In effetti, spingendo all'estremo il concetto di apocromatico, dovrebbe essere un obiettivo che mette a fuoco nello stesso modo per tutte le frequenze. In realtà nella definizione corrente un obiettivo APO è un obiettivo che mette a fuoco in modo "praticamente identico" in tre frequenze uniformemente distribuite nella banda visibile.Valerio Ricciardi ha scritto: ↑13/04/2025, 9:07DI massima migliore la correzione cromatica di un'ottica, minore la differenza di piano di fuoco fra ancora visibile nel rosso, e infrarosso prossimo: lo scarto è intuitivamente minore con ottiche con specifiche Apo.
tecnica del BN infrarosso...
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: tecnica del BN infrarosso...
E questo è possibile a costi accettabili in modo molto parziale, tant'è che hanno giocato sull'equivoco una quantità di produttori negli anni '80 e primi '90, quando per un periodo fu argomento di vendita non da poco.
Venivano venduti come APO ottimi obiettivi che avevano solo una correzione dell'AC specie laterale migliore. Come l' "Apo" Sigma 400/5,6, con residui di AC molto migliori della media, assai consigliabile come rapporto qualità/prezzo, ma realmente APO proprio no. Però apprezzabili, se si pensa ai residui di aberrazione cromatica vistosi di un blasonato SMC Takumar 500/4,5 col quale in b/n almeno un giallo chiaro era d'obbligo, e col colore se c'erano rametti secchi contro il cielo ...ti attaccavi al tram.
Poi ci sono state ottiche di alta qualità media con correzione abbastanza apocromatica, eppure non utilizzata a fini di marketing, come il Tamron SP 400/4 Adaptall-2 SD IF e l'ucraino Yashma 300/2,8, visto in giro essenzialmente con attacco Nikon AI.
La sigla APO andrebbe centellinata... Carl Zeiss non l'ha usata a sproposito, collo splendido e al tempo carissimo Sonnar Superachromat 250/5,6 (uno dei tre obiettivi che per me giustificano da soli il sistema Hasselblad, col Biogon 38 e il 100/3,5).
Venivano venduti come APO ottimi obiettivi che avevano solo una correzione dell'AC specie laterale migliore. Come l' "Apo" Sigma 400/5,6, con residui di AC molto migliori della media, assai consigliabile come rapporto qualità/prezzo, ma realmente APO proprio no. Però apprezzabili, se si pensa ai residui di aberrazione cromatica vistosi di un blasonato SMC Takumar 500/4,5 col quale in b/n almeno un giallo chiaro era d'obbligo, e col colore se c'erano rametti secchi contro il cielo ...ti attaccavi al tram.
Poi ci sono state ottiche di alta qualità media con correzione abbastanza apocromatica, eppure non utilizzata a fini di marketing, come il Tamron SP 400/4 Adaptall-2 SD IF e l'ucraino Yashma 300/2,8, visto in giro essenzialmente con attacco Nikon AI.
La sigla APO andrebbe centellinata... Carl Zeiss non l'ha usata a sproposito, collo splendido e al tempo carissimo Sonnar Superachromat 250/5,6 (uno dei tre obiettivi che per me giustificano da soli il sistema Hasselblad, col Biogon 38 e il 100/3,5).
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
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Re: tecnica del BN infrarosso...
mi sto approcciando all IR, e proprio con una rolleicord. Leggevo su internet che usando il filtro IR della rollei non c'è necessità di correzioni della messa a fuoco in quanto il filtro è in realtà una lente e corregge gia la messa a fuoco. ma... non ho trovato nessuna indicazione ufficiale di rollei sulla cosa, solo alcuni riferimenti sui forum americani... è una leggenda metropolitana? @sandro ne sai qualcosa?
Re: tecnica del BN infrarosso...
penso proprio di no, altrimenti Sandro non avrebbe misurato un arretramento del piano focale. Comunque se ti metti li, fai una manciata di scatti con messa a fuoco sempre più vicina (se non sbaglio), ti prendi qualche riferimento non la scala delle distanze o della profondità di campo, riguardi le foto, vedi quale ti sembra più corretta e sei a posto.bolchi ha scritto: ↑13/04/2025, 14:57mi sto approcciando all IR, e proprio con una rolleicord. Leggevo su internet che usando il filtro IR della rollei non c'è necessità di correzioni della messa a fuoco in quanto il filtro è in realtà una lente e corregge gia la messa a fuoco. ma... non ho trovato nessuna indicazione ufficiale di rollei sulla cosa, solo alcuni riferimenti sui forum americani... è una leggenda metropolitana? @sandro ne sai qualcosa?
Davide Veneziani
Re: tecnica del BN infrarosso...
La questione è assai spinosa. Il filtro IR originale Rollei NON E' un diottro. E' una semplice lamina pianparallela.bolchi ha scritto: ↑13/04/2025, 14:57mi sto approcciando all IR, e proprio con una rolleicord. Leggevo su internet che usando il filtro IR della rollei non c'è necessità di correzioni della messa a fuoco in quanto il filtro è in realtà una lente e corregge gia la messa a fuoco. ma... non ho trovato nessuna indicazione ufficiale di rollei sulla cosa, solo alcuni riferimenti sui forum americani... è una leggenda metropolitana? @sandro ne sai qualcosa?
