Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

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tykos
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Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da tykos »

Non so se è la sezione giusta, ma tant'è.

Premessa: questo thread post285650.html#p285650 era stato da me colpevolmente squattato parlando di una stampa che non mi convinceva, e del fatto che 11 minuti per la fp4+ con il pyrocat hd (hdc nel mio caso, ma è uguale) mi sembrano pochi, mentre a @zone-seven garbavano.
Il tarlo mi è rimasto, quindi mi sono chiuso in camera oscura con @Silverprint (che si è portato dietro tantissima pazienza) per capire dove fosse il problema. La cosa è lunga, siete ancora in tempo per abbandonare.

La storia: sono le 5.30/6.00 di mattina di fine settembre, 5 gradi scarsi, quasi 2000m. Il cielo fa pietà e qui ci posso tornare altre volte durante l'anno, ma già che mi sono svegliato un paio di lastre le faccio lo stesso e poi vedremo (mal me ne incolse). La scena è quella che vedete sotto, anche se il telefono la rende più chiara di com'era: ovviamente non ho appunti, ma non c'era un gran contrasto. Ho probabilmente misurato il prato in basso e piazzato in zona III stando un po' generoso, fp4+ a 80iso, parte illuminata della montagna probabilmente stava dalle parti della VI, cielo facesse quello che voleva.
Usato intrepid 4x5, super angulon 90 5.6 probabilmente anni 70 che col freddo mi ha fatto un tempo un po' più lungo del normale, a orecchio due secondi invece che uno (dovresti testarlo prima dello scatto, lo so, l'ho fatto ma stavo dormendo).

Immagine

Sviluppo: appunto, pyrocat hdc 1:1:100, 11 minuti a inversione, negativo qui sotto. Ombre molto leggibili, cielo non troppo denso.
Immagine

Stampa: metto qui sotto 4 stampe che ci interessano. Non ho un setup decente per la riproduzione e la carta è lucida, quindi ci sono ombre un po' ovunque, pure la mia che facevo la foto, e il white balance è del tutto casuale. Facciamo che lavorate di immaginazione e mi credete, ok? stampe tutte con testa a diffusore.
(le due foto in basso hanno in realtà il prato molto simile, qui sembra ci sia parecchia differenza. si vede anche luce ambiente che riflette da dx)

Immagine

Alto sx: stampa mia, fomabrom 111. Contrasto 4,5, un po' di mascheratura sul prato ma poca roba, 1/6 di stop. Questione da cui nasce tutto: l'unica cosa che può acchiappare l'occhio è il contrasto locale della roccia. Senza quello cosa si fotografano le montagne a fare? Ecco, persino a 4,5 viene timido, un po' sciupatino, perché? Come si può fare meglio?

Alto dx: Andrea mi dice "prendi la ilford, che sui toni chiari è più vispa della foma". Quindi stampa di base Ilford MGFB V, contrasto 2. Non so se si capisca, ma è moscia moscia.

Basso sx: Andrea mi ha già detto dove stanno i problemi, ma proviamo a tirare il sangue dalle rape. Sempre ilford, contrasto 4,5, stampa tipo 20 secondi più 5 mascherando (male) il prato basso più 5 mascherando (male) anche il prato alto. Rispetto alla foma la roccia esce meglio. Non al top, ma meglio, in effetti è più brillante.

Basso dx: dopo un tot di ore, tanto per spararle tutte, "e se usassimo la slimt in stampa?". Quindi sovraesposizione, poca slimt in tanta acqua, sviluppo non fattoriale ma a occhio, no. Allora sovraesposizione da bestia, slimt, sviluppo, no. Allora sovraesposizione da bestia, slimt diluita al doppio ma tenuta 1,5 volte il tempo di prima, sviluppo, ok. Dico ok ma siamo sempre lì: tanti fogli e sbattimenti per arrivare comunque a un risultato simile a prima ma leeeeeggermente peggio. Non escludo che facendo ancora prove si poteva raffinare la situazione, ma le variabili sono talmente tante che c'è da uscirne pazzi, e comunque sempre sangue dalle rape resta.

