prima inversione bianco e nero
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Re: prima inversione bianco e nero
La mia esperienza con la foma r100 è limitata ad una trentina di metri in doppio 8. Ho misurato l'esposizione con un sekonic 308 impostato a 80 iso in luce riflessa, cercando di evitare il cielo e comunque fonti luminose. Le scene a basso contrasto mi soddisfano, mentre in quelle a più alto contrasto ho delle zone troppo scure, non prive di dettaglio ma davvero fastidiose in proiezione. La prossima penso che starò sui 50 iso.


- Valerio Ricciardi
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Re: prima inversione bianco e nero
Cerco di rendere meglio l'idea, sicuramente io mi sono spiegato male. Penso solo che l'utilizzo di una pellicola non dovrebbe imporre scelte troppo sofisticate di esposizione. Perché? Perché non hai potuto fare una lettura media, sia pure tenendo fuori l'estremo del cielo. Avere un 308 o un 508 è un plus, che non è dato avere sempre disponibile. Con una K1000, una OM1, na Nikkormat che avresti fatto? Immagino inquadrare, abbassare un po' l'inquadratura in modo da escludere il cielo che se no falsa, leggere in lettura media e poi fare la foto.bolchi ha scritto: ↑01/08/2025, 8:36se tra la dia pesantemente sottoesposta e quella venuta bene ho cambiato solo il modo in cui misuro l'esposizione (lettura media nel primo caso e spot su ombre nel secondo), perché dici che la soluzione è cambiare l'indice di esposizione? l'IE è stato lo stesso per entrambe, 100iso. a guardare la seconda che è venuta bene perché dici che dovrei diminuirlo?
Per che indice ISO sarebbe venuta fuori una esposizione ragionevolmente giusta? 40? 64? Utilizza di base quello.
Stai un po' ragionando con una mentalità molto rifinita "da bianco e nero", in cui se si va sul sofisticato dici "quell'ombra la voglio mettere in zona III invece che II perché voglio che mantenga più leggibilità". Il che implica una grande flessibilità mentale, scatto dopo scatto, nell'attribuire un indice di esposizione. Anche perché lo sviluppo è conseguente, ed è pensato per la scala tonale che vuoi riprodurre in stampa etc etc per cui l'I.E. "a momenti non esiste", è molto sotto il tuo controllo.
Il diapositivo è figlio sul piano operativo più di una mentalità "dopo che hai fatto click, cosa fatta capo ha, fai del tuo meglio prima".
Un po' come il Polaroid.
Prova a ragionare come se fossero tradizionali, convenzionali diacolor. Il Kodachrome 25 aveva una sensibilità nominale dichiarata dalla casa di 25 ASA (=ISO), e non è che Kodak se l'era inventata. Aveva provato vari i.e. sino a piazzare in zona V, sul risultato finale sviluppato, il suo grigio medio di riferimento (il famigerato 18% di albedo). Ovviamente vedendo giusto giusto in zona V il grigio medio standard in una dia vista per trasparenza in determinate condizioni di illuminazione standardizzate e ripetibili bla bla.
Ora, il Kodachrome aveva una latitudine di posa molto ridotta, in particolare il 25 era il più ostico di tutti (una pellicola-palestra come poche, non smetterò mai di benedirla). Ma mentre un'ombra troppo scura e scarna di dettagli registrati l'occhio la accetta, la vive come un'ombra densa e bòn, un bianco che diventa "bucato" molto meno, una nuvola "bruciata" o un muro bianco completamente privo di un minimo di tessitura superficiale lo percepiamo subito come un difetto. Quindi delle due "era più grave che scappassero per la tangente le alte luci".
A conti fatti, se si considerava un indice di 40 ISO con una pellicola che dichiarava 25, le cose andavano mediamente meglio.
Ossia con 40 ISO la turista cicciona americana con camicia a fiori e al collo compatta automatica con esposimetro al selenio e obiettivo 45-50... otteneva foto mediamente meglio esposte.
