamento dell'occhio e far percepire meglio i contrasti.
Quello per il bianco e nero abbatte anche i cromatismi per cui è più facile, per chi non riesce, immaginare la scena in BN. Se all'inizio si ha difficoltà a previsualizzare le zone di riferimento, soprattutto la III che in genere viene sempre scelta come "la parte più scura della scena" (c'è anche chi ha avuto il dubbio se misurare con lo spot il sole perché entrava nell'inquadratura ) un colpo d'occhio col vetrino di contrasto può aiutare a "mettere ordine" nelle tonalità della previsualizzazione. E' certamente uno di quegli accessori a bassissima priorità sia di acquisto che di necessità.

Davvero davvero molto interessante, grazie per averlo condiviso con noi
Non riesco però a vedere le immagini caricate a supporto dell'articolo!

Voi le vedete? E' un problema del mio account?

@Steccia

Alcune funzioni del forum (postare e vedere immagini, per es.) si sbloccano dopo il 5° messaggio.
Quindi nessun problema, devi solo partecipare. Per iniziare potresti presentarti, nell'apposita sezione.

Silverprint ha scritto: ↑

06/02/2023, 10:57

@Steccia

Alcune funzioni del forum (postare e vedere immagini, per es.) si sbloccano dopo il 5° messaggio.
Quindi nessun problema, devi solo partecipare. Per iniziare potresti presentarti, nell'apposita sezione.

Ma grazie mille, stavo leggendo ora il regolamento per cercare di capire se stessi facendo qualcosa fuori dal normale.
Scriverò al più presto una presentazione ;-)

Scusate se riprendo questa vecchia discussione. Volevo solamente complimentarmi con @chromemax per i test effettuati e per la completezza e la chiarezza con la quale sono stati esposti i concetti che per chi si approccia al bianco e nero analogico sono sempre parecchio oscuri.

chromemax ha scritto: ↑

04/10/2022, 18:20

(...) ogni pellicola ha una sua propria sensibilità spettrale, il che significa che ogni pellicola “vede” i colori in maniera diversa; se la pellicola A ha una spiccata sensibilità al rosso il fattore filtro per i filtri “caldi” (giallo, arancio e rosso) dovrà essere inferiore rispetto ad una ipotetica pellicola B che ha una sensibilità meno marcata alle frequenze lunghe dello spettro luminoso.
Inoltre c'è anche la variabile del tipo di luce presente nella scena al momento dello scatto; se si fotografa in condizioni di luce molto fredda, in ombra aperta, magari ad una certa quota, la quantità di radiazione azzurra è molto più alta rispetto a quando si fotografa in orari più prossimi all'alba o al tramonto, quando la luce naturale è più ricca di colori caldi. Nel primo caso un eventuale filtro arancione, colore che nella ruota colori è in posizione opposta rispetto agli azzurri (e quindi ne è il complementare), assorbirà molta più luce rispetto al secondo caso in cui la maggior parte dello spettro luminoso composto da colori caldi riuscirà a passare attraverso il filtro.
(...)
A questa indeterminatezza sulla correzione dell'esposizione da apportare quando si usano i filtri va anche aggiunta la variazione dei toni di grigi operata dal filtro stesso. Ad esempio nelle riprese in esterni i filtri “caldi” tendono a scurire le zone in ombra molto più di quanto preventivato col rischio di sottoesposizione che diventa sempre più marcata man mano che il colore del filtro si avvicina verso il rosso.
Insomma l'uso dei filtri colorati nella fotografia bianco e nero è un potente mezzo espressivo ma gli effetti sull'esposizione sono molto difficili da controllare con precisione, ed infatti la tecnica più usata e sicura quando si usano i filtri è il bracketing.
(...)
Qualche cautela in più va presa nel caso di ampie zone d'ombra, illuminate prevalentemente dalla luce azzurra proveniente dal cielo, quando si usano i filtri arancio e rosso, dato che queste aree, anche se ad occhio sembrano perfettamente neutre, in realtà sono colorate di azzurro (vedi a proposito la differenza nella temperatura colore di 5500°K tra le aree al sole e quelle in ombra nelle condizioni del test).
(...)
Personalmente ne esce rafforzata la mia predilezione per il filtro giallo/verde (ma anche giallo, specie con altre pellicole) da tenere sempre montato sull'ottica quando fotografo in bianco e nero, dato che a mio avviso i toni sono molto più bilanciati e aderenti alla mia visione in bianco e nero dei colori.