qui le ultime due stampe un po' più in grande:

Immagine

Quindi, cosa abbiamo imparato, dove stava il problema?
1- non c'era contrasto nella scena. Questo, unito al tannante, probabilmente ha ammazzato quel po' di vivacità che c'era nella roccia
2- forse sovrasviluppare da bestia avrebbe aiutato? Secondo Andrea no, io non ho esperienza. Adams ne parla, se non sbaglio, quelli bravi e con tanto tempo potrebbero farsi qualche prova più scientifica
3- uno sviluppo molto molto energetico, che si guarda spesso con sospetto e che dà quelle curve belle impennate, forse avrebbe aiutato per alzare il contrasto nei medio-alti
4- e quindi di conseguenza meglio lasciare il tannante su situazioni in cui c'è tanto contrasto e tanti toni chiari
5- magari con condensatore? non c'è in camera oscura, quindi chissà, ma non mi aspetto follie
6- un filtro per ammazzare un po' della poca foschia avrebbe giovato
7- pure non fare la foto e/o non fissarsi a stamparla, date le premesse



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claudiofanesi
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da claudiofanesi »

Mi è capitato di fotografare il Gran Sasso da lontano e senza nessun filtro ed il risultato della roccia è lo stesso.
Potrebbe essere una questione di lontananza/foschia/e assenza di un filtro in ripresa.

A me più che altro non convince il cielo :-\

Non ho seguito bene tutto quello che hai fatto in stampa, hai bruciato il prato, potevi provare a bruciare localmente la roccia per farla risaltare.
Meno esposizione, il prato usciva, il cielo rimaneva un pó più chiaro e si poteva bruciare la roccia. Ma opinione personale ci mancherebbe.

Comunque molte volte la numero 7 è la scelta migliore, o magari riscattarla aggiungendo qualcosa in più (che sia un filtro, che sia uno sviluppo)
Ultima modifica di claudiofanesi il 10/11/2025, 22:53, modificato 2 volte in totale.

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tykos
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da tykos »

Non ho fatto nulla di strano in stampa a parte la parte con lo slimt.

Nelle altre ero già con il filtro a 4.5, bruciare ancora la roccia avrebbe scurito senza grandi vantaggi, banalmente lo si vedeva dal provino scalare.
Non abbiamo provato il grado 5, ma insomma, più o meno sempre li stiamo: il problema è che non c’è separazione nei toni della roccia, che sono tutti grossomodo medi.
E che quindi non avevo sbagliato granché nella prima stampa, era proprio una questione di negativo.

Il cielo ha alcune macchione, soprattutto verso destra: per me combinazione di sole da sx e quindi cielo più scuro a dx, grandangolo, contrasto alto che accentua (in quella a c2 è molto più uniforme), eccetera

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bolchi
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da bolchi »

tykos ha scritto:
ieri, 22:50
il problema è che non c’è separazione nei toni della roccia, che sono tutti grossomodo medi.
ma la sbianca locale non avrebbe aiutato per questo?
cmq quella finale mi sembra venuta fuori bene non sarei così negativo
grazie di aver postato tutte le foto

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kiodo
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da kiodo »

In passato (ma sempre in epoca di carte varicontrast) ho fatto qualche prova con rivelatore tannante, precisamente l'Obsidian Aqua ( https://hypercatacutancedeveloper.blogs ... -aqua.html ), che si dice dia risultati analoghi al Pyrocat con meno difficoltà nella preparazione. Ho presto abbandonato i rivelatori pyro, poichè nella mia c.o. (da decenni ingranditore a luce diffusa) non sono mai riuscito ad ottenere contrasti sufficienti nelle luci; mi sono convinto che tale comportamento dipenda dall'effetto di filtratura della luce blu, quella che sulle carte vc dà alto contrasto, da parte del colore giallognolo dei negativi, proporzionale alla densità: alte luci --> densità elevate --> tanto giallo, da non lasciar passare nulla del blu. Bisognerebbe provare con la stampa a condensatore, ma non ne voglio sapere. Oppure con le carte a gradazione fissa, ma perchè complicarsi la vita?
Please, please!
Immagine
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Silverprint
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da Silverprint »

Ciao @tykos , abbiamo passato un pomeriggio molto interessante a messo a fuoco quale sia uno dei problemi più grandi che si possano trovare in un negativo a prima vista buono.