Nonostante questo è assolutamente vero che non richieda correzione della messa a fuoco. La questione resta irrisolta, non ho trovato spiegazioni tecniche plausibili. Una delle tante incredibili proprietà degli incredibili accessori per rolleiflex. E' una verifica che ho fatto successivamente ai primi interventi in questo post, ho voluto provare a mettere a fuoco usando i contrassegni normali senza nessuna correzione, come specificato nei fogli illustrativi Rollei per il filtro IR. Nessuno scostamento. Roba da non credere.
Re: tecnica del BN infrarosso...
Mi viene da immaginare che nel disegnare lo schema ottico avessero già in mente la frequenza di taglio e imposto che non ci fosse scostamento, o forse effetto fortuito? Immagino che quello che dici tu l'abbia provato sulla 3.5F planar, o hai provato su altri obiettivi, magari schneider?
P.S.
Quindi se non ci sono i 0.21mm di scostamento per i 700nm ci sono i 0.27mm per i 720nm o sarebbe da riverificare anche quello?
P.S.
Quindi se non ci sono i 0.21mm di scostamento per i 700nm ci sono i 0.27mm per i 720nm o sarebbe da riverificare anche quello?
Davide Veneziani
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Ni. Anche se pianparallelo (quindi non ha né un fuoco come un diottro positivo, né un fuoco geometrico virtuale come un diottro negativo) il filtro non è di aria, ma ha un suo indice di rifrazione proprio. Diverso da quello del mezzo in cui è immerso. Quindi è un diottro.-Sandro- ha scritto: ↑13/04/2025, 19:38Il filtro IR originale Rollei NON E' un diottro. E' una semplice lamina pianparallela.
Nonostante questo è assolutamente vero che non richieda correzione della messa a fuoco. La questione resta irrisolta, non ho trovato spiegazioni tecniche plausibili. Una delle tante incredibili proprietà degli incredibili accessori per Rolleiflex.
Per un soggetto molto lontano, come delle montagne che coll'IR "tiri fuori" dalla foschia, puoi ovviamente approssimare i raggi di luce incidenti come paralleli, sì. Ma vale davanti al filtro.
Ora l'obiettivo ha un suo angolo di campo, un angolo di visione, e il filtro non è "non solo pianparallelo, ma anche a grande distanza". Il filtro è a brevissima distanza dalla lente frontale: i raggi che lo attraversano normalmente debbono attraversare che so? 1,5 mm? Ma quelli periferici di più, percettibilmente di più.
La prova? Se usi un filtro colorato in pasta MOLTO DENSO (un rosso 25A, un verde scuro, un PL...) esso introduce caduta di luce ai bordi.
Dal punto di vista dell'ottica, i raggi periferici "visti" dall'obiettivo attraversano una lamina pianparallela, ma in modo non normale. Quindi in realtà lavora come un diottro.
Con la mentalità VERAMENTE scientifica che si ritrovavano, nulla di strano che alla Zeiss abbiano - oltre a ovviamente scegliere un vetro con dei pigmenti adatti a filtrare quello che si voleva tagliare per esaltare la componente IR - scelto uno spessore e un indice di rifrazione calcolati per evitare correzioni con le focali dei loro Tessar Xenar Xenotar Planar... capacissimi.
Ultima modifica di Valerio Ricciardi il 13/04/2025, 21:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: tecnica del BN infrarosso...
@Valerio Ricciardi
Questa tua spiegazione non l'ho capita.
Tutti i raggi fanno un tragitto aria-vetro-aria, prima di arrivare all'obiettivo, quindi la rifrazione non ha effetto. Cosa intendi esattamente?
Ciao!
A.
Questa tua spiegazione non l'ho capita.
Ciao!
A.
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Quindi in sintesi, chi possiede il filtro Rollei infrarot come si deve comportare? Mette a fuoco normalmente? 
- Valerio Ricciardi
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Se arrivassero paralleli, tutti, e dopo proseguissero paralleli, tutti... non ci sarebbe rifrazione no.
La esprimo in un modo ultracasareccio per evitare perifrasi (che già prima so' stato abbastanza noioso per i miei gusti): non è che l'obiettivo "guarda" solo il centro del suo campo visivo. Guarda anche i bordi.
Come te, che se vuoi vedere tutta la Fenech che fa la doccia non guardi attraverso il buco della serratura da mezzo metro, no? Se no magari vedi solo l'ombelico... invece ti avvicini, in modo che puoi guardare un po' in alto, in basso... *
L'obiettivo della Rolleiflex, uguale. "Guarda" al centro ma anche un po' in alto, in basso, a destra, a sinistra.
Che angolo di campo ha sulla diagonale? 50°, 52°? La metà è 25-26°.
Per fare un esperimento immediatamente visivo prendi una lastra di vetro ottico spessa un cm, mentre ci guardi attraverso una cosa lontana... tenendo la testa ferma inclinala davanti a te da un lato qualsiasi di 25°. E vedi come si trasla leggermente l'immagine.
Haivoglia, se lavora la rifrazione...
* - sei uno sporcaccione
Ultima modifica di Valerio Ricciardi il 13/04/2025, 21:41, modificato 1 volta in totale.
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