Grazie al tuo "up!" ho letto anch'io. Al netto della gratitudine per la pazienza, l'impegno e il metodo applicati da @chromemax a vantaggio di tutti, in particolare le parti che richiamo qui son proprio da incorniciare. Tutto verissimo, non vero.

La curva di sensibilità in funzione della frequenza delle pellicole panchromatiche, anche se non in modo parossistico come nel caso delle ortocromatiche, continua(va? dovrei aggiornarmi...) a presentare una eccessiva sensibilità verso l'azzurro; e una sensibilità che si estende anche all'ultravioletto prossimo, al limite della percettibilità sulla foto, che però le ottiche non riescono a mettere a fuoco esattamente sullo stesso piano dell'immagine dei toni più percettibilmente visibili.
Per cui io imparai presto che, in B/N, lasciare fisso davanti all'obiettivo il filtro UV o addirittura lo Skylight 1A o 1B - che con maggiore certezza tagliava oltre agli UV anche i toni più cupi del violetto - incrementava in modo NON marginale la nitidezza percepita sopratutto nei paesaggi con piani lontani: veniva filtrata via, elisa in sostanza un'immagine supplementare fuori fuoco, debole ma sovrapposta alla prima, che un pochino impastava tutto. Non era (è?) una chiacchiera per venderti il filtro, lo leggevi sui manualetti, poi prendevi il filtro, ci guardavi attraverso e sembrava un pezzo di vetro al più buono per evitare sporco e graffi... e invece nella foto il risultato c'era. Lo Skylight avevo imparato a non toglierlo mai.

Taluni dicono: ma con i moderni obiettivi composti da più lenti gli UV non arrivano alla pellicola, etc etc... vero solo in parte: se non arrivano sino alla pellicola, superano però meglio le prime lenti, che sono comunque dei diottri, e peggio le più interne, quindi generando un effetto incontrollabile. Tanto vale bloccarli davanti direttamente all'ingresso.

Quanto alle zone di ombra scoperta "fredde", se il tempo è sereno - quindi illuminate dal cielo terso - è poi una cosa proprio vistosa: chi non ne fosse convinto provasse a fare qualche scatto di prova a colori con una digitale da due soldi, ma col bilanciamento su "sole", non AWB; e osservi i toni della pelle di diverse persone al sole e all'ombra. Quindi OTTIMO consiglio di stare attenti a non sottoesporre più del dovuto coi filtri caldi... perché quel prato è di erba, tipicamente verde-citrina, ma se lo illumini di luce molto blu... l'occhio ha una capacità di compensazione automatica pazzesca, tu sai qual'è il colore di un foglio A4 e continui a vederlo bianco in ombra scoperta come al sole del tramonto... perché SAI che è bianco.

Con le panchromatiche, anche a mio avviso il filtro che più "riequilibra" il bilanciamento tonale fra i vari colori scurendo appena i toni freddi quel tot è il gialloverde; ma per essere "neutro", ossia bilanciare un limite senza iniziare ad agire sui rapporti tonali secondo il nostro desiderio, dev'essere leggero, tipo quello che i russi (molto pragmatici e buonissimi teorici) davano con molti obiettivi tipo gli MTO ed i Tair 300 venduti con alcuni filtri a corredo (e che all'inizio mi sembrava tanto inutile...): giallo verde 1,4X, che senza TTL richiede una correzione di 1/3-1/2 diaframma a seconda della temperatura di colore della luce del momento. Questo se non si vuole agire in modo più positivo sulla resa tonale dei diversi colori.

"....tipo quello che i russi (molto pragmatici e buonissimi teorici) davano con molti obiettivi..."

A quanto pare non sono l'unico a conservare, ed usare, questi vecchi cimeli che in molti, tanti, hanno letteralmente gettato nel secchio

archirock ha scritto: ↑

08/01/2025, 17:44

A quanto pare non sono l'unico a conservare, ed usare, questi vecchi cimeli che in molti, tanti, hanno letteralmente gettato nel secchio

Era l'unica cosa buona fornita nel "kit del bravo fotografo" della kiev88.
Comunque era giallo medio x2 non gialloverde leggero.