L'esposizione è giusta, leggermente abbondante rispetto alla visualizzazione, ma di circa 1 stop, non tale da creare problemi insomma, il contrasto globale anche visto che la densità dei medio chiari, cioè la montagna dietro, va quasi bene sul grado 2, il problema davvero antipatico da risolvere è la mancanza di contrasto locale in questi toni medio chiari! E come dice @kiodo, il pyro ha peggiorato le cose.

Trovarsi a dover usare un contrasto alto per avere il giusto contrasto locale sui toni chiari è antipaticissimo anche perché rende le mascherature e bruciature particolarmente difficili (sotto è scuro e basta poco per scurire troppo). Per aumentare il contrasto nei chiari bisogna andarci giù pesante infatti la variazione di pendenza al variare del contrasto è molto più marcata nei toni scuri. Il contrasto alto evidenzia anche uno sviluppo non perfettamente uniforme del cielo, che davvero pare irrisolvibile.

Si incontra più spesso la situazione opposta ed è molto più facile da gestire. Tipicamente infatti un paesaggio (anche urbano) ha bisogno di essere stampato con contrasto calante all'aumentare della densità del negativo, si vuole cioè maggior contrasto locale nei toni scuri, ombre (dove ce ne è meno), mentre i toni medi e le alte luci vengono più credibili riducendo progressivamente il contrasto. Il processo viene fuori molto più lineare: si sceglie il contrasto per il contrasto locale nei toni scuri, si brucia un po' (forse) con contrasto inferiore nei toni medi e chiari, si rifiniscono i chiari con contrasto ancora più basso. Metto un altro esempio, ma anche quella che avete già visto è fatta così. In questa gli alberi scuri sono prevalentemente lecci, cioè davvero scuri, il grano brilla abbastanza perché era maturo e un po' di sole in controluce passava (qui c'é un po' di sbianca locale), il sole è appena coperto dalle nuvole e lo vedete a sx. Questa è la vecchia Apx 400 in Studional 1+35, 24°C con la Jobo, N-2, i negativi sono virati al selenio, per un cincinnino di brillantezza in più sui chiari, la carta è la vecchia Agfa MCC (la stampa è del 2008).

Immagine


Nel caso di Tycos si sarebbe potuto scattare in altro modo, un filtro giallo o polarizzatore avrebbe potuto ridurre un po' la foschia, in sviluppo si sarebbe potuto lavorare diversamente, ovvero usare un rivelatore concentrato ad alta energia in modo da produrre una curva upswept, impennata, ovvero con contrasto crescente al crescere dell'esposizione, queste due cose insieme avrebbero aiutato a ridurre il problema. Ogni situazione fotografica andrebbe lavorata pensandoci bene e purtroppo non esiste il rivelatore che risolve ogni problema. Per l'esperienza che ne ho fatto, non troppa in realtà, i vari tannanti hanno un effetto di riduzione del contrasto locale troppo accentuata (un po' di sbrilluccichio qua e la ci vuole, no?).
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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bolchi
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da bolchi »

Silverprint ha scritto:
ieri, 23:16
Si incontra più spesso la situazione opposta ed è molto più facile da gestire. Tipicamente infatti un paesaggio (anche urbano) ha bisogno di essere stampato con contrasto calante all'aumentare della densità del negativo, si vuole cioè maggior contrasto locale nei toni scuri, ombre (dove ce ne è meno), mentre i toni medi e le alte luci vengono più credibili riducendo progressivamente il contrasto. Il processo viene fuori molto più lineare: si sceglie il contrasto per il contrasto locale nei toni scuri, si brucia un po' (forse) con contrasto inferiore nei toni medi e chiari, si rifiniscono i chiari con contrasto ancora più basso.
ti faccio qualche domanda visto che questa cosa della stampa a contrasti multipli mi resta ostica.
si deve procedere sempre cosi? cioè la procedura standard che spieghi in quel video che viene postato spesso non andrebbe bene? cosa sarebbe successo se questa foto che hai postato adesso fosse stata fatta con quel metodo in cui trovi un unico contrasto che vada bene per i toni scuri (gli ableri) e quelli chiari (il grano)?
domande aperte a chiunque voglia rispondere ovviamente

