Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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luca 1970
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da luca 1970 »

Si questo e vero e poi entro in quella spirale odiosa che porta dal poco tempo da dedicare a fotografare a mancanza di idee a non voglia di scattare.
Fortunatamente arriva l'inverno (quello meteorologico freddo e spero neve) che dovrebbe dare una battuta d'arresto al lavoro e quindi un po' più di tempo per fotografare. :D

Cioa Lu.


"La mia non è arte. Faccio il fotografo. Quello che è impresso nel negativo è quello che c'è in realtà" H. Newton

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luca.raimondo
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da luca.raimondo »

Dunque… dal 2009 al 2025 quanti anni ci stanno dentro? È la domanda delle domande. Sempre attuale, onnipresente dai tempi delle grotte di Lescaux, futuribile tanto quanto i momenti che finiranno come lacrime nella pioggia.
Insegno arte, dipingo, scrivo, fotografo e posso tranquillamente affermare, in questa sede, che il blocco è onnipresente in tutte le manifestazioni prima citate, cioè a dire che il blocco permea tutte le attività pittoriche, narrative, fotografiche… ed é obiettivamente terribile.
Non basta uscire con la M6 o con la Rolleiflex, non basta apparecchiare il tavolo con ciotole, acquerelli, pennelli, carte martellate, nemmeno basta avere in mano la più bella tra le tue Pelikan caricata da prezioso inchiostro e meravigliosa carta. Il blocco c’è ed ha ragioni antichissime, non facili da sciorinare e individuare. Intervengono certamente fattori esterni (preoccupazioni, ansie, momenti difficili, giorni poco sereni), ma tutto questo non basta. L’unica cosa che consola, volendosi focalizzare sulla fotografia, è la lettura di un Fan Ho, di un Matt Black, di un Aleksei Titarenko, volendo buttare tre nomi sul tavolo.
Ci si convive nella speranza che qualcosa si sblocchi…
Tutto qui :)

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Valerio Ricciardi
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Penso che una cosa che possa "sbloccare" fotograficamente sia avere in mente un progetto, che si realizza con della documentazione visiva.

O uno spunto che sia inconsueto, che sottopone agli occhi realtà inusuali, lontane dal quotidiano e che costituiscono ipso facto degli stimoli nuovi per la mente e per il cuore. Nel mio caso (esperienza assolutamente soggettiva quindi senza pretesa di universalità) per me i viaggi sono stati sempre fonte di "voglia di fotografare"; ovviamente parlo di viaggi da viaggiatore (sono stato vergognosamente fortunato da ragazzo e da giovane sotto questo aspetto, prima che tanti posti si degradassero, o diventassero persino off-limits per ragioni di sicurezza), non viaggi da turista magari con percorsi organizzati - non tocchiamo un tasto che sarebbe OT e pozzo senza fondo.

Non riuscirei mai, soggettivamente, a fare qualcosa tipo pensare "oggi è una bella giornata e c'è una luce interessante, adesso prendo la fotocamera, esco e vado in giro con l'obiettivo di fare foto belle/creative/originali" (non parliamo proprio di arte poi).

Anche quando non c'è un progetto preciso a monte l'immagine dovrebbe cercare te, se hai occhi per vedere e sei attento a ciò che ti circonda.
Quando sono anche solo in giro per la mia città per delle commissioni, a piedi non è raro che noti qualcosa che fotograferei; nella testa la delimito, la inquadro, ho una idea abbastanza precisa del taglio, distanza e focale con cui la scatterei. Tipicamente, quando ciò accade, cos'ho con me? Un maledetto, onnipresente telefono. Che per "prendere appunti" va benissimo, eh? Poi dovresti tornarci con dietro la fotocamera. Poi te lo ricordi? Trovi il tempo di farlo = tolto il lavoro, il resto della vita quotidiana te lo lascia?
Un mesetto fa ero invitato ad un pranzo, buon ristorante vicino spiaggia. Ho visto un angoletto, che non sarebbe stato male... bastava un 135, diciamo con ProviaF 100, un 85, cavallettino leggero e PL usato in modo blando... invece al momento mi resta questo (smartphone)
'Fontana-taste 1' - small.jpg
'Fontana-taste 2' - small.jpg
Fatta bene poteva essere discreta, gradevole come toni (... :D ) e "serenità", senza alcuna pretesa di originalità
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa"
. Pietro Metastasio (da La Libertà)

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colonial
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da colonial »

@luca.raimondo Acquarellista anche tu?