Fossi in te, cercherei di determinare prima l'I.E. migliore per la turista cicciona con camicia a fiori, poi chiaro che in concreto all'atto pratico quando farai le tue dia "vere" non di test farai le tue letture e i tuoi ragionamenti raffinati quanto vuoi, utilizzerai se ne hai voglia filtri di contrasto etc etc. e tutto l'ambaradan logico-tecnico del fotoamatore evoluto. Ho il dubbio che possa essere un po' più basso di 100 ISO.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
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Re: prima inversione bianco e nero
Valerio certamente esponendola a 50-64 iso quel fogliame sarebbe stato un po meno sottoesposto, ma cosa sarebbe successo al cielo? sarebbe stato bucato sei d'accordo? se fosse una pellicola negativa puoi dirmi che regoli la durata dello sviluppo per controllare la densità delle alte luci, ma qui lo sviluppo deve essere portato a completamento, non è un parametro su cui si può giocare per regolare il contrasto. Una volta che il cielo fosse stato pesantemente sovraesposto e sviluppato a fondo, la sbianca se lo mangia tutto. Resta completamente trasparente.Valerio Ricciardi ha scritto: ↑01/08/2025, 10:47Per che indice ISO sarebbe venuta fuori una esposizione ragionevolmente giusta? 40? 64? Utilizza di base quello.
Poi sono d'accordissimo che la sensibilità reale della pellicola sia piu bassa di quella nominale, ma ciò non toglie che secondo me l'esposizione va presa spot sulle ombre. Poi posso fare un paio di scatti di prova a 50 iso in lettura media e in lettura spot su ombre e compararli.
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Re: prima inversione bianco e nero
E perché? E' una logica da negativo (colore o B/N). In diapositivo si cerca SEMPRE di fare in modo che le alte luci non "buchino", come giustamente paventi tu, e poi appena tenute pelo pelo entro il limite le alte luci nelle ombre... dove arrivi arrivi.
Quando le ombre contano di più, le alte luci che andrebbero fuori scala... non le inquadri.
Devi inquadrare un cielo comunque troppo luminoso? Se non è bianco di caliggine, e se non hai sole proprio alle spalle o quasi di fronte, polarizzatore; se no filtro giallo intenso. O giallo verde (che, per dire, se le ombre sono piante te le riequilibra anche).
Colle dia ci si poteva attaccare solo al PL, o - io li usavo tanto, filtri graduati (che ancora si trovano).
Usavo ed ancora ho i Cokin P, graduati da -1 stop e -2 stop, e addirittura c'erano (ci sono ancora nuovi? chi lo sa) con due gradienti di transizione diversi normale e soft. Con le focali sotto il 24 mm tenuti a mano.
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Re: prima inversione bianco e nero
@Valerio Ricciardi si immagino che a una certa sia anche questione di gusti, la coperta è corta e bisogna fare delle scelte soprattutto con le dia. io preferisco ombre aperte.
Re: prima inversione bianco e nero
quarto e ultimo test col 35mm.
ho aggiunto un pizzico di tiosolfato allo sviluppo. esposto a 64 iso misurando sulle ombre. stasera con calma scrivo il procedimento dettagliato.
ho aggiunto un pizzico di tiosolfato allo sviluppo. esposto a 64 iso misurando sulle ombre. stasera con calma scrivo il procedimento dettagliato.
Re: prima inversione bianco e nero
aggiungo che dal vivo sono molto migliori di come le vedo io a schermo, ma la fotocamera del mio cellulare ha i suoi limiti... in realtà sono meno scure e piu contrastate, con le ombre piu aperte
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Re: prima inversione bianco e nero
Molto migliorato! Dovessi dire giudicando la risposta della scala cromatica, forse come selettività dei toni non è una pellicola proprio da rotolarsi per terra in preda agli spasmi di un'irrefrenabile commozione, ecco
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Re: prima inversione bianco e nero
potrebbe essere che dipende anche dallo spettro di emissione della lampada usata per la seconda esposizione, ma non sono sicuroValerio Ricciardi ha scritto: ↑01/08/2025, 18:08Molto migliorato! Dovessi dire giudicando la risposta della scala cromatica, forse come selettività dei toni non è una pellicola proprio da rotolarsi per terra in preda agli spasmi di un'irrefrenabile commozione, ecco
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Re: prima inversione bianco e nero
Beh quando per un periodo sviluppavo in proprio le pellicole Agfachrome 50S (che NON utilizzavano il processo E6 ma il processo proprietario dell'Agfa, di cui non ricordo assolutamente il nome, una vita e mezza fa) l'inversione andava fatta con una Philips Photolita da 250W (o equivalente), che nominalmente era tarata a 3.200 K. Era indicato sulle istruzioni del kit. Io utilizzavo quelle a "faretto" specchiate e satinate. Una volta mi si era fulminata; usai una Photocrescenta (per ingranditore) da 250W, e i colori erano sballati. Non sono sicuro di nulla, ma non escluderei che la tua intuizione sia giusta.
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