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tykos
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da tykos »

bolchi ha scritto:
ieri, 23:00
tykos ha scritto:
ieri, 22:50
il problema è che non c’è separazione nei toni della roccia, che sono tutti grossomodo medi.
ma la sbianca locale non avrebbe aiutato per questo?
cmq quella finale mi sembra venuta fuori bene non sarei così negativo
grazie di aver postato tutte le foto
Stavamo per provare, poi ci siamo messi dietro alla slimt e il tempo è scaduto. Probabilmente qualcosa avrebbe fatto, non credo con facilità perché comunque il soggetto è molto definito e non fare aloni/macchie mi sa che fosse cosa da gran manico.
Il focus mio comunque non era sul fare uscire una stampa per forza fatta bene, ma capire dove stavano i problemi, se nel negativo o nella tecnica di stampa o chissà dove.

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Silverprint
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da Silverprint »

@bolchi

No, non si "deve" procedere sempre così, è solo una eventualità che si presenta.

Il metodo per scegliere il contrasto è sempre quello del video citato, questo per chi se lo fosse perso: https://youtu.be/y4ZADCMsk9g

Con questo metodo si sceglie bene il contrasto globale di una stampa, si fa cioè quella che in gergo è chiamata una stampa di lavoro. È doveroso sottolineare che per molti già fare bene questa cosa (che è appena l'inizio) è un gran traguardo!
Aggiungiamo anche che in condizioni ideali il risultato di una stampa di lavoro ben fatta può già essere molto buono.
Se avessi stampato la foto sopra con un unico contrasto avrei un cielo simile, il grano più scuro e con meno contrasto locale, ma soprattutto un contrasto locale davvero troppo basso nel bosco oscuro.

Dopo la stampa di lavoro quale è il passo successivo verso una stampa fine art?
Lavorare indipendentemente le singole gamme tonali, toni scuri, toni medi, toni chiari.
È in questa fase del lavoro che si può essere utile, o necessaria, la stampa a contrasti multipli, ma anche altre tecniche, come la pre-velatura.

Un esempio di procedura potrebbe essere.

1) Stampa di lavoro, sistemo quindi esposizione e contrasto per l'intera immagine.
2) Osservo le singole gamme tonali e si presentano 3 eventualità:
2a) - Le gamme tonali vanno bene, devo solo fare interventi locali al fine di creare il giusto percorso visivo nell'immagine, procedo quindi alla rifinitura, ovvero con mascherature e bruciature abbastanza leggere (queste possono avere anche contrasto variato) e sbianca locale.
2b) - I toni medi sono più scuri di come li vorrei o con poco contrasto locale, devo quindi alzare il contrasto, ma se lo alzo i toni chiari diventeranno troppo chiari. Qui si hanno due possibilità, prevelatura (che è regolabile) o bruciatura (°) dei toni chiari con contrasto ridotto, quale scegliere dipende dal contrasto locale dei toni chiari, se è alto va bene prevelare, altrimenti meglio bruciare. Sistemate le gamme tonali procedo con la rifinitura, come sopra.
2c) - Vorrei più contrasto locale nei toni scuri, devo alzare il contrasto, ma se lo faccio tutto il resto dell'immagine risulterà troppo chiaro, posso prevelare, ma dovendo agire sui toni medi potrebbe non essere abbastanza efficace, oppure potrei perdere troppo contrasto locale nei chiari. Si presenta quindi il caso della foto messa prima, bruciare (°) con contrasto ridotto i toni medi (e chiari), sistemati così i toni medi, guarderò quelli chiari, potrebbero essere a posto o ancora troppo chiari e mi ritrovo quindi al punto 2b e procedo come sopra.

