Andrea67c ha scritto: ↑07/05/2025, 6:57
Quindi sono completamente dalla parte dell'inglese.
Anch'io! A me, piace molto di più un approccio del genere. Infinitamente più autentico, vero, e libero rispetto ai canoni convenzionali più consolidati, non solo ottimo artigianato. Capace, di evocare i ricordi VERI nella della giornata agli sposi anche a trent’anni di distanza.
Io mi riferivo solo al suo
appannaggio, alla sua
“quotazione di mercato”, che è determinata nella libera professione da fattori in cui competenza e creatività sono solo uno dei tanti tasselli del mosaico. Tre zeri, quattro zeri, cinque zeri per me
non hanno valore per giudicarlo (per il suo budget familiare ovviamente si sentono).
Nel marketing la determinazione del posizionamento di prezzo è una fase della progettazione, dalle aziende viene demandato ad analisi di specialisti. Il mercato è quello che è. Gli analisti sanno che c’è un tot di persone disposte a pagare una cifra irragionevolmente alta un iPhone di gamma elevata, con prestazioni inferiori magari rispetto allo XiaoMi o al Samsung o al ... top di gamma equivalente che magari costano 500 euro in meno, perché intimamente convinta che l’iPhone abbia delle qualità superiori per questo questo e quest’altro motivo. Ma sanno che c’è anche una percentuale di utenza che sceglie il brand,
PERCHE’ caro. Fattore di autogratificazione: me lo regalo, perché mi voglio bene e posso permettermelo. E delle due che costi
caro per quel che è mi gratifica di più.
Come negli anni ’80 le (splendide) ottiche per Contax, che grazie alla parte di acquirenti in cerca di autogratificazione (
ahò, Carl Zeiss, mica bau bau micio micio!! Lo pago, però...) ci permettono oggi di trovare a prezzi ragionevoli obiettivi splendidi, che come i Leitz per Leicaflex e M spesso sono intonsi. Se le trovi immacolate dopo trenta quarant’anni e più... vuol dire che non sono state comprate per
usarle, ma per
averle. Quanti Nikkor 35/2 ci sono in giro praticamente sverniciati dall’uso di un fotoreporter? Se esistesse una relazione fra qualità reale e prezzo ritenuto accettabile, si venderebbero meno Rolex e più Zenith, visto che per moltissimi anni i "Daytona" hanno avuto dentro un calibro 400 Zenith "El Primero" modificato...
Annigoni è stato uno dei pittori con la tecnica più raffinata che si possa immaginare del '900: ha dipinto ritratti realisti di una potenza espressiva fuori dall'ordinario. Non fosse stato chiamato a ritrarre una quantità di regine, e pulzelle eredi di case regnanti assortite,
oggi le sue quotazioni sarebbero più basse. E sì che anche quei ritratti d'occasione, vincolati dal messaggio che dovevano trasmettere, ai miei occhi meno potenti delle sue realizzazioni "libere" erano dipinti gran bene. Prova a googlare “Annigoni”: salterà fuori la frase “il pittore delle regine” e il ritratto del ’54 di Elisabetta II. Che, dire che non è certo il meglio che ha fatto, è ancora poco. Io lo scoprii perché per un lavoro ho dovuto studiarne tutta la produzione, e a un certo punto ho pensato:
ehi, cavolo, ma questo è un signor artista !! - prima, conoscevo solo i nove-dieci quadri che hanno più o meno visto tutti, e lo consideravo solo un gran noiosissimo tecnico dell'olio su tela, che faceva "santini" alla Guido Reni...
L'essenzialità della comunicazione dipende anche dalla tua committenza. Se la tua committenza è
il pubblico, fra duemila virgolette, e
non si è innescato un meccanismo di passaparola fra la clientela potenziale,
o sei visibile o non esisti. Ciò ti può coinvolgere sia se sei bravo, sia se non lo sei. Se sei bravo, meglio!! Ma non è detto che fama e successo, anche economico, abbiano una relazione lineare con skill (tecnico) e creatività (artistica). Magari. In una visione panglossiana, forse...
Ricordi l'influencer napoletana terrificante che ha generato un problema d'ordine pubblico portando di punto in bianco 10.000 sciatori a Roccaraso?
DIECIMILA. Perché lo ha proposto LEI su TikTok: ha anche detto di saper sciare frenando a spazzaneve sulla pista verde... Però ha UN MILIONE SETTECENTOMILA FOLLOWER. Quindi nel suo ha talento: ha saputo crearsi riconoscibilità e seguito. Un istinto vincente, come - sinché non è scoppiata la bolla per una stupida avidità - Chiara Ferragni.
Aprissi un blog su TikTok, potrei collezionare
un milione settecentomila pernacchie? No: non avrei questa
attenzione, neanche per
insultarmi.
Gustavo Thoeni, il gran campione, è vivissimo e in ottima salute. Penso che a 71 anni scierebbe molto meglio lui, senza bacchette e quel giorno magari con un po’ di mal di schiena, di me dopo sei mesi di training fisico incessante e cinquanta lezioni di affinamento dal miglior Maestro federale di Cortina. Avesse lanciato lui su TikTok l'idea di “
andare tutti sulla neve a Roccaraso domenica prossima”, sarebbero stati invasi in quel modo dai pulmann creando addirittura un problema di reperibilità di servizi igienici e bottigliette d’acqua? Dubito. Quanti venti-trenta-quarantenni sanno chi è?