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Crisci
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da Crisci »

iNdEcIsO se scrivere qui o di là [perché scattate se non avete niente da dire?] penso che per me (e magari molti altri) i due discorsi siano assolutamente collegati.
Ho ripreso in mano una macchina [digitale per ora] dopo 3 lunghi anni e non è stato il frutto di una scelta pianificata a tavolino.
Esattamente come per altre abitudini, si tratta di riprendere una memoria muscolare dei gesti e delle abitudini, all'inizio forse ci vuole una spintarella, poi la macchina diventa un accessorio automatico, come le chiavi della macchina, la custodia degli occhiali, si porta dietro e basta, magari non per andare in ufficio, ma una cena, una gita, una visita, un viaggio anche breve, anche dove siamo già stati milioni di volte.
Per me - mi ricollego al discorso del perché scattare - si tratta in primo luogo ma non solo, di documentare cosa succede alla mia famiglia ai miei cari, è "fotogiornalismo familiare". Attenzione: non vuol dire fare solo le foto delle ferie, peraltro pure quelle possono essere schifose... si tratta di riuscire a documentare persone, luoghi, momenti e sensazioni vissuti, che non torneranno mai più (da qui una punta di rammarico per aver "perso" ben tre anni di foto...).
Da lì poi mi sono accorto che l'orizzonte si espande, perché vedo intorno a me altre cose degne di nota e di foto.
Ed in tre anni le cose sono cambiate tantissimo.
Prima non riuscivo assolutamente a fotografare le persone, le mie foto erano vuoti contenitori di luce, interessanti - forse qualche volta - ma in definitiva meri esercizi di stile (poco) e tecnica (pochissima).
Mi sono reso conto che ciò che rende le mie foto uniche e diverse da tutti gli altri sono le PERSONE, siano esse conosciute o no, care o no.
Ho visto migliaia di foto tutte uguali, tutte meravigliose da quando ho questa passione.
Solo oggi mi rendo conto razionalmente che non ha senso scattare di nuovo quello che hanno già scattato giacomelli, fontana, fan ho, kenna etc...etc... quelle foto lì GIA' ci sono !
Sono i momenti che sto vivendo io ORA, ADESSO, che non ci sono ! quelli non può averli scattati nessun altro.
E non sono sempre momenti banali, non c'è niente di banale nella nostra vita di tutti i giorni, basta saperla leggere.
Adesso la borsa è lì, in camera, aperta in bella vista, e nell'ultimo mese credo di aver scattato più che mai e soprattutto le mie foto sono MIE, non sono la brutta copia delle foto di qualcun altro. Possono essere discrete o schifose ma sono mie.
Così mi sono reso conto solo adesso che fotografare per me è una sorta di flusso di coscienza, sto scattando anche quando sono sul bus, appeso alla maniglia, guardo fuori, vedo un signore strano in una posa curiosa, un particolare in penombra di un palazzo, un gatto che osserva un passante, mia figlia che guarda fuori... sono tutte foto che avrei scattato e sono centinaia, ogni giorno.
Ecco, se dovessi dare un consiglio a chi è bloccato: cominciate a vedere le vostre foto senza la macchina in mano.
Quello è solo un oggetto che non conta niente, gli diamo troppa importanza.
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carlo60
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da carlo60 »

...sempre indeciso tra la meditazione e l'Aleatico...

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Crisci
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da Crisci »

carlo60 ha scritto:
08/09/2025, 18:57
...sempre indeciso tra la meditazione e l'Aleatico...
Aleatico sempre e comunque ... 😂
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luigi_67
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da luigi_67 »

Valerio Ricciardi ha scritto:
06/07/2025, 13:10
Penso che una cosa che possa "sbloccare" fotograficamente sia avere in mente un progetto, che si realizza con della documentazione visiva.
E' il primo presupposto. Avere chiara una idea è il primo passo per stimolare la fantasia, ragionare, pianificare e quindi andare a fotografare. L'eventuale blocco è proprio in questa fase, darsi uno scopo, il resto è conseguenza.
Personalmente faccio come qualcuno ha scritto, spaziare su vari generi spesso mi aiuta, sfruttando i contesti in cui ci si trova. E provando a darsi delle sfide. Esempio, vado in un prato dove so che troverò fiori, i panorami li fano tutti, proviamo ad impazzire un po' con i tubi per le macro a fotografare cose piccole che non vede nessuno... :))
Valerio Ricciardi ha scritto:
06/07/2025, 13:10
....
Non riuscirei mai, soggettivamente, a fare qualcosa tipo pensare "oggi è una bella giornata e c'è una luce interessante, adesso prendo la fotocamera, esco e vado in giro con l'obiettivo di fare foto belle/creative/originali" (non parliamo proprio di arte poi).
....
Ci provo ogni tanto sapendo già come andrà a finire: sono quei casi in cui la macchina fotografica cambia aria e basta. Raramente torno a casa con qualcosa che mi piace e, visti i costi della pellicola, se quello che vedo nel pozzetto non mi stra-stra convince... si va oltre.
Valerio Ricciardi ha scritto:
06/07/2025, 13:10
....
Quando sono anche solo in giro per la mia città per delle commissioni, a piedi non è raro che noti qualcosa che fotograferei; nella testa la delimito, la inquadro, ho una idea abbastanza precisa del taglio, distanza e focale con cui la scatterei. Tipicamente, quando ciò accade, cos'ho con me? Un maledetto, onnipresente telefono. Che per "prendere appunti" va benissimo, eh? Poi dovresti tornarci con dietro la fotocamera. Poi te lo ricordi? Trovi il tempo di farlo = tolto il lavoro, il resto della vita quotidiana te lo lascia?
....
Situazione per me quotidiana. E' un esercizio interessante, guardare in maniera critica il mondo che ci circonda, immaginarlo in foto è qualcosa che spesso mi porta alla foto, guardare oltre che vedere è un'arma creativa potente.
Molte foto che mi piacciono alla fine sono nate così e, come ha detto Valerio, il "maledetto telefono" 90 su 100 è l'unica arma a disposizione per fissare l'idea.
Ci si torna poi con la macchina fotografica? Dipende, se la foto mi soddisfa così come è, finisce li. Se invece la ritengo un "appunto" e penso che il sistema "macchina fotografica" possa darmi quella marcia in più nella riuscita dell'immagine - non solo tecnicamente - se riesco torno sul luogo del delitto.
Ma sapendo che non ritroverò più la stessa luce, la stessa situazione, la stessa emozione... quindi il più delle volte, one shot, rimane così.
Una cosa però la faccio: sul telefono uso in questi casi quasi sempre il formato 1:1. e ultimamente sto portandomi più spesso dietro la macchina fotografica...

un saluto
Luigi

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angelodelnegro
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Re: Cosa fate per superare il blocco del fotografo?

Messaggio da angelodelnegro »

Mia breve esperienza.

Dopo aver chiuso il mio primo vero progetto fotografico, mi sono sentito un po' orfano... dopo due anni di testa su un argomento ripartire con iniziativa propria è difficile, diverso è avere una commissione.

Ho fatto l'errore di dirmi, ok ora che si fa? pensiamo ad un nuovo topic, ma niente, due mesi di vuoto assoluto. Ansia di trovare qualcosa da fare.

Poi, leggendo il quotidiano locale ho scoperto un accadimento storico che ogni anno viene ricordato in un piccolo Comune ad un'ora da casa mia che mi ha incuriosito e ho deciso che diventerà il mio prossimo lavoro.

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