(°) Va notato che per decidere il tempo ed il contrasto delle bruciature si usa la stessa identica procedura del video, solo che lo si fa sulla base data con le esposizioni precedenti. Si fa quindi un provino scalare dopo aver già dato l'esposizione che serviva alle gamma tonale già sistemata e sul provino così ottenuto si fanno sempre gli stessi ragionamenti.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Pyrocat, montagne, stampe, contrasto, eccetera

Messaggio da zone-seven »

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Caro Anselmo ciao ciao ... è stato bello leggerti ma nonostante tu abbia pienamente ragione devo notare che non la racconti tutta.
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Purtroppo filtrare le dicerie o i luoghi comuni che girano tra i vari forum è complicato ... si legge ovunque che il Pyrocat (ma altri rivelatori non fanno eccezione) è il migliore, quello che mi fa incavolare è che ste cose escono fuori sempre anche quando uno cerca altro.
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Concordo con Andrea e Kiodo come pure io dissi nell'altro post.
Secondo me, oggi, per usare i tannanti ci vogliono i stop (nella scena) e tanti, oggi più di "ieri" se consideriamo che le pellicole sono migliorate davvero tanto, una "banale" Hp5+ 12/13 stop se li beve come fosse acqua e la tmax, nessuno sa davvero fino a dove arriva. Tutto cambia, si ok non fanno più le cose bene come le facevano una volta (e meno male) perchè le pellicole oggi, rispetto a ieri, vanno davvero un gran bene ed il "povero" digitalista deve compensare con l'HDR (forse) :D

A me il Pyrocat non piace, neppure il 510, ho trovato meglio il PMK, ma è davvero meglio ? Forse ! Forse si, forse no.
Come ha fatto notare Andrea non esiste il rivelatore perfetto , ma è vero che con 2 pellicole e due rivelatori si fa davvero tutto.

Girare con due fotocamere ( per gestire il contrasto) a volte è pesante, ma ... ma una volta scelto il formato tutto diventa molto fruibile:
In 35 mm oggi riesco a tenere 2, due, corredi in una borsetta 25x20x16 (24mm/50mm/100 e fotocamera + altra fotocamera con 35mm e 90mm
In MF bastano due magazzini
In LF qualche chassi
Ce la possiamo fare.

Qui ci devo ritornare (me lo sono ripromesso, perchè cannai completamente lo scatto, gli scatti)
1-stop.jpg
qui mi è andata un po', meglio (xp2 in pmk) anche se ho le ombre quasi al limite.
2-stop.jpg
3-stop.jpg
4-stop.jpg

mentre in questa lo scarto in stop è davvero minimo
flowerz-t29675.html

Secondo me, @tykos , nella scena non avevi più di 5 stop (situazione che nei miei scatti incontro spesso) ... e... mancando le nuvole che da una parte riempiono e/o abbelliscono, dall'altra tirano su il contrasto e ti sei trovato in una situazione che secondo me non è adatta al tannante.
Visto che hai citato ed avete provato la SLIMT, non dimenticare che, "non c'è niente di più colorato del bianco e nero."
Perchè non mi piace il Pyrocat ? Perchè (secondo il suo "inventore") tanna maggiormante le aree più dense del negativo mentre tutti gli altri pyro tannano tutto (c'è una parte di vero) . E questo IMHO ha amplificato ulteriormente il problema piuttosto che risolverlo.
Ho notato che un po' tutti i tannanti perdono nel "microcontrasto" o contrasto locale sopratutto in alto, IMHO il PMK un po' meno o comunque se lo fa, è su tuttto il negativo più o meno allo stesso modo.
Con questo non voglio incentivare l'uso del PMK, ma avallare quello scritto da Andrea, ogni situazione andrebbe affrontata come si deve ed alla fine, le situazioni non sono tantissime.


tykos ha scritto:
ieri, 22:28
7- pure non fare la foto e/o non fissarsi a stamparla, date le premesse
Su questo punto non mi trovo del tutto d'accordo, alla fine si è capite e imparate molte cose e la prossima volta sarà meglio.

PS: la zona III è sopravalutata.
-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]

-“It’s always 12 minutes." [05/5/2025]